CANOSA DI PUGLIA (BAT) – Per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno la ditta “Tango Renato-servizi per l’archeologia e il turismo”, in collaborazione con la Fondazione archeologica canosina ed il patrocinio del Comune di Canosa di Puglia organizza per le scuole, della regione Puglia e non solo, visite guidate e laboratori didattici a Canosa di Puglia.
“La conoscenza del proprio territorio è fondamentale per ogni cittadino, è grazie alla conoscenza che nasce l’amore ed il rispetto per la propria terra, per il prossimo e per se stessi. La conoscenza forma i cittadini del futuro, li rende responsabili e gloriosi protettori della cultura, delle tradizioni e dei beni archeologici del proprio territorio. Il nostro obiettivo è rendere ogni ragazzo cosciente e responsabile attraverso la conoscenza diretta. C’è bisogno di toccare con mano le bellezze archeologiche, di osservarle attentamente con i propri occhi, solo così ognuno di noi le sentirà proprie, parte del suo essere.”: così ha dichiarato Renato Tango, titolare dell’omonima ditta e gestore delle aree archeologiche e del museo civico di Canosa di Puglia.
Canosa è tra le città archeologiche più importanti della regione,difatti, custodisce siti millenari,appartenenti al periodo ellenistico, romano, tardoantico e medievale. Grazie al suo smisurato patrimonio è in grado di offrire percorsi archeologici per ogni epoca storica, rendendo possibile, un’osservazione diretta, da parte del visitatore, delle peculiarità e delle tecniche architettoniche che vanno a caratterizzare il periodo prescelto.
Unici al mondo, gli ipogei dei “principes “ della Daunia sono il fiore all’occhiello dell’archeologia canosina. Scavati direttamente nella calcarenite, sono caratterizzati da camere di diverse forme e dimensioni, le cui entrate sono impreziosite da stipiti ed architravi ed ornate da colorati fregi, di cui , ancora oggi, sono ammirabili i resti che rivivono grazie alla tecnologia. Proprio così, perchè l’ipogeo del Cerbero, è l’unico al mondo ad avvalersi della tecnologia del video mapping, ideata dallo Studio Glowarp, nonché dall’arch.DonatoManiello, la quale permette di ricostruire e far rivivere il fregio nella sua pienezza.
Tali ipogei si sono rivelati, inoltre, scrigni di reperti d’inestimabile valore. Ceramiche finemente decorate, corazze anatomiche in bronzo, elmi e ori preziosi ci raccontano la vita di quelli che furono gli abitanti della potente Kanysion. Grazie alla caparbietà della Fondazione archeologica canosina, oggi, alcuni dei corredi funebri ritrovati sono ammirabili presso il Museo archeologico Nazionale e il Museo civico, tra questi, il corredo della tomba Varrese è tra i più celebri. Oltre quattrocentocinquanta vasi narrano, attraverso le loro decorazioni, le più famose storie della mitologia greca e le vicende quotidiane delle donne e degli uomini dauni.
Canosa è ricca non solo di ipogei ma anche di domus, terme romane, templi pagani, mausolei e basiliche paleocristiane. Tra queste la più visitata è la Basilica di San Leucio, edificata su un preesistente tempio pagano estrusco-italico, di cui, ancora oggi, sono visibili i mastodontici capitelli corinzio figurati. Grazie alle abilità diplomatiche di San Sabino,ideatore della costruzione della basilica, maestranze bizantine hanno lavorato alla realizzazione del sito, impreziosito da colorati mosaici e splendide colonne in marmo.
Per visitare la città e partecipare alle iniziative per le scolaresche appositamente organizzate, per le associazioni culturali e per gli amanti dell’archeologia è possibile contattare la seguente utenza telefonica: 3338856300. È inoltre possibile inviare un e-mail all’indirizzo di posta della Fondazione archeologica canosina (info@canusium.it) o alla pagina Facebook.