BARI – A partire da lunedì 28 gennaio fino a lunedì 25 febbraio proseguono i laboratori musicali di “Music Borders”, il progetto promosso dall’Associazione musicale “Nel Gioco del Jazz”, risultato tra i vincitori della seconda edizione del Bando SIAE “Sillumina 2017 – Copia privata per i giovani, per la cultura”. Si tratta nello specifico di 5 incontri, gratuiti, aperti a tutti, grandi e piccini, che si terranno nell’Istituto Comprensivo “Japigia 1 – Verga” a Bari, dalle 16,15, alle 18,30, a cura dello psicologo Antonio Coco e del pianista Livio Minafra.
Musica ed emozioni saranno al centro degli incontri. Scopriremo come sono interconnesse tra loro e come ci siamo evoluti in quello che siamo. Da qui gli specifici argomenti a cui sono dedicati gli incontri. Il primo, quello del 28 gennaio, sarà sulla ‘rabbia’; il secondo,lunedì 4 febbraio, sulla ‘paura’; il terzo, lunedì 11 febbraio sulla ‘gioia’; il penultimo appuntamento, lunedì 18 febbraio sulla ‘tristezza’ ed infine l’ultimo incontro lunedì 25 febbraio sarà dedicato al ‘disgusto’. Le emozioni ci rendono ciò che siamo. Fanno girare il mondo, guidano la mano del poeta, danno forza alla voce del cantante, scivolano nella tela del pittore, muovono le dita dell’artista. Le emozioni nobilitano il nostro corpo. La musica, che è nata come un potente strumento di trasmissione delle emozioni, può permetterci di essere consapevoli di questi processi neurofisiologici e di godere al meglio di quello che ci circonda. In fondo l’arte aiuta a vivere meglio.
“Music Borders” prevede il coinvolgimento di tre periferie urbane del capoluogo pugliese quali la Fondazione Giovanni Paolo II onlus, l’Istituto ed Oratorio Salesiano Redentore e l’Università Popolare Pugliese della 3^ e libera età in collaborazione con l’Associazione Quadrato Rosso di Bari.
L’obiettivo del progetto, che si avvale del sostegno del MIBAC, della SIAE e del Patrocinio del Comune di Bari, è promuovere la cultura e la musica in contesti urbani disagiatiattraverso un percorso di integrazione sociale e culturale (in questo caso attraverso lo strumento della musica, soprattutto quella jazz), contribuendo così alla prevenzione di dispersione scolastica, comportamenti devianti e disagio sociale spesso presenti nelle periferie urbane. Per questo si avvale del coinvolgimento di psicologi, musicisti e giornalisti.