CUTROFIANO (Lecce) – Prosegue Daimon*19 – rassegna di teatro, incontri letterari, performance e proiezioni promossa dalla cooperativa 29nove Teatro – con un doppio appuntamento a Cutrofiano, in provincia di Lecce, organizzato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Don Bosco” e la Parrocchia San Giuseppe. Di Domenico è attore e pedagogo abilitato allo sviluppo e all’insegnamento della metodologia teatrale, ha studiato con il maestro russo Jurij Alschitz della European Association For Theatre Culture, presso la quale ha conseguito il Master for Teaching.Ha conseguito il diploma d’Attore presso la Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone e ha proseguito i suoi studi Presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Ha lavorato in qualità di attore in Teatro con Gianpiero Borgia, Alessio Bergamo, Simona Gonella, Massimo Navone,Jerzy Sthur, Giorgio Marini, Gabriele Vacis, Elio De Capitaani, Marco Baliani, Carlo Bruni, Sonia Antinori, Mariano Dammacco, Michele Sinisi. Al cinema ha lavorato con Giuseppe Bertolucci, Antonio Albanese e Giuseppe Battiston.
Nell’Aula polifunzionale (ore 10.30 ingresso riservato agli studenti) e negli spazi dellaparrocchia (ore 20.30 ingresso libero) sarà di scena U Parrinu – La mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla Mafia, monologo scritto, diretto ed interpretato dall’attore e pedagogo Christian Di Domenico. Il fulcro della vicenda è Il parroco (U Parrinu) che con la sua dirompente e innovativa azione educativa nei confronti dei giovanissimi e dei più adulti ha smosso gli animi di molti rappresentando una cellula impazzita nell’ambito di comportamenti sociali ormai consolidati, complice l’indifferente carenza delle Istituzioni. Era il 15 settembre del 1993 quando Don Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto come padre Pino Puglisi o “3P”, veniva ucciso dalla mafia con un colpo di pistola alla nuca nel giorno del suo 56° compleanno. Il sacerdote, impegnato in contesti di bisogno umano e sociale e nel riscatto delle fasce più deboli soggette all’enorme potere mafioso, non tentava di portare sulla giusta via coloro che erano già entrati nel vortice della mafia, ma cercava di non farvi entrare i bambini che vivevano per strada e che consideravano i mafiosi degli idoli, persone meritevoli di rispetto. Attraverso la sua attività insegnava ai giovani la cultura della legalità, sottraendo manovalanza alla mafia ed istruendo i più piccoli. I l25 maggio 2013, sul prato del Foro Italico di Palermo, davanti ad una folla di circa centomila fedeli, è stato proclamato beato. È stato il primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia
“Ho conosciuto don Puglisi quando ero piccolo – dice Christian di Domenico – veniva a trascorrere alcuni giorni di vacanza con la mia famiglia. Era strano avere un prete in casa. I suoi occhi brillavano di una luce speciale che non so spiegare”.