Maturina fantesca. Erede di Leonardo da Vinci

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BRINDISI – Il Teatro Kopó presenta in prima assoluta a Brindisi Maturina fantesca. Erede di Leonardo da Vinci di e con Patrizia La Fonte, in scena il 2 e il 3 marzo, sabato alle ore 21, domenica alle ore 18.

 

La pièce, che ruota intorno al personaggio della fedele servitrice di uno dei più grandi geni di tutti i tempi, ha ottenuto negli anni uno straordinario successo di pubblico e di critica. Siamo ad Amboise nel novembre del 1519. Leonardo è morto da diversi mesi. In un disimpegno accanto alla cucina nel maniero di Clos Lucé, ci sono gli scritti e alcuni dei suoi ritratti su tavola che attendono d’essere consegnati ai due eredi: Francesco Melzi e Giacomo Caprotti. La voce di Maturina, che è stata accanto a Leonardo nell’ultimo periodo di vita, racconta dettagli e retroscena del suo lavoro e dei rapporti intercorsi proprio con gli allievi. La donna dialoga direttamente col pubblico, coinvolgendo gli spettatori in un gioco interattivo intenso ed esilarante. Vuole vendere all’asta la ‘Gioconda nuda’ di Caprotti, prende in giro l’abbigliamento di qualcuno seduto in sala, cerca di farsi assumere come dama. Dopo la morte del suo amatissimo padrone, ha bisogno urgentemente di un nuovo impiego. In fondo, è proprio Maturina, con la sua ironia, la sua lingua tagliente, la sua intelligenza geniale, ad essere la vera erede di Leonardo. Tuttavia, a lei viene riconosciuto poco o nulla, perché è una donna di umili origini, che si muove in una società dominata dagli uomini. La lingua utilizzata è antica eppure attuale, pienamente comprensibile da parte degli spettatori nella misura in cui descrive, con impareggiabile sarcasmo, le regole di un mondo allo stesso tempo lontano e vicino alla nostra esperienza. Lo spettacolo nasce da un approfondito lavoro di ricerca delle fonti letterarie e storiche. A Patrizia La Fonte viene unanimemente riconosciuta la capacità di interpretare e attualizzare una vicenda altrimenti poca nota. La Storia (anche quella dell’arte e della scienza) ha sistematicamente escluso dal proprio campo di indagine il punto di vista delle donne. Grazie a Maturina scopriamo, invece, un altro Umanesimo. La protagonista ci affascina con le sue invettive e i suoi aneddoti, ci fa sorridere e soprattutto ci fa riflettere sull’umanità del genio creativo, che è anche la sua, che è anche la nostra.