LECCE – È stato presentato questa mattina all’Open Space di Palazzo Carafa il progetto BotaniCall, vincitore del bando europeo “Actors of Urban Change” 2017/19, finanziato dalla fondazione tedesca Robert Bosch in collaborazione con MitOst e.V. BotaniCALL propone una serie di attività didattico-divulgative legate alle tematiche dell’agricoltura naturale, delle architetture vegetali e dell’ etnobotanica, con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo urbano sostenibile e si articola in percorsi formativi volti alla creazione di nuove sinergie e collaborazioni a livello locale, nazionale ed internazionale ed al coinvolgimento di volontari interessati alla manutenzione ed alla cura di un giardino sinergico. Si rimanda alla scheda allegata per la descrizione completa di BotaniCall.
Il team di ricerca è composto dall’Arch. Afro Carpentieri, rappresentante del Comune di Lecce nella Fondazione per la Gestione dell’Orto Botanico Universitario, il dott. Marco Carlino, presidente dell’associazione culturale Janub, l’Arch. Giulia Toscani, rappresentante del collettivo ExposeProposePoliticise e l’esperta in studi urbani Arch. Francesca Guarascio.
Presenti in conferenza stampa anche Sebastian Schleuter e Naomi Martin, della fondazione tedesca Robert Bosch e della Ong MitOst e.V. I quali hanno introdotto il programma Actors of Urban Change e dato il via al terzo incontro internazionale tra i dieci team vincitori del bando (tra i quali il gruppo di Botanicall) che saranno in città dal 19 al 23 settembre. 31 “attori del cambiamento” provenienti da Chiș inău (Moldavia), Amburgo (Germania), Kherson (Ucraina), Londra (Gran Bretagna), Oslo (Norvegia), Rijeka (Croazia), Timisoara (Romania), Valencia (Spagna) e Vilnius (Lituania) che discuteranno di ‘advocacy’ mettendo a confronto il contesto specifico salentino e il ruolo dell’advocacy ad oggi in Europa.
Giovedì 20 settembre alle ore 20.30, in un incontro aperto al pubblico, sarà possibile ascoltare i suoni dell’Orto Botanico del Salento grazie alla performance live “Sinfonie Vegetali” a cura di Francesco Giannico, musicista elettro-acustico e fondatore di Archivio Italiano Paesaggi Sonori e Claudia Mollese, regista e autrice di film e documentari con uno sguardo particolarmente attento alle storie fuori dagli schemi dell’ordinario. I due artisti mapperanno il paesaggio sonoro e visivo dell’orto per restituire al pubblico, attraverso un live audio-visivo, la profondità, la complessità e il continuo trasformarsi di questo spazio. La partecipazione dell’evento è gratuita e aperta a tutti. La performance durerà all’incirca 30 minuti: si consiglia di essere puntuali.
“Actors of urban change è un programma della Fondazione Robert Bosch in cooperazione con MitOst, un’associazione Culturale con base a Berlino. Il nostro programma sostiene iniziative che rendono le città luoghi migliori in cui vivere – ha detto Sebastian Schleuter della Fondazione Robert Bosch – In cinque anni il programma ha sostenuto circa 100 persone in 30 città di 21 paesi europei. Tutti i progetti sostenuti dal nostro programma hanno in comune il fatto di essere collaborazioni intersettoriali tra enti pubblici, privati e associazioni no profit, basati sulla co-progettazione con in cittadini e con un focus sul cambiamento urbano sostenibile. Una questione chiave del progetto è lo scambio tra i network degli “Actor of urban chance”. Dal 19 al 23 settembre la città di Lecce ospiterà un meeting con gli altri vincitori del bando di quest’anno sul tema dell’advocacy, cioè la capacità di creare dei processi dal basso che influenzano le decisioni politiche. Dieci team si incontreranno a Lecce per scambiare le “buone pratiche” e le conoscenze sviluppate durante la realizzazione dei loro progetti. Siamo desiderosi di imparare dal Team di lecce e dalla loro esperienza generata lungo il processo di re-vitalizzazione dell’Orto Botanico del Salento.”
