BARI – Illuminanti drammaturgie contemporanee, tragicommedie capaci di indagare debolezze e virtù dell’animo umano con una forte dose d’ironia, riletture coraggiose di grandi classici, ritratti di donne comuni e uomini straordinari. Una carrellata di volti, voci, corpi, personaggi tratti dal meglio dello spettacolo dal vivo italiano compone la stagione 2018-19 del Teatro Palazzo di Bari, con la direzione artistica di Titta de Tommasi.
Un mosaico variopinto di generi e interpreti che regala uno sguardo sulla società contemporanea indagando di volta in volta la solitudine, gli affetti e le relazioni famigliari, la condizione femminile, il rapporto tra media e giustizia, la memoria e la difficoltà di stare al mondo, gli ingranaggi della macchina politica, con due excursus molto attesi nell’arte di Leonardo Da Vinci (sotto la guida di Vittorio Sgarbi) e nella irresistibile comicità del duo Massimo Lopez e Tullio Solenghi, oltre a nuove formule di abbonamento pensate per andare incontro alle esigenze del pubblico.
La stagione prenderà il via venerdì 16 novembre (ore 21) con “Un borghese piccolo piccolo”, adattamento per le scene curato dal drammaturgo Fabrizio Coniglio del romanzo di Vincenzo Cerami che ispirò il capolavoro omonimo di Mario Monicelli con Alberto Sordi. L’amore nei confronti di un figlio poco brillante, la scorciatoia come unica via per la sopravvivenza, un ritratto a tinte grottesche, di agghiacciante attualità, della società italiana che fa convivere ridicolo e tragico, grazie ad un protagonista come Massimo Dapporto, in grado di dare grande umanità al suo Giovanni Vivaldi.
Ironia ed emozione coabitano anche ne “Il Padre” di Florian Zeller in scena venerdì 7 dicembre (ore 21) con adattamento e regia di Piero Maccarinelli. Il testo coinvolgente e poetico del giovane drammaturgo francese del 2012 arriva in italia, dopo il successo a Londra e a Broadway nell’interpretazione del grande Frank Langella. A dar vita al rapporto tra Andrea, un padre che mostra i primi cedimenti della memoria dovuti all’Alzheimer, e l’amorevole figlia Anna sono Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere, impegnati in un gioiello drammaturgico che spinge a pensare e immedesimarsi, ridere fino alle lacrime e commuoversi sorridendo.
L’attrice Valentina Lodovini sarà protagonista assoluta venerdì 21 dicembre (ore 21) di “Tutta casa, letto e chiesa” (regia di Sandro Mabellini), prima opera scritta a quattro mani da Dario Fo e Franca Rame e interpretata dall’attrice per la prima volta nel 1977 a Milano. Un testo-manifesto sulla condizione femminile oggi allestito in oltre trenta nazioni, a testimonianza dell’assoluta attualità dei temi affrontati. La parità sessuale mai realmente raggiunta e la schiacciante presenza della cultura del maschio prendono forma sul palco grazie alle quattro donne, molto diverse tra loro ma accomunate dall’essere vittime dello strapotere maschile, impersonate da una scatenata Valentina Lodovini a suo agio tra slanci improvvisi, cambi radicali di tono e ironia dissacrante.
Il 2019 si aprirà sabato 19 gennaio (ore 21) con “Rosalyn”, una commedia noir scritta da Edoardo Erba, per la regia di Serena Sinigaglia. Fenomeno delle ultime due stagioni teatrali con oltre 100 repliche, capace di mescolare mirabilmente suspense, comicità e humour nero, Rosalyn ci parla di solitudine e violenza attraverso un incalzante susseguirsi di colpi di scena. Al centro della scena un crimine orribile avvenuto anni prima e due donne, Esther scrittrice americana di successo e Rosalyn, donna delle pulizie goffa e sprovveduta, incarnate da due attrici, Alessandra Faiella e Marina Massironi, note per il talento comico che qui rivelano sorprendenti doti attoriali.
