PARABITA (Lecce) – Nell’ambito della 20° edizione di IDENTITA’ Salentina – Festival per la cultura del territorio, è stata inaugurata giovedì 4 ottobre presso l’ex Convento dei Domenicani di Parabita la mostra “Alla ricerca della bellezza” costituita da una serie di opere degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Lecce coordinati dal Prof. Franco Contini. Parallelamente altri studenti della stessa Accademia, Benedetta Del Coco, Alice Graziadio, Luca Luprano, e Carmelo Pennetta coordinati dal Prof. Gaetano Russo, nella giornata di sabato 13 ottobre effettueranno nel chiostro dell’ex Convento dei Domenicani in Via F.lli De Jatta a Parabita, alcune performance e installazioni in work in progress sotto il titolo “Interazione spazio-paesaggio” utilizzando modalità espressive diverse attraverso l’uso di materiali bio-compatibili in backstage con alcuni studenti dell’Istituto comprensivo di Parabita.
Il paesaggi, che trova la sua massima espressione negli elementi simbolo e nel luogo vissuto, verrà rielaborato attraverso i nostri occhi, attraverso mozioni e sensazioni che prendono forma, diventano azione e segno; spazio che diventa contenitore e contenuto, dialoghi e silenziosi rimandi in contrapposizione tra naturale e artificiale. L’approccio installativo sposa il concetto di ”work in progreess” “in corso”, come lo scorrere del tempo, come l’avanzare del paesaggio, in una sintesi di forma, dinamismo del linguaggio, di azione e di simbologia; concetti che prendono forma rappre-sentando il paesaggio nella sua funzione più pura e nella riscoperta dei nostri “paesaggi interiori”
Il mettersi alla prova in confronto con un luogo così pieno di storia qual è il Chiostro dei Domenicani di Parabita, ci rimanda alla concettualità delle nostre azioni nella descrizione di un paesaggio che è tanto esterno (reale) quanto interiore, in un confronto solenne volto a rivelare noi stessi. La ricerca della bellezza, bellezza come impatto emotivo alla ricerca di tale percorso nel considerare ogni elemento parte integrante di un’opera più grande dove la luce, le ombre, l’aria, la terra giocano un ruolo di protagonisti attivi, elementi alchemici e retorici nella descrizione del paesaggio