NARDO’ (Lecce) – Il sito web della celebre guida Routard invita i lettori a scoprire il territorio neretino.
Ci sono alternative alle solite Roma, Firenze e Venezia per un viaggio in Italia? È l’interrogativo che www.routard.com, il sito web della celebre Guida Routard, rivolge retoricamente ai suoi lettori-viaggiatori, rispondendo che l’Italia è piena di pepite nascoste, borghi da esplorare, angoli poco conosciuti da sondare e tra questi c’è anche Nardò. In particolare, sono 10 (https://goo.gl/eF1ytr) i luoghi segreti che il sito invita a scoprire: oltre a Nardò, anche le alpi liguri, Orta San Giulio, Asolo, San Quirico d’Orcia, Città della Pieve, Procida, Maratea, Cala Gonone, Pantelleria. Una formidabile occasione di promozione sul mercato turistico francese per il territorio neretino, che ha un feeling già felice e ampiamente collaudato con i viaggiatori d’Oltralpe.
Per i redattori di www.routard.com (che utilizzano una splendida immagine di piazza Salandra) Nardò è una delle perle pugliesi da scoprire assolutamente per il suo eccezionale patrimonio e per la sua atmosfera. In evidenza i “superbi” edifici barocchi, la “straordinaria” corte colonnata della ex pretura, la chiesa di San Trifone e quella di San Domenico, “con la sua profusione di santi, cariatidi e creature che confina con il manierismo”, il parco di Portoselvaggio e le sue graziose baie.
“Nei mesi scorsi – spiega l’assessore al Turismo Giulia Puglia – abbiamo intessuto relazioni decisive con giornalisti e opinion maker del settore, che hanno visitato Nardò e ne sono rimasti letteralmente folgorati. Questo approfondimento del sito web della Guida Routard ci mette in compagnia di mete meravigliose del nostro Paese, come Pantelleria, le alpi liguri o Città della Pieve, che i viaggiatori francesi non vedono l’ora di scoprire. Con loro noi abbiamo davvero un rapporto speciale e negli ultimi due o tre anni le presenze d’Oltralpe sono cresciute esponenzialmente, favorendo quella destagionalizzazione che, nei fatti, stiamo concretizzando come mai era accaduto prima. A funzionare, finalmente, è il gioco di squadra tra un’amministrazione che programma e che coordina e operatori turistici (non solo gestori di strutture ricettive) lungimiranti e disponibili”.