Opportunità di sviluppo ed economia rurale, Confagricoltura e Gal: la ricchezza vera è il territorio

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TARANTO – La ricchezza vera è il territorio, lo strategia per valorizzarla è il “fare rete”. Utilizzando gli strumenti presentati giovedì sera a Laterza da Confagricoltura Taranto e GAL Luoghi del Mito e delle Gravine durante un incontro imperniato su idee forti come parole d’ordine: opportunità, sviluppo ed economia rurale. Una riflessione ampia che ha coinvolto amministratori comunali, imprenditori e il variegato mondo dell’agricoltura, all’interno dello scenario offerto dai fondi europei, ma non solo.

La base di partenza l’ha offerta Daniel dal Corso, direttore del Gal, illustrando il nuovo Piano Attuativo Locale (PAL), lo strumento operativo con cui realizzare progetti in area vasta, coinvolgendo associazioni economiche e di categoria, enti pubblici e imprese private. Sei i comuni interessati: Castellaneta, Mottola, Ginosa, Laterza, Palagianello e Massafra, un’area caratterizzata dalla presenza delle gravine e dall’habitat rupestre. Con una prospettiva che non prevede limiti ma connessioni, giacchè dalla consultazione delle popolazioni è venuta l’indicazione delle reti e delle comunità intelligenti come strategia da perseguire, con l’obiettivo finale di costruire il Parco rurale Terra delle Gravine: “Non solo uno spazio fisico ma un concetto identitario – ha rimarcato Dal Corso – in cui può maturare la coscienza del luogo. La ricchezza del Gal sta nel confronto tra opinioni diverse e nella capacità di fare sintesi, nel capire la direzione in cui vuole andare la comunità”.

Analisi di contesto, processo partecipativo e una strategia comprendente una serie di azioni che perseguono gli obiettivi in grado di appianare le criticità del territorio. “Un percorso da tradurre in bandi pubblici – ha aggiunto dal Corso – i cui beneficiari finali saranno non singole imprese ma reti di imprese”. E finanziamenti che andranno suddivisi lungo alcune direttrici principali: turismo e ricettività, artigianato locale, enogastronomia, ambiente, sociale, formazione. Con un’attenzione particolare a progetti collettivi come le “Gravine in rete”, “la Casa del Parco”, luoghi di aggregazione dedicati ad associazioni ed imprese, Parchi turistici e dell’enogastronomia, reti di servizi, guide multilingue e servizi di trasporto. In più sono premi di avviamento forfettari per le micro-imprese o le start-up di giovani, ma chiunque voglia “far rete” e abbia una buona idea potrà candidarsi a ricevere finanziamenti.

Tra gli assi strategici spiccano il “Circuito della bellezza e dell’inclusione”, rivolto prevalentemente a comuni e microimprese, con misure per agevolare interventi come la rete percettivo-testimoniale del Parco (affacci sulle gravine, valorizzazione dei siti rupestri, benessere e accoglienza in gravina), oppure interventi dalla forte impronta sociale, come la casa vacanza per disabili gestita dagli stessi disabili.

Interessante anche “La filiera del cibo”, che ha l’obiettivo di rilocalizzare le risorse del comparto agroalimentare e attenuare il trasferimento della ricchezza prodotta. “I mercati dei contadini o il parco dell’agricoltura civica, con spazi e possibilità dedicate agli agricoltori – ha chiarito il direttore del GAL –  rappresentano modalità per guadagnare fette di mercato più vicine. Un progetto che non è una fantastica suggestione ma un’opportunità di sviluppo concreta”.

Una sollecitazione raccolta da Anna Filippetti, consigliera del Comune i Laterza delegata alla Politiche Comunitarie: “E’ importante – ha sottolineato – maturare una coscienza del luogo e la pluralità è l’identità stessa del territorio. I diversi Comuni del Gal  possono puntare proprio sul territorio come un’opportunità per creare una rete che possa far conoscere e sviluppare le nostre ricchezze. Sviluppo significa tutelare e valorizzare la nostra identità, è essa stessa economia, legata all’agricoltura civica, alla tutela dell’ambiente, alla creazione di altre opportunità attraverso l’”uso” del nostro territorio, per cui questo Gal è uno strumento che va accolto come una grande opportunità”.

Manlio Cassandro, esperto e consulente nel campo dei finanziamenti europei, ha ulteriormente allargato la prospettiva: “Il Gal non può vivere solo sulla propria dotazione finanziaria, ma deve cercare altri fondi, ad esempio attraverso il FSE Fondo sociale europeo che ha bandi e risorse che si possono scandagliare. Il Gal può fare da soggetto centrale di coordinamento, magari utilizzando le reti già create tra i comuni e spaziando dall’ambito agricolo a quello più ampio di territorio in cui giocare un ruolo cruciale”.

Un “terreno” su cui Confagricoltura Taranto, al tavolo con il direttore Carmine Palma e il presidente Luca Lazzàro, sta investendo da tempo: “Lo sviluppo rurale – ha rimarcato Lazzàro – è una prospettiva importante, inutile per inseguire piccoli obiettivi, ma preziosa per fare sistema e superare il gap di competitività di territori come quello tarantino. Ragionare insieme è il metodo giusto per far dialogare mondi diversi e creare occasioni per fare crescere tutta l’economia. Al centro, però, dobbiamo mettere alcune parole chiave: innovazione e ricerca. Possono ridare competitività alle aziende agricole in un’ottica nuova e grazie ad agricoltori under 40, che vogliono restare o tornare in agricoltura. Per questo serve una sana competizione, fattori innovativi e, come organizzazioni di categoria, dobbiamo accompagnare questi processi. A disposizione ci sono bandi e fondi Psr, Gal, Invitalia, Ismea, Industria 4.0, sui quali proiettare obiettivi comuni che abbiano al centro l’impresa, le persone, la comunità che vi ruota attorno. In quest’ottica un Gal che funzioni può diventare una sorta di agenzia di sviluppo. Un’altra strada da seguire – ha concluso –  in cui le aziende agricole possano essere protagoniste, facendo rete in un’ottica innovativa”.