LECCE – Una grande festa in Piazza Bottazzi a Lecce al Mercato di Campagna Amica per far toccare con mani e piedi ai baby vignaioli l’esperienza della vendemmia come si faceva una volta.
“I nostri tutor della vendemmia stanno guidando i piccini, entusiasti di vivere il momento inedito, nell’attività di pigiatura delle uve, mentre i più grandi stanno assaggiando i vini salentini, frutto dell’esperienza e della grande capacità imprenditoriale dei nostri viticoltori che anche quest’anno hanno dato prova di grande professionalità. Le calamità che si sono abbattute sul territorio leccese e pugliese hanno messo a dura prova i budget delle imprese, in particolare di quelle che fanno della qualità e della sostenibilità delle produzioni la propria filosofia e che vedono lievitare in modo sensibile i costi in annate così difficili. Ciò ha consentito, nonostante la tropicalizzazione del clima, di aumentare la produzione del 12% rispetto all’annata precedente”. E’ il commento del Presidente di Coldiretti Lecce e Puglia, Gianni Cantele, in occasione della festa della vendemmia per i baby consumatori al Mercato di Campagna Amica a Lecce.
“Da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori – aggiunge il Direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante – per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. Assistiamo ad uno storico ritorno del vino sulle tavole dei consumatori – conclude Brillante – dopo che negli ultimi 50 anni il consumo di vino è sceso da 70 litri pro capite all’anno a 36-37 litri e pareva una discesa inarrestabile con un calo medio dell’1% annuo. I rosati pugliesi fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%”.
Ad oggi sono 6 le IGP (Indicazioni Geografiche Protette) ‘Tarantino’, ‘Valle d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi DOC (Denominazione di Origine Controllata) che detengono un valore inestimabile, intrinseco al prodotto agroalimentare ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato. Trova conferma un momento di grande dinamicità per un comparto agricolo considerato il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione.
Determinante il ruolo del settore vitivinicolo per l’economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia – conclude Coldiretti Puglia – che vede la provincia di Foggia al secondo posto Italia per ore di lavoro create nel settore del vino e al decimo posto della top ten anche un altro vitigno pugliese, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari. Innumerevoli le opportunità di lavoro per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche nelle attività connesse, di servizio e nell’indotto.