Farm Festival 2018

612

CASTELLANA GROTTE (Bari) – Le nuove espressioni della musica indie e della club culture, la danza, le arti visive e la cultura enogastronomica. A Castellana Grotte torna il Farm Festival organizzato da I Make di Putignano e la Piccola Bottega Popolare di Alberobello. Il 6 e 7 agosto la splendida Masseria Papaperta si farà teatro di un’articolata esperienza sensoriale che avrà un focus sul cibo il 30 e 31 luglio nell’Aia Piccola di Alberobello.

A Castellana Grotte sono attesi ospiti internazionali, a partire dal dj cileno (di stanza in Germania) Matias Aguayo, mago dell’elettronica e noto per la sue capacità ritmico-vocali dietro la consolle. In programma anche il concerto dei Toy, il quintetto inglese di Tom Dougall, Dominic O’Dair, Maxim “Panda” Barron, Charlie Salvidge e Alejandra Diaz che mescola psichedelica, krautrock, indierock e shoegaze. Di scena, inoltre, Gigante, il bassista dei Moustache Prawn, tra i gruppi di punta dell’alternative rock, il cantautore Francesco De Leo con il suo progetto dream-pop «La Malanoche». E, ancora, Ainè, una delle punte di diamante del nu-soul made in Italy, e due voci originali della scena hip hop italiana, la rapper mascherata Myss Keta e il «cantante di rap» Pepp Oh. Spazio anche agli artisti pugliesi, la cantautrice salentina Lucia Manca, il trombonista barese Michele Marzella, con le sue escursioni tra jazz e world music, i brindisini Wamboo P, vale a dire il duo di percussionisti – tra Oriente e Occidente – composto da Valentino Fanizza e Leo Cofano, e dj Tuppi, fondatore dei Pooglia Tribe, lo storico collettivo barese di hip hop. A completare il quadro sonoro, il dj set di Antistandard, evento di chiusura dell’intera manifestazione dopo la mezzanotte del 7 agosto.

Le creazioni di alcuni importanti esponenti della visual art accompagneranno i percorsi musicali della due giorni di Castellana Grotte. Tra le pietre secolari della Masseria Papaperta, il 6 e 7 agosto Vito Capozza creerà delle opere in ferro dal grande impatto scenico e simbolico durante una performance intitolata «The Look Towards the Light» a cura di Fatti di China, collettivo di sei artisti che a sua volta il 6 agosto produrrà opere uniche su superfici diverse. Inoltre, per due giorni la Masseria Papaperta sarà colorata a animata dalle installazioni video di Raffaele Fiorella e ospiterà la mostra fotografica di Valentina Ladogana ispirata al mondo pittorico di Leonardo Da Vinci, Jan Van Eyck e Rembrandt.

Si starà con il naso all’insù per ammirare le danze aeree della Compagnia Eleina D e le spettacolari evoluzioni sospese coreografate da Vito Cassano e Claudia Cavalli. Mentre in un’area più appartata della masseria, chi vorrà fare Skywatching guarderà sempre verso l’alto, ma per ammirare le stelle, a occhio nudo e con i telescopi.

E, ancora, artigianato e creazioni vintage dei nuovi creativi pugliesi e proposte enogastronomiche, anche di piatti vegetariani e vegani,  birre artigianali, drink, cocktail e degustazioni di vini, con grande attenzione alle tipicità regionali.

Proprio l’enogastronomia sarà protagonista di Farm Food, focus sul cibo del Farm Festival previsto il 30 e 31 luglio nell’Aia Piccola di Alberobello, dove la programmazione è stata pensata in funzione dell’Anno del Cibo Italiano e della dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco. Oltre ad un’area mercato, con un’ampia sezione sulla biodiversità, sono previste esposizioni artistiche di Pasquale Ladogana e Maria Grazia Carriero dedicate rispettivamente a due simboli della terra di Puglia, gli ulivi e la pasta, l’installazione «Meduse» di Fatti di China, degustazioni di pietanze vegetariane e la creazione di un piatto speciale preparato da Gianvito Matarrese utilizzando prodotti italiani al 100%. E sempre ai temi della gastronomia e delle tipicità locali saranno ispirati lo spettacolo «Pane nostro» di Dino Parrotta e Francesco Casareale, la performance di danza contemporanea «Olio vivo» della Compagnia Eleina D, il concerto dell’artista di strada e artigiano Porcapizza, al secolo Massimo Tortella, e lo show di «Cucina narrativa» di Nick Difino.