“Il processo in atto con orti-janub è un processo in cui i promotori cercano il massimo coinvolgimento con la comunità stipulando alleanze con associazioni e l’amministrazione pubblica – ha detto Marco Carlino di Janub – L’orto botanico è un giardino comunitario, un ecosistema complesso al cui interno ci sono specie orticole, piante officinali, mediterranee, fruttiferi, bio-architetture realizzate con la canna locale. La conduzione del giardino avviene secondo i dettami dell’agricoltura sinergica: non arare, non sarchiare, non usare pesticidi, no ai fertilizzanti, perché il nostro compito è osservare i meccanismi naturali e offrire maggiori possibilità alla natura per avere la strada libera e operare. Gli effetti del cambiamento climatico richiedono un cambio di paradigma sia culturale che politico, ma anche una presa di coscienza che noi siamo attori dell’ecosistema”.
“Dal 2017 ad oggi credo ci sia stata una intensa attività per rimettere in luce questo luogo attraverso vari lavori, dall’implementazione delle collezioni botaniche alla ristrutturazione degli edifici – ha detto Afro Carpentieri della Fondazione Orto Botanico – e aprire l’esperienza a più attori. In questo profilo si inserisce il progetto Botanicall che struttura un processo esperienziale di botanica e partecipazione attiva. Il progetto ha una valenza dal punto di vista politico, nella promozione della consapevolezza ecologica nella gestione degli spazi pubblici e anche nel coinvolgimento socio culturale della comunità resiliente”
“L’Orto botanico del Salento ospita una delle ultime superfici di pseudo-steppa dell’intero territorio comunale – ha detto Fabio Ippolito della Fondazione Orto Botanico Universitario – Un habitat di interesse dal punto di vista biologico, anche se a prima vista potrebbe sembrare un incolto, del quale siamo impegnati tutelare la biodiversità. Quello che abbiamo fatto al suo interno è ripiantare le specie della macchia mediterranea, i boschi del territorio salentino, gli alberi da frutto che hanno dato l’identità a quel luogo: pensiamo che un orto botanico oggi non possa che avere questo tipo di impostazione, conforme al paesaggio locale. Abbiamo delle sfide enormi che ci aspettano, di fronte alla desertificazione del paesaggio dal punto di vista dell’identità botanica. Il progetto Botanicall ha interpretato perfettamente l’esigenza di aprire questo luogo alla comunità locale, attraverso azioni che si sono rafforzate grazie alle quali sta nascendo una sinergia forte con la comunità”.
“Quest’amministrazione guarda alle persone che attuano queste iniziative in città come attori del cambiamento, quindi come cittadini attivi – ha detto l’assessore alla Pianificazione del Verde Pubblico Rita Miglietta – Stiamo facendo un grandissimo lavoro di costruzione e rafforzamento di comunità, lo stiamo facendo in maniera diffusa in tutta la città con un’attenzione particolare agli spazi pubblici, che ospitano la natura in tutte le sue forme. Questo progetto è molto importante perché ci può dare anche dei riferimenti, dei punti fermi da collocare dentro la pianificazione del verde. Dobbiamo realizzare il Piano del verde della città di Lecce. Ora abbiamo terminato il censimento delle aree a verde e devo dire che la città ha un patrimonio naturale notevole, nonostante se ne abbia una scarsa percezione. Quando mostreremo la mappatura del verde in città ci si renderà conto di quanto è ricca di verde la città di Lecce. Insieme all’Università del Salento dobbiamo far sì che l’orto botanico diventi il centro propulsore e di coordinamento della domanda che la cittadinanza esprime di riappropriazione degli spazi pubblici, della natura e dell’agricoltura. Noi siamo pronti come amministrazione a sostenere questo progetto, a continuare in questo cammino di apertura dell’orto botanico alla collettività”.