ALBEROBELLO (Bari) – «2100 metri quadrati di memoria. Storie e percorsi della Casa Rossa». Intorno a questo tema Alberobello ospiterà dal 7 al 9 settembre la sesta edizione dell’Apulia Land Art Festival con la direzione Artistica di Carlo Palmisano.
L’evento è organizzato da Associazione UnconventionArt, in collaborazione con il Comune di Alberobello e la Fondazione Casa Rossa e rientra nel calendario «Trulli Viventi – Summer 2018», il programma di manifestazioni curato dall’amministrazione comunale.
Sarà una tre giorni ricca di eventi. Gli artisti in residenza che parteciperanno quest’anno, sia singolarmente che in coppia, sono: Massimo Ruiu – Gianfranco Basso – Giovanni Gaggia – Aldo Del Bono – Lu.Pa (duo) – Francesco Di Tillo – Aischa Gianna Müller – Raffaele Vitto – Gabriel Holzapfel Mancini – Ciro Amos Ferrero – Benny Mangone
ed avranno la curatela di Carmelo Cipriani, giornalista, critico d’arte e curatore indipendente.
«Il tema di quest’anno riflette la storia di un contesto particolare e suggestivo – dice Cipriani –. Il fulcro del progetto sono gli artisti. Gli interventi hanno come fil rouge la memoria, ma la storia non la si vuole trattare in modo didascalico. L’obiettivo è che gli artisti portino il loro vissuto all’interno della Casa Rossa e lo mischino con la sua storia in modo tale da creare un’interconnessione tra le storie, una stratificazione di memoria. L’altro elemento del festival è quello della sostenibilità perché le opere si sposano bene nel contesto in cui verranno create».
In residenza dal 29 agosto al 9 settembre, gli artisti avranno loccasione di poter vivere e portare avanti la propria ricerca artistica in uno dei luoghi simbolo della Puglia, negli antichissimi trulli e per le bianche vie di Alberobello.
Il Premio d’Arte per questa sezione sarà patrocinato dal programma di residenza d’artista del Condominio-Museo VIADELLAFUCINA16, Torino. L’artista (o il duo) vincitore avrà la possibilità di trascorrere fino a 10 giorni nel 2019 presso la struttura per produrre un’opera che entrerà a far parte della collezione museale del condominio-museo e resterà esposta negli spazi comuni.
La sezione di Installazioni Ambientali dal titolo “Doppio Contrasto”, a cura di Giuseppe Capparelli, vede invece la partecipazione di: Alberto Timossi – Vera Belikova – Francesco Petrone – Sarah Johnston– Pietro De Scisciolo – Jolanda Spagno.
Il tema del doppio prende le mosse dall’esigenza di dichiarare ciò che non si manifesta in maniera palese, ma che è insito nella complessità della personalità umana. Il contrasto che ne scaturisce spaventa e disarma. Le opere di questa sezione sono rappresentative di questa dicotomia fra ciò che è e ciò che sembra; e si mostrano agli occhi dei riguardanti nella fascinazione di una solidità immaginata e di una fragilità effettiva.
Le installazioni ambientali saranno collocate all’interno del tessuto cittadino di Alberobello e potranno essere liberamente fruite dal pubblico per mezzo di una mappa esplicativa. «La città in questo modo diventerà custode di un patrimonio, di un museo diffuso», dice Capparelli.
La Sezione «Progetto Speciale», a cui prende parte un solo artista invitato dalla Direzione Artistica, vede la curatela d’eccezione di Fabio De Chirico.
«Credo che questa edizione del Festival Apulia Land Art rappresenti un momento di svolta importante nella storia di questa manifestazione: innanzitutto per la qualità delle presenze artistiche e delle opere esposte, che significativamente delineano una maturità di questo evento che ha ormai acquisito riconoscibilità e solidità a livello non solo regionale; poi perché credo, anzi ne sono convinto, che la scelta di Alberobello e della Casa Rossa, non sia stata affatto casuale, rappresentando uno snodo culturale e storico per la nostra regione tra i più emblematici, per le vicende che vi si sono intrecciate e, dunque, per un insito rapporto ineludibile con la memoria.
In questo senso la rassegna vuole dichiarare non solo una evidente apertura alle sperimentazioni contemporanee ma radicarsi all’interno di un tessuto antropologico e più latamente culturale che ne giustifica in qualche modo l’esistenza e da cui, allo stesso tempo, vuole trarre elementi di raffronto e di stimolo per gli sviluppi futuri.
In questa edizione ho avuto il compito di curare il progetto speciale, per cui ringrazio gli organizzatori e la direzione artistica, che si sono affidati a me per questa sezione impegnativa ma allo stesso tempo fortemente stimolante, per quanto mi riguarda.
In questo ambito ho proposto una mostra dedicata a Pasquale Santoro, un artista storico, un grande maestro, che utilizza la geometria e l’astrazione per modulare opere che parlano di noi e a noi radicando la sua ricerca nella memoria culturale ed artistica che ci accomuna. Si tratta di un artista tra i più rilevanti del Novecento e della contemporaneità: attraverso le sculture, i lavori grafici, il design, gli interventi ambientali ha tessuto un racconto della nostra umanità presente, parlandoci del tempo, dello smarrimento, dell’ansia di futuro, delle tensioni che caratterizzano questa nostra società ‘liquida’, in cui però ciascuno può però avere l’opportunità di lasciare un segno. È questo il grande insegnamento che ci consegna l’artista: non restare inermi, agire, dare un segnale, prendere una posizione verso gli aventi che accadono.