Domenica 10 febbraio (ore 19) spazio al “Lopez & Solenghi Show”, due grandi mattatori della comicità italiana tornano insieme sul palco dopo 15 anni in uno spettacolo che si avvale delle musiche dal vivo della Jazz Company Orchestra, diretta dal maestro Gabriele Comeglio.Massimo Lopez e Tullio Solenghi danno vita ad una carrellata di gag, parodie, performance musicali e improvvisazioni. Dagli sfottò tra i due – l’uno nei panni del Cangurotto televisivo, l’altro incanutito mentre somministra semolini agli anziani compagni della casa di riposo – alle imitazioni di Lopez nei panni di Costanzo, Prodi, Renzi e Patty Pravo, fino all’affettuoso ricordo della compianta Anna Marchesini, che con i due attori ha composto il trio comico più famoso d’Italia.
Dopo il successo nelle passate stagioni di “Caravaggio” e “Michelangelo”, Vittorio Sgarbitorna al Teatro Palazzo con una doppia data – venerdì e sabato 15-16 febbraio (ore 21) – dedicata al genio di “Leonardo”. Terzo spettacolo d’arte in cui ritroviamo l’abile miscela di racconto, immagini e suoni capace di disvelare un talento ineguagliabile nelle arti, come negli studi in campo scientifico e ingegneristico. Vittorio Sgarbi anticipa le celebrazioni che si terranno nel mondo per l’anniversario, il 5 maggio 2019, dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci.
Martedì 19 febbraio (ore 21) sarà la volta de “Il Penitente” ultimo testo composto per il teatro nel 2016 dal drammaturgo statunitense David Mamet (Premio Pulitzer per Glengarry Glen Ross). Luca Barbareschi, Lunetta Savino, Massimo Reale e Duccio Camerini sono gli interpreti della tragedia moderna di uno psichiatra alle prese con una crisi professionale e morale quando rifiuta di testimoniare in tribunale a favore di un paziente accusato di avere compiuto una strage. Dramma in otto scene sulla parabola discendente del protagonista e sulla gogna mediatica e giudiziaria cui viene sottoposto.
Mercoledì 27 marzo (ore 21) sarà il grande attore Giuseppe Battiston – premio Ubu nel 2009 – a guidare il pubblico alla scoperta di “Churchill”, l’uomo, l’icona che ha cambiato il corso della storia. Colui che ha incarnato il primato della politica, capace con le sue parole di influenzare il corso della Seconda Guerra Mondiale, rivive attraverso il testo di Carlo Gabardini che mostra Winston Churchill in un presente onirico in cui l’intera sua esistenza è compresente e finisce per parlare a noi e di noi oggi con una precisione disarmante.
A chiudere la stagione del Palazzo sarà una delle più originali e coraggiose operazioni teatrali degli ultimi anni: “Karamazov”, in scena venerdì 12 aprile (ore 21), rilettura del capolavoro di Dostoevskji di Francesco D’Amore, per la regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà. Due fratelli in una casa di Bari Vecchia, una donna che si occupa di loro e delle memorie di famiglia, un padre assassinato anni prima e un terribile segreto che sta per essere svelato dall’anziano servitore. Si ritrovano insieme sulla scena quattro tra i migliori attori della scena teatrale e televisiva barese, Tiziana Schiavarelli, Nicola Pignataro, Dante Marmone ePinuccio Sinisi.
Spettacoli fuori programma: “Manicomic” della Rimbamband – 25, 26, 28, 29 dicembre (ore 21, il 26 anche alle 18, info: 351/2261088), “Il rigore che non c’era” di Federico Buffa il 6 marzo (ore 21, info: 391/7499589) e due appuntamenti del festival Time Zones: Elio Germano e Theo Teardo in “Viaggio al termine della notte” il 20 ottobre e, il giorno dopo, il live di Ralph Towner (entrambi con inizio alle 21, info: 338/5957238).
Gli abbonamenti sono in vendita con due formule differenti. Abbonamento all’intera stagione (è escluso Leonardo, per cui sono già in vendita i biglietti, e i fuori programma) oppure abbonamento personalizzato che consente la scelta di un pacchetto da 4 a 7 spettacoli, che dovrà contenere uno tra “Tutto casa, letto e chiesa” e “Rosalyn”. I biglietti dei singoli spettacoli saranno disponibili dal 15 ottobre, fatta eccezione per “Leonardo”. Biglietti in vendita sul sito Vivaticket e presso il botteghino del Teatro Palazzo (c.so Sonnino 142/D – Bari, tel 080/97.53.364 – 366/1916.284) aperto dal martedì al sabato dalle 17 alle 21.