Giovedì 31 gennaio Menocchio di Alberto Fasulo per Docroom al Cinelab di Lecce

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LECCE – Giovedì 31 gennaio (ore 19 – ingresso libero) al CineLab Giuseppe Bertolucci di Lecce, con la proiezione di Menocchio di Alberto Fasulo prosegue la rassegna di cinema contemporaneo inserita nel programma di Docroom. Ideato e organizzato da Muud Film con il sostegno delMiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura e con il supporto logistico di Apulia Film Commission, il percorso di specializzazione in tecniche e poetiche del cinema documentario, propone fino al 15 marzo otto masterclassriservate a 10 allievi under 35 provenienti da tutta italia e una rassegna aperta al pubblico con la proiezione di sei film dei docenti e dei tutor. Dopo la proiezione, il regista e il montatore Johannes Hiroshi Nakajima incontreranno il pubblico per tracciare la direzione del proprio percorso artistico e del viaggio fatto insieme.

 
Autore, regista e direttore della fotografia dei propri film, Alberto Fasulo racconta le storie della sua terra, il Friuli, con uno sguardo cinematografico personale, rifiutando da sempre la distinzione formale tra documentario e finzione. Rumore Bianco è una sinfonia di storie, di persone e di natura lungo il corso del fiume Tagliamento. Tir è un film toccante e politico, innovativo per ricerca e scrittura. Con Genitori ha voluto dare voce alle donne e agli uomini che condividono l’essere madri e padri di figli disabili, senza nessuna retorica, ma con una grande vicinanza umana. Nel 2018 esce nelle sale Menocchio, un film in costume ambientato nel 1500, interpretato da attori non professionisti, recitato in friulano e girato con luce naturale, presentato in concorso ufficiale all’ultimo festival di Locarno.
 
Formatosi alla scuola di documentario Zelig e al Centro Sperimentale di cinematografia, vincitore del premio Miglior Montaggio alla Festa del cinema di Roma nel 2013, Johannes Hiroshi Nakajima è un montatore che spazia tra i generi, che riesce a lasciare una traccia di sé in ogni film, rimanendo sempre fedele all’idea del suo autore. Ha collaborato, tra gli altri, con Alessandro Piva, Enrico Pau, Andreas Pichler e Alberto Fasulo. Con quest’ultimo instaura un sodalizio creativo che attraversa la carriera di entrambi e che li porta a lavorare insieme in tutti i film del regista friulano, cercando nuovi modi di raccontare, esplorando il confine tra vero e verosimile.

La rassegna proseguirà con Via della Felicità di Martina di Tommaso (7 febbraio), L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin (14 febbraio), La strada dei Samouni di Stefano Savona(28 febbraio). Giovedì 21 febbraio (ore 20:30 – ingresso libero) al Db D’Essai appuntamento, in anteprima regionale, con “Et in terra Pacis” di Mattia Epifani, cortometraggio in concorso alTorino Film Festival. Il Regina Pacis è stato il più grande Cpt d’Italia. Dal 1998 al 2005 ha ospitato sulle coste del Salento oltre 65mila migranti. Rimasto in stato di abbandono per molti anni viene acquistato da privati per essere trasformato in un resort di lusso. I lavori di ristrutturazione, però, riportano alla luce i segni indelebili di un passato fatto di violenze e soprusi, che riemerge a distanza di anni per liberare per sempre vittime e carnefici dall’oblio.

Gli allievi lavoreranno, inoltre, alla realizzazione di cinque documentari brevi (dall’ideazione alla ricerca, dalla regia alla produzione, dal montaggio al suono) sul tema “casa” che confluiranno in un unico film collettivo che sarà presentato ufficialmente il 15 marzo durante l’evento conclusivo di Docroom. I tutor sono il montatore Mattia Soranzo (coordinatore), l’autrice Martina Di Tommaso e il regista Mattia Epifani. Le masterclass saranno condotte in coppia da registi ed esponenti di rilievo del documentario italiano e internazionale (Alessandro Comodin e Tristan Bordmann, Alberto Fasulo e Johannes Hiroshi NakajimaJacopo Quadri e Stefano GrossoPenelope Bortoluzzi e Stefano Savona). L’organizzazione è a cura di Vincenzo D’Arpe.