LECCE – Sabato 23 e domenica 24 febbraio nelle sale dell’Asd Fluid in Via Ferrando Nicolò a Lecce, con il laboratorio Il movimento e la drammaturgia nello spazio a cura di Maristella Tanzi, della compagnia pugliese Qualibò Visioni di Parte, prosegue Pratiche corporee. Il progetto de La Fabbrica dei Gesti, con la direzione artistica di Stefania Mariano, sino a giugno proporrà percorsi di studio e di formazione orientato alla scoperta, allo studio e alla sperimentazione di arti sceniche, espressive e performative con danzatori, attori, registi, coreografi conosciuti e apprezzati in Italia e all’estero.
Il programma di Pratiche Corporeee proseguirà con Claude Coldy con la sua “Danza Sensibile“, fondata nel 1990 con gli osteopati francesi Jean Louis e Marie Dupuy, una pratica che attraverso il movimento consapevole intende condurre ad una maggiore conoscenza di sé, del corpo, delle percezioni ed emozioni (dal 29 al 31 Marzo); Paolo Cingolani, della compagnia Allen’s Line di Julyen Hamilton, con la “Composizione istantanea e improvvisazione” (4 e 5 maggio); Giorgio Rossi, co–fondatore della Sosta Palmizi‚ sigla sotto la quale‚ in 30 anni‚ hanno lavorato oltre 400 danzatori e non, con “Immaginare per danzare” (dal 23 al 26 Maggio ai Cantieri Teatrali Koreja); Rita Petrone, socia fondatrice della Dance Gallery di Perugia, un’organizzazione no profit che si occupa di danza e linguaggi del corpo dal 1994, con “Abitare il gesto” (dal 7 al 9 giugno).
La Fabbrica dei Gesti, nata nel 2007, diretta da Stefania Mariano è uno strumento di ricerca artistico, creativo, espressivo, attraverso il quale fare esperienza, vivere e viversi, entrando in relazione con se stessi e con l’altro. È un “canale di trasmissione” che trasferisce pratiche, contenuti, metodologie, strumenti, informazioni, attraverso cui poter ricercare e ri-cercarsi, esplorare ed esplorarsi, osservare ed osservarsi. Dal 2013, inoltre Stefania Mariano, danzatrice e coreografa, Marcelo Bulgarelli, attore e regista brasiliano, e Claudio Prima organettista e compositore salentino, hanno attivato un processo di ricerca di un linguaggio scenico originale. Questo processo ha luogo a partire dalla pratica, dal contatto e dal dialogo tra le dinamiche popolari (la musica, il gesto, la danza, le tradizioni, i riti) e i principi che costituiscono l’azione fisica all’interno del sistema di Biomeccanica teatrale di Meyerhold, incentrati sul lavoro dell’attore/danzatore/musicista, e lo studio, la conoscenza, la scoperta, la relazione, del e con il nostro corpo, come detentore dei nostri gesti, delle nostre posture, del nostro ritmo, delle nostre memorie, attraverso il quale ci “muoviamo” nel mondo. Questo linguaggio artistico è presente in tutti i percorsi di formazione laboratoriali e gli spettacoli de La Fabbrica dei Gesti.