Un 2018 d’oro per l’eccellenza italiana nella didattica e nella ricerca

521

ROMA – Il 2018 è stato un anno d’oro per l’eccellenza didattica e la ricerca italiana, mai tanti premi e riconoscimenti internazionali hanno visto protagonisti i docenti nostrani.

Dopo ben 44 anni, infatti, l’Italia torna a vincere la Medaglia Fields, uno dei più importanti riconoscimenti mondiali per i matematici under 40, è stata assegnata a Rio de Janeiro ad Alessio Figalli, giovane e brillante scienziato italiano. Romano, classe 1984, professore ordinario di matematica alla University of Texas, a Austin fino al 2016, ora ha una cattedra al Politecnico di Zurigo. Una carriera davvero costellata di successi, vanta infatti centinaia di articoli scientifici e tre libri, oltre ad aver già vinto numerosi premi.

Al fisico italiano Giovanni Gallavotti è andato il Premio Poincaré. È il primo italiano a vincere il maggiore riconoscimento internazionale per la fisica matematica, considerato il “Nobel” della disciplina scientifica. Gallavotti è stato premiato per le sue ricerche ed “eccezionali contributi” sulla meccanica statistica, sulla teoria quantistica dei campi, la meccanica classica e i sistemi caotici, come si legge nelle motivazioni pubblicate sul sito del Poincaré Prize. Nominato professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza, Gallavotti non è nuovo ai premi. Nel 1997 ha ricevuto il “Premio Nazionale Presidente della Repubblica” per la Classe di Scienze Naturali dell’Accademia Nazionale dei Lincei e, nel 2007, ha vinto la Medaglia Boltzmann, il più alto riconoscimento internazionale per contributi scientifici alla meccanica statistica.

Ad Aveiro, in Portogallo, è stata assegnata la Menzione Speciale agli “Innovation and Entrepreneurship Teaching Excellence Awards” a Daniele Manni, docente di informatica dell’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce, per la sua ultradecennale esperienza nella didattica orientata all’auto-imprenditorialità e all’ideazione e conduzione di startup economiche e sociali under 18. In questi anni i suoi alunni hanno fatto incetta di premi e riconoscimenti, tra cui anche tre Medaglie del Presidente della Repubblica. Pochi giorni fa gli studenti animatori della startup sociale contro il bullismo “Mabasta” hanno vinto il contest internazionale “Open F@b” di Bnp Paribas Cardif. Anche per Manni questo è solo l’ultimo riconoscimento internazionale in quanto già nel 2015 fu finalista a Dubai al “Global Teacher Prize” e nel 2017 fu scelto da Ashoka per rappresentare l’innovazione didattica italiana all’ “Innovation Day on Education” ad Utrecht, in Olanda.

Infine, notizia di qualche giorno fa, il docente Giuseppe Paschetto di Matematica e Scienze presso la scuola media “Garbaccio” di Mosso, in provincia di Biella, è candidato al “Global Teacher Prize 2019”, conosciuto come il Premio “Nobel” per l’Insegnamento. Paschetto ha cercato di trasformare la sua scuola in un soggetto attivo per la promozione del cambiamento, e ha coinvolto gli studenti in progetti di cittadinanza attiva e nell’offerta di beni e servizi alla comunità. Alcuni dei risultati tangibili del suo impegno a livello locale sono le fontanelle alimentate a energia solare UV installate nelle aree verdi della zona, un percorso ecologico con cartelli educativi e una “biblioteca del parco”. Il suo maggiore impatto a livello nazionale è rappresentato dalla campagna di crowdfunding e di pressione mediatica attuata insieme ai suoi studenti per mantenere pubblica, anziché privata, la proprietà dell’isola di Budelli.