LECCE – Venerdì 25 gennaio (ore 20 – ingresso 8 euro – ridotto 5 euro) il Teatro Paisiello di Lecce, nell’ambito della residenza artistica di Astràgali Teatro, ospita lo spettacolo “Lungaguerra Soldatino“ di Teatro Zemrude per la regia e l’interpretazione di Agostino Aresu e la drammaturgia sonora di Daniela Diurisi. La serata rientra nel progetto triennale Taotorpromosso dalla compagnia salentina, diretta da Fabio Tolledi, in collaborazione con Ar.Va, Theutra e il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, co-finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’Avviso pubblico per lo Spettacolo e le Attività culturali FSC 2014-2020 – Patto per la Puglia.
Lo spettacolo –
realizzato in collaborazione con Accademia Mutamenti e la Residenza Artistica di Cinigiano – nasce dal progetto “Caterina Clandestina”, operetta radiofonica di Teatro Zemrude che esplora la storia della Seconda Guerra Mondiale restituendone un radio racconto da immaginare fatto di suggestioni e intrecci onirici, di voci e di suoni, dove la memoria incontra la testimonianza di chi ancora oggi con un filo di voce può raccontare. «Ci immergiamo nella storia delle radio clandestine costruite dagli IMI (Internati Militari Italiani) fra il 1943 e il 1944, in particolare seguiamo le tracce di “Radio Caterina”, una radio autocostruita che nacque nel campo di Sandbostel, situato nella Germania del nord, proprio per opera di un gruppo di IMI», sottolinea Aresu. «Ci immergiamo altresì nella Storia della seconda Guerra Mondiale, ne attraversiamo i momenti cruciali, arriviamo a quello che accadde con l’armistizio dell’8 settembre firmato da Badoglio con le Forze Alleate, con l’esercito italiano allo sbando. Abbandonati senza piani e ordini dalle massime autorità politiche e militari alla Germania nazista, circa 800.000 militari italiani vengono catturati. Hitler considera i prigionieri militari italiani come “disertori di Badoglio e soldati di Mussolini in attesa d’impiego” e li classifica, violando la Convenzione di Ginevra del 1929 suoi prigionieri di guerra, come “Internati Militari Italiani” (IMI) senza tutele. Così i prigionieri militari furono sparsi in una decina di paesi dell’Europa, con flussi e riflussi in 159 Lager e distaccamenti e in qualche decina di campi di punizione ed eliminazione in condizioni di fame e costretti al lavoro forzato». Il lavoro ha alle spalle una lunga fase di approfondimento del tema fra documentazioni cartacee, pubblicazioni online ricerca di personaggi chiave e l’incontro con alcuni anziani protagonisti di quegli eventi. Alcune testimonianze si intrecciano nella drammaturgia sonora che in questo lavoro ha una rilevanza scenica importante in continuo dialogo con l’attore. «Abbiamo inserito due voci di bambine, registrate tramite un piccolo laboratorio, abbiamo inoltre recuperato una radiodramma andato in onda negli anni 70 dove i protagonisti dell’impresa di Radio Caterina narrano gli eventi. Il lavoro sonoro si è ampliato e intorno a Radio Caterina abbiamo ricostruito alcuni episodi chiave della Seconda Guerra Mondiale. Parallelamente abbiamo affiancato a tutta la nostra narrazione una fiaba, quella de Il Soldatino di Piombo di Andersen. Al centro c’è lui, un soldato, un soldato della Seconda Guerra Mondiale ma anche un soldato di tutte le guerre, un soldato che subisce le decisioni dall’alto e viene ingannato, abbandonato, così come fu l’8 settembre del ’43 che portò alla deportazione degli IMI – Internati Militari Italiani. Accanto a lui c’è Caterina, la Radio ma anche la ballerina di cui il soldatino s’innamora», prosegue il regista. «La storia e la fiaba si intrecciano e restituiscono una lettura di una “lungaguerra” senza vincitori. Il linguaggio che si è sviluppato e che utilizziamo in questo lavoro va dal teatro sonoro al teatro fisico e già in fase di costruzione si rivolge a un pubblico di ragazzi e adulti».