The Embrooks al Castello di Corigliano D’Otranto per Sud Est Indipendente

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CORIGLIANO D’OTRANTO (Lecce) – Domenica 3 marzo (ore 21 – ingresso 10 euro, consumazione inclusa, prevendite circuitoVivaticket) al Castello Volante di Corigliano d’Otranto, in provincia di Lecce, con il live della band The Embrooks prosegue Waiting for Sei. Durante il corso dell’inverno e della primavera la rassegna accompagnerà il pubblico in attesa del Sud Est Indipendente, festival firmato da CoolClub con la direzione artistica di Cesare Liaci, sostenuto dalla Regione Puglia (Avviso pubblico per lo Spettacolo e le Attività culturali FSC 2014-2020 – Patto per la Puglia), dal Fus – Fondo Unico per lo spettacolo del Mibac e da altri partner pubblici e privati. Formatisi alla fine del 1996, The Embrooks sono stati inizialmente influenzati dal lunatico garage americano del New England degli anni ’60. Hanno rapidamente cambiato rotta verso i suoni più aggressivi provenienti dal Regno Unito e dall’Europa di quello stesso periodo, uno stile di transizione che è diventato noto come “freakbeat“. Poiché gli impegni esterni erano diventati sempre più dispendiosi in termini di tempo, la band si è separata amichevolmente a metà del 2005. Ma ora The Embrooks sono tornati. Forti come sempre, un po’ più larghi intorno alla vita e più grigi intorno alle tempie (inevitabile), ma pronti a farvi uscire di zucca. Prima del live aperipunk con le selezioni diSonic The Tonic.

 

Domenica 31 marzo (ore 21 – ingresso 10 euro, prevendite circuito Vivaticketsempre al Castello Volante di Corigliano d’Otranto appuntamento con il concerto del progetto I hate my village. La nuova band formata da Fabio Rondanini alla batteria (Calibro 35, Afterhours) e Adriano Viterbini alla chitarra (Bud Spencer Blues Explosion e molti altri), che vede la partecipazione di Alberto Ferrari (Verdena), propone brani nei quali melodie e ritmi dalla Madre Africa si fondono con timbriche occidentali, ottenendo una miscela di straordinario effetto. Il suono che deriva da questo magico incontro è coraggioso ed innovativo. In cabina di regia Marco Fasolo (Jennifer Gentle) lo restituisce in maniera emozionante, dimostrandosi ancora una volta uno dei produttori più visionari e abili, tanto nel riprendere l’energia dei musicisti in gioco, quanto nel raccontare tutti i variopinti paesaggi sonori della loro scrittura.