Maddalena Crippa in “L’Allegra Vedova Cafè Chantant” in esclusiva regionale

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BARLETTA (BAT) – Nuovo e atteso appuntamento dell’Associazione Cultura e Musica “G. Curci”, domenica 3 marzo, con porta alle ore 18,00 e inizio alle ore 18,30, presso il Teatro Curci, ospiti della 35.ma Stagione Concertistica della Associazione Cultura e Musica “G. Curci” realizzata  grazie alla importante e fondamentale sinergia con  l’Amministrazione Comunale di Barletta, il MIBAC e la Regione Puglia nell’ambito  della Rete RESONANCE – Avviso Triennale di Spettacolo dal Vivo della Regione Puglia  e la Fondazione Puglia, Maddalena Crippa, con il suo spettacolo “L’allegra Vedova Cafè Chantant”, sua personalissima rivisitazione dell’operetta più rappresentata al mondo, regia di Bruno Stori, in esclusiva regionale per l’Associazione Cultura e Musica “G. Curci”.

In uno spazio essenziale, accompagnata da un prezioso ensemble strumentale – Federico Marchesano al contrabbasso, Giampaolo Bandini alla chitarra, Giovanni Mareggini al flauto e Mario Pietrodarchi alla fisarmonica , traghetterà il pubblico nell’atmosfera euforica della Belle époque, evocando con leggerezza e divertimento le atmosfere dei cabaret berlinesi del primo novecento e dei café chantant parigini. L’eclettica Maddalena Crippa, nella doppia veste di narratrice e cantante, racconta la storia e interpreta le canzoni de La Vedova Allegra, alternando le parti recitate, ovvero frammenti di dialoghi e monologhi tradotti dal libretto originale di Leo Stein e Victor Léon, alle parti cantate, cioè alle più belle arie e ai duetti scritte dal genio compositivo di Franz Lehár, nella doppia veste di narratrice e cantante, la Crippa racconterà il rapporto fra Hanna Glawari e Danilo Danilowitsch, coinvolti in un vorticoso e divertente scambio di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni, una storia di amore e di ragion di Stato.

Per raccontare la storia della bella, giovane e soprattutto ricchissima vedova che deve districarsi tra la miriade di corteggiatori attratti, soprattutto, dalla sua imponente dote, modulando il diaframma, la Crippa canta in falsetto e trasforma la nostra lingua in un idioma dell’est europeo, vestendo i panni di tutti i personaggi che popolano la scena: la vedova, il Principe Danilo, la voce narrante, la chansonnier, la pagliaccia d’occasione, la poetessa, la donna fiera, eliminando dalla storia “tutto il ciarpame sentimentale e retorico, da canzonetta, cercando di sfoltirla per proporre al pubblico il nocciolo della questione, il lato più umano e puro della meravigliosa storia d’amore tra i due protagonisti. Sarà uno spettacolo fresco, spumeggiante, e anche commovente, che scivolerà via lasciando però il senso più profondo della relazione tra un uomo e una donna, raccontato con intensità e leggerezza».

Ma cosa si nasconde dietro il successo di questa operetta?  Che cosa c’è di così appagante per il pubblico che da oltre un secolo affolla i teatri per applaudirla? La risposta è molto semplice, secondo Bruno Stori: “La Vedova Allegra è una fiaba a tempo di valzer e il valzer, si sa, provoca il rilascio delle endorfine, le molecole della gioia e dunque La Vedova Allegra è un formidabile anti-stress, che non è poco. A cominciare da Canzonette vagabonde, dal repertorio italiano degli anni ‘20 e ‘30, a seguire poi con Sboom; le canzoni degli anni ’60 da Paolo Conte, a Tenco, Jannacci, De André; con A sud dell’alma, dedicato ai grandi interpreti latino americani, E pensare che c’era il pensiero di Gaber e Luporini; senza dimenticare le interpretazioni di Irma la dolce (produzione Rai), Schonberg Kabarett, Pierrot lunaire, L’opera da tre soldi, nel doppio ruolo di Jenny e Polly; Femmine fatali (produzione Festival di Salisburgo), fino al più recente Italia mia Italia, una dedica spassionata al nostro paese, Maddalena Crippa ha tracciato un percorso nel teatro-musica all’insegna della qualità e della varietà, che approda ora alla Vedova Allegra.