SALENTO – Se la prima volta si è trattato di puro fato (con conseguente sorpresa), la seconda no, è amicizia e grande rispetto reciproco. Parliamo della bella storia che vede protagonisti il grande musicista italiano Enrico Ruggeri e l’eclettico artista salentino Pasquale G. Quaranta (in arte P40). Nell’estate 2016 Ruggeri, prima del suo concerto a Presicce (Le), andò a cena in un ristorante salentino dove suonava fra i tavoli un simpaticissimo ed estroverso cantastorie che, con chitarra in mano, intonava brani e racconti, un po’ in italiano e un po’ nel dialetto locale. Uno spettacolo molto divertente e interattivo con il pubblico. Il cantante milanese rimase così colpito nell’ascoltare P40 che gli ha chiesto di aprire il suo concerto la sera stessa. Come passare in 30 minuti dai tavoli dell’osteria al palco di Enrico Ruggeri.
Queste furono le parole di Enrico Ruggeri rilasciate ad Adnkronos in quell’occasione: «Mi è sembrato molto bravo e ho deciso di dargli una chance: gli ho chiesto di aprire il concerto che stavo per andare a fare. La sua gioia mi ha commosso.».
A due anni di distanza, Enrico Ruggeri è tornato pochi giorni fa nel Salento per tenere un concerto insieme alla sua storica e mitica band “Decibel” nella piazza di Magliano e ha voluto rivedere il suo “amico”. Pasquale in verità era tra l’Abruzzo ed il Molise per un mini tour ma, naturalmente, si è fiondato verso casa e ha raggiunto il paesino salentino nel pomeriggio, appena in tempo per effettuare anche un breve sound check, perché, anche questa volta, Ruggeri l’ha invitato ad eseguire alcuni suoi brani in apertura del concerto. Un successone ed un’emozione senza fine.
«Pensando al nostro incontro di due anni fa a Presicce– sono le parole a caldo di Pasquale G. Quaranta – è stato spontaneo abbracciarci. Ci siamo scambiati sorrisi, parole e idee. Il concerto poi, insieme al suo storico gruppo dei Decibel, è stato permeante, mi ha riconnesso con le sonorità punk-rock dalle quali provengo e che ho portato nel mio modo di suonare la chitarra classica, scesa in basso, e nel mio modo di cantare a volte grezzo ma diretto. Gli incontri con gli artisti sono sempre speciali per me, come tutti gli altri incontri umani che l’arte mi sta regalando. Tutte le persone che incontro sono occasioni umane di autentico scambio e, nel caso di Ruggeri, ho ricevuto un grande esempio di ’esperienza, carattere, determinazione e creatività.»