Il Pizzomunno di Vieste: storia di un amore che supera il tempo e lo spazio

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Claudia Forcignanò

VIESTE – Quando Vieste era ancora un villaggio di pescatori, in un’epoca di giornate trascorse lavorando e sognando una famiglia, due giovani, Pizzomunno e Cristalda, cresciuti all’ombra dei pescherecci, scoprirono di amarsi.

Il loro era un amore innocente, fatto di sguardi e sorrisi, mani che si sfioravano di nascosto e sospiri lunghi immaginando un futuro insieme.

Pizzomunno, come tutti gli uomini del villaggio, era un pescatore, la sua pelle dorata, accarezzata dal sole e dal sale, profumava di meree, mentre i muscoli scattanti forgiati tirando su le reti colme di pesci e i lineamenti mediterranei, attiravano gli sguardi delle fanciulle, ma su tutte, Cristalda era riuscita, con i modi eleganti, il fisico esile e i capelli biondi, a conquistare il suo cuore.

Pizzomunno trascorreva lunghi giorni in mare, spesso in balia delle onde e delle tempeste, Cristalda lo attendeva scrutando l’orizzonte e fremendo d’amore, ma non poteva immaginare che per il bel pescatore, le onde erano il pericolo minore.

Un gruppo di sirene infatti, vedendolo, si innamorano di lui e ogni giorno tentavano di sedurlo con promesse e manfrine, tentando di convincerlo ad abbandonare la terra ferma per seguirle negli abissi marini, dove avrebbe avuto ogni ricchezza e potere, ma Pizzomunno amava la sua Cristalda e rifiutò con convinzione.

Offese e indispettite, le perfide creature del mare, decisero di vendicarsi in modo subdolo e terribile: una sera, mentre Cristalda e Pizzomunno erano appartati in spiaggia in cerca di un angolo per godere di alcuni momenti di intimità, uscirono dalle acque e trascinatono la fanciulla con loro.

Nulla poterono le urla disperate di Pizzomunno e le lacrime di Cristalda: i due giovani innamorati furono separati.

Pizzomunno, letteralmente pietrificato dal dolore, si trasformò in un monolite altro oltre 25 metri e rimase sulla spiaggia a vegliare sul mare, contando i giorni uno ad uno, fino allo scoccare del centesimo anno, quando il 15 agosto, Cristalda riemerge dagli abissi, lui riacquista le sembianze umane e lei torna tra le sue braccia, fosse anche per una sola notte.