LECCE – Sabato 15 e domenica 16 settembre prosegue l’anteprima del Lecce Festival Letteratura, realizzato dall’associazione culturale Arteverso, in collaborazione con Comune di Lecce, Wwf Salento, Principio Attivo Teatro e Cantieri Teatrali Koreja e cofinanziato dalla Regione Puglia (avviso pubblico per lo Spettacolo e le Attività culturali FSC 2014-2020 – Patto per la Puglia). In attesa della quarta edizione, dedicata al tema “Letteratura e scienza”, che si terrà dall’11 al 14 ottobre, il festival propone nuovi incontri e letture nel verde urbano.
Sabato 15 settembre nella Villa comunale di Lecce, in quell’angolo ora poco frequentato dove un tempo c’era la gabbia dei lupi, doppio appuntamento a ingresso gratuito con “In villa ci sono i lupi”. Si parte alle 18 con “L’occhio del lupo”, una lettura dell’omonimo romanzo di Daniel Pennac, con le voci di Riccardo Lanzarone, Emanuela Pisicchio (Cantieri Teatrali Koreja), Elisabetta Liguori e Vittorio Vernaleone e le musiche originali di Alessandro Solidoro (piano) eseguite dal vivo con Marco Giaffreda (chitarra) e Antonio De Rosa (tromba). In uno zoo, un ragazzo si sofferma affascinato davanti alla gabbia di un lupo e, siccome l’animale ha soltanto un occhio, anche il ragazzo, con estrema sensibilità, tiene chiuso uno dei suoi. Questo colpisce il lupo che, per la prima volta, supera l’atavica diffidenza nei confronti degli esseri umani e decide di raccontare al ragazzo la sua storia, tutta vissuta sullo sfondo di paesaggi nevosi e cacce solitarie.
Dalle 19:30 Ritanna Armeni presenterà “Una donna può tutto. 1941: volano le streghe della notte” (Ponte alle Grazie, 2018), dialogando con Lea Durante. Nel suo libro la giornalista e scrittrice racconta la storia vera di un gruppo di giovanissime aviatrici donne sovietiche, che addestrate dall’eroina nazionale Marina Raskova, conquistano un ruolo di primo piano nella guerra contro il Terzo Reich guidando piccoli e rudimentali biplani di legno e tela. Le chiamavano Streghe della notte. Rifiutando ogni presenza maschile, su fragili ma duttili biplani, mostrano l’audacia, il coraggio di una guerra che può avere anche il volto delle donne. La loro battaglia comincia ben prima di alzarsi in volo e continua dopo la vittoria. Prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare. Il loro vero obiettivo è l’emancipazione, la parità a tutti i costi con gli uomini. Il loro nemico, prima ancora dei tedeschi, il pregiudizio, la diffidenza dei loro compagni, l’oblio in cui vorrebbero confinarle. Contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, che sfida tutti i «net» della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce insieme a lei la loro incredibile storia. È Irina Rakobolskaja, 96 anni, la vice comandante del 588° reggimento, a raccontarci il discorso, ardito e folle, con cui l’eroina nazionale Marina Raskova convince Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici. È lei a descriverci il freddo e la paura, il coraggio e perfino l’amore dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento. E a narrare la guerra come solo una donna potrebbe fare.
Come ogni sabato e domenica di settembre continua il viaggio del Bibliozaino. Un’ora prima del tramonto (info 3386327409), Francesca Russo porterà gli albi illustrati d’autore in giro per i parchi (Belloluogo, Tafuro, Madre Teresa di Calcutta, dei Bambini, chiesetta Balsamo) e i giardini (Orti di Calvino di piazzale Cuneo, Villa Comunale) della città. Come un novello pifferaio di Hamelin riunirà intorno a sé bambine e bambini desiderosi di pescare a sorpresa i libri che custodisce nel suo magico zaino.
Sabato 22 e domenica 23 settembre (ore 10:30 e 17) nella Foresta Urbana di Lecce in via San Cesario infine si terrà Le fiabe della foresta, itinerari di lettura nell’area naturale gestita dal WWF Salento. Una cava dismessa da decenni come uno scrigno prezioso custodisce un tesoro di biodiversità: lecci si alternano agli ulivi e a grandi alberi di alloro, pini ombreggiano i sentieri e l’edera si avvinghia sulle pareti dalle cava. Guardando bene si possono scoprire le tane delle volpi, i nidi delle taccole e la sera, facendo molto silenzio, si possono udire i versi di civette e barbagianni. E in questo incantevole luogo ci sono anche quattro elfi lettori: uno è timido, l’altro chiacchierino, uno dispettoso, l’altro gentile e giocoso, ma tutti, proprio tutti, amano raccontare storie fantastiche. La visita (massimo 20 persone – ingresso 5 euro) dura circa un’ora. Alla fine del percorso i visitatori troveranno un’area di sosta attrezzata per disegnare, ascoltare musica e gustare una piccola merenda offerta dal panificio Schipa e da Il Coco Mero