RACALE (Lecce) – Un ottimo risultato! Quattro guide 2019 recensiscono positivamente i vini di Torre Ospina, in ordine alfabetico: Annuario dei Migliori Vini italiani di Luca Maroni; Bibenda, della Fondazione Italiana Sommelier; I Vini di Veronelli; Slow Wine di Slow Food.
Maroni mette in fila Otanari Negroamaro 2016, Vora Primitivo 2016, con ben 90 punti “(vini d’eccezione”) e poi i vini “veramente ottimi” Vignali, Vigne, Coloni e il Bianco Frizzante.
Bibenda dedica invece una scheda molto bella al progetto qualitativo di Torre Ospina: “Nata solo nel 2010 e figlia della passione per il vino e dell’amore per la propria terra che caratterizzano il giovane proprietario, Quintino Manco. Dieci ettari di vigneto gli permettono di realizzare il suo sogno, produrre vino dai propri vigneti”. Quintino ha “deciso di occuparsi personalmente di tutti le fasi di lavorazione della vigna alla cantina. Il risultato sono 20000 bottiglie l’anno, da vitigni autoctoni come Verdeca, Negroamaro e Primitivo, di indiscussa tipicità territoriale.” E premia con Quattro Grappoli: l’Otanari “Rubino scuro, con sfumature granato. Avvolgente e fresco al naso con aromi di fiori rossi, ribes rosso, bacche di mirto, macchia mediterranea, tracce balsamiche e minerali. Assaggio equilibrato e fresco, ottima spinta sapida, tannino fitto e levigato, corpo pieno e lunga persistenza balsamica e floreale.”, e con Tre Grappoli il Vora, il Vigne, il Coloni e il Vignali.
Anche I Vini di Veronelli assegna valutazioni alte a tutta la gamma dei vini e in particolare al Primitivo Vora e al Negroamaro Vignali con punteggi di eccellenza.
Torre Ospina entra anche nella guida Slow Wine di Slow food, l’ottima scheda sottolinea l’impegno qualitativo dell’azienda a iniziare dal vigneto. Segnala l’Otanari e di seguito tutti gli altri Rossi, il rosato Vigne.
Infine una novità. L’azienda di Racale chiude il 2018 presentando il suo Passito da Negroamaro: il Primo Passo, che già ai primi assaggi ha entusiasmato gli esperti. “Il nome – sostiene Quintino Manco – l’ho scelto per valorizzare i primi passi di un nuovo progetto e mi è piaciuta l’assonanza tra passi e passito, poi ho valutato che fosse meglio al singolare. Primo come qualità, Passo come progetto”, afferma Quintino Manco, “la vendemmia del 2017 è stata superlativa: quel sole e quella stagione sono conservati in questo Primo Passo. Ottenuto dalla vinificazione di uve Negroamaro coltivate nei vigneti di Racale e appassite al sole del Salento, verso la fine di settembre, i grappoli sono stati selezionati attentamente nei nostri vigneti, sia da quelli allevati ad alberello sia in quelli a spalliera. L’uva è stata pigiata dopo appassimento di 60 giorni sui graticci. Il processo è avvenuto sotto l’occhio esperto di Giuseppe Pizzolante Leuzzi, il nostro enologo. Questo Passito Salento Igt si presenta rosso rubino carico con riflessi granati, ha sentori di arancia candita, frutti rossi maturi, ciliegia, prugna, accompagnati da mirto e radice di liquirizia; pieno, rotondo, dolce”.
“Quattro guide e un primo passo – conclude Quintino Manco – un ottimo risultato per continuare il sentiero della qualità e della valorizzazione dei nostri vitigni”.