In mostra sono esposte alcune importanti opere grafiche (penso a quella dedicata al terremoto dell’Aquila o all’Incompiuta di Venosa) ma anche sue importanti e imponenti sculture, come quelle legate al Ciclo degli Achei; un nucleo più rilevante è costituito dalle opere dedicate ai paesaggi urbani newyorkesi, straordinarie e intime incursioni poetiche nello scenario metropolitano. Infine occorre segnalare la grande opera site specific che Santoro ha realizzato appositamente per la Casa Rossa dedicata al tema dell’incontro/scontro di civiltà, un progetto ambizioso che l’artista ha generosamente donato al territorio, le cui prime idee risalgono a circa trent’anni fa.
Il mito del contemporaneo vuole dunque essere un’occasione e allo stesso tempo un elemento di riflessione su quanto la cultura artistica contemporanea possa essere mitizzata, in senso iconico, senza che essa guardi al passato, ancor più in un contesto come quello italiano che è testimonianza vivente e concreta di una sedimentazione storica fondata sulla memoria, come presupposto irrinunciabile per ogni proiezione progettuale futura.
Non si tratta dunque di essere post moderni o di azzerare ogni elemento o traccia della storia, con un atteggiamento di irrazionale avanguardismo astorico, ma di partire dalla consapevolezza che non c’è contemporaneità senza storicità.
Di questo Pasquale Santoro è assolutamente un interprete coraggioso e geniale e credo che Giulio Carlo Argan, superando ogni posizione di asettico revisionismo, ne sarebbe stato certamente contento».
«Quello che vedrete nella tre giorni è una sintesi del meglio del’arte che c’è in giro. E’ quello che avrei voluto fare io 20 anni fa», dice Ninì Santoro.
Per questa VI edizione l’organizzazione ha deciso infine l’inserimento di un’ulteriore Sezione dal titolo “Dialoghi”. Gli artisti invitati produrranno progetti artistici commissionati direttamente da aziende e privati nell’ottica di uno sviluppo collettivo ecosostenibile e con l’obiettivo di collaborazione proficua fra pubblico e privato. Quest’anno gli artisti invitati , con la curatela di Apulia Land Art Festival, sono: Nicola Rotiroti e Piotr Hanzelewicz (duo). Il festival vedrà inoltre la partecipazione di Cosimo Epicoco come artista testimonial della prima edizione dell’Apulia.
«Il linguaggio dell’arte e della cultura ci aiuta a riscoprire le pagine della nostra storia – dice il sindaco Michele Longo –. La Casa Rossa è un libro con tante pagine che vanno lette insieme ricordate e certificate. Ha una storia fatta di umanità, di emozioni costrette in un luogo in cui respirano ancora i sentimenti belli che gli alberobellesi hanno portato lì a parziale ristoro di quello che è successo. Vogliamo che la storia venga consegnata definitivamente alla verità dei fatti e dei documenti. La Casa Rossa viene finalmente riaperta per rivivere i sentimenti positivi che si sono vissuti lì dentro e che attendono solo di essere rimessi in circolazione».
«In qualità di assessore alla Cultura e di assessore delegato ai rapporti con l’UNESCO, do il benvenuto all’Apulia Land Art Festival – dice l’assessore alla Cultura, Alessandra Turi –- Il Festival sarà un appuntamento ricco di fascino che farà vivere di arte non soltanto uno dei luoghi simbolo della nostra Storia ma anche la nostra stessa Alberobello grazie alla presenza degli artisti che per l’occasione hanno reso i trulli di proprietà comunale delle vere e proprie Residenze D’artista.
Il Festival sta coinvolgendo gran parte della comunità grazie al fatto che gli artisti giornalmente si interfacciano con gli abitanti per ricavare informazioni sulla storia e sul valore affettivo che la casa rossa ha avuto nel tempo per molti di loro.
Sarà un Festival imperdibile e di grande spessore che si incastona alla perfezione in uno scenario suggestivo come quello della Casa Rossa.
La tre giorni consentirà a un gran numero di visitatori di scoprire il fascino e la storia della nostra Casa Rossa che dopo diversi anni tornerà a rivivere attraverso l’arte, la musica, il teatro e quindi la cultura.
Con la promessa che questo Festival rappresenta l’avvio di un lungo processo che porterà ad una vera e propria riqualificazione della nostra Casa Rossa».
«La Casa Rossa non ha ancora rivelato tutto – dice lo storico Franco Terzulli, autore di un libro e di tantissimi studi sul luogo – ma sappiamo che gli Ebrei ad Alberobello hanno intrattenuto rapporti positivi con la popolazione locale e non era facile perché c’erano almeno tre barriere: la distanza del luogo dal paese, le barriere della polizia e la diffidenza verso il fatto che fossero, appunto, Ebrei. La Casa Rossa fu a quei tempi casa dell’arte e della cultura molto di più di quanto possiamo immaginare». Alla conferenza stampa di presentazione del festival che si è tenuta ieri mattina, lunedì 3 settembre a Bari, al fortino di Sant’antonio, ha partecipato per la Fondazione Gigante Casa Rossa, Riccardo Strada.