Il Salento visto dagli occhi di adolescenti stranieri: la Top 3 dei luoghi e delle attività

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LECCE – Si è da poco conclusa la XII Settimana Interculturale salentina organizzata dai volontari di Intercultura di Lecce e Gallipoli per permettere a chi desidera aprire la propria porta di casa al mondo per un breve periodo di tempo.

La delegazione di quest’anno era composta da 18 studenti stranieri di altrettante nazionalità che stanno attualmente trascorrendo il loro anno di studio e di vita con Intercultura in una diversa parte dell’Italia, sempre ospitati su base volontaria da una famiglia locale e frequentando una scuola pubblica, così come qualsiasi adolescente italiano. Insieme a loro, 23 studenti e due docenti del Török Ignác Gimnázium di Godollo (Ungheria), tutti ospitati da allievi del Liceo Scientifico G. Banzi Bazoli di Lecce, i quali in aprile saranno ospiti della scuola ungherese.

Altrove le cose belle sono altre – La grande bellezza della diversità”: questo è stato il tema della XII edizione,  pensata dai volontari per permettere a questi giovani che sono doppiamente ambasciatori – del loro Paese natio e della città italiana che li sta ospitando – di conoscere un nuovo volto dell’Italia, un Paese, il nostro, così poliedrico nella cultura, usi, costumi, paesaggi, gastronomia, proposte artistiche da renderlo veramente unico e così ambito nelle scelte degli studenti stranieri.

Agli studenti esteri provenienti da Thailandia, Cile, Canada, Honduras, Argentina, Costarica, Brasile, Hong Kong, Turchia, Indonesia, Giappone, Polonia, Bosnia, Ungheria è stato chiesto di stilare una “TOP 3” dei luoghi e/o delle attività svolte con i volontari di Intercultura e i loro coetanei italiani, durante la settimana:

  1. Incontro di benvenuto organizzato dal Liceo Banzi di Lecce, che si dimostra così di essere sempre in prima linea nel desiderio di proseguire a lunghi passi nel processo di internazionalizzazione offrendo ai propri studenti la possibilità di conoscere un condensato di culture diverse e di riflettere sull’importante tema delle competenze per una cultura della democrazia. Gli studenti hanno molto apprezzato le attività didattiche, svolte in lingua inglese, per facilitare la classe ungherese;

 

  1. L’accoglienza dei loro coetanei pugliesi, che con passione, hanno voluto accompagnare i loro amici internazionali, alla scoperta del territorio, durante ad esempio le escursioni lungo la costa salentina da Otranto a Leuca e della città di Matera, Capitale della Cultura;

 

  1. L’attività didattica con escursione a Porto Selvaggio, con visita del Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano;

Unico comun denominatore di tutti questi appuntamenti, oltre alla conoscenza e il confronto con gli studenti provenienti da altre parti del mondo sono state le attività di educazione interculturale in cui gli studenti italiani, interagendo con i giovani ospiti, hanno avuto la possibilità diriflettere su tematiche globali legate alla sfera dei VALORI (valorizzare gli altri esseri umani, la diversità culturale, la democrazia, la giustizia, l’equità), degli ATTEGGIAMENTI (rispetto, tolleranza dell’ambiguità, apertura all’alterità culturale), delle ABILITA’ (pensiero critico, cooperazione, competenze linguistiche, comunicative e plurilingue, ascolto e osservazione, empatia) e delle CONOSCENZE E COMPRENSIONI CRITICHE di se stessi delle proprie e delle altre culture, del mondo.

<<E’ sempre emozionante vedere gli studenti, italiani e stranieri, riflettere su queste tematiche così importanti e attualispiega la prof.ssa Presta, presidente del Centro locale di Intercultura di Lecceperché sono un buon esempio di che cosa si può imparare quando ci si confronta con l’“altro” in un contesto attento alle diversità culturali. Le “cose” che si imparano sono tante: noi abbiamo scelto di concentrarci su alcuni degli ambiti di quelle che il Consiglio d’Europa ha definito “Competenze per una cultura della democrazia”: un modello che descrive i valori, gli atteggiamenti, le abilità e le conoscenze utili a “vivere