BARI – La straordinaria morsa di freddo che ha stretto la Puglia toccherà i picchi massimi nelle prossime ore e la situazione diventerà critica soprattutto per le copiose nevicate e le lastre di ghiaccio che renderanno impossibile la circolazione dei mezzi e l’approvvigionamento dei prodotti agroalimentari, segnala Coldiretti Puglia, per cui gli agricoltori con i trattori sono stati mobilitati come spalaneve per pulire le strade e come spandiconcime per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo.
“Sta nevicando in ogni provincia e sulla Murgia le campagne sembrano piste da sci, con 15 centimetri di neve caduti in poche ore. Proprio in vista dei peggioramenti, dobbiamo mettere a disposizione dei comuni maggiormente colpiti da neve e ghiaccio i nostri strumenti di lavoro. Pertanto, i trattori potranno essere utilizzati come spalaneve e gli spandiconcime saranno adattati come spargi sale sulle strade rurali e interpoderali, ma anche sulle strade asfaltate dei centri urbani e sulle statali. La rete capillare delle nostre aziende agricole e i vivaisti potranno collaborare alla messa in sicurezza degli alberi che sotto il peso della neve crollano sulle strade con danni a persone e automezzi”, chiama a raccolta i soci Savino Muraglia, Presidente di Coldiretti Puglia.
L’interruzione dei collegamenti rischia di lasciare gli animali senza acqua e cibo per le difficoltà di garantire l’approvvigionamento dei mangimi – aggiunge Coldiretti Puglia – per non parlare dei danni provocati dal gelo alle condutture che portano l’acqua agli abbeveratoi.
La presenza diffusa degli agricoltori sul territorio assicura un intervento capillare anche nelle aree più critiche per “scongiurare il rischio di isolamento delle abitazioni – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – soprattutto nelle zone più impervie, interne e montane. La situazione è difficile nelle città, nei paesi e nelle campagne dove ci sono le coltivazioni invernali in campo bruciate dal gelo come cavoli, verze, cicorie e broccoli e si registra una impennata dei costi di riscaldamento delle serre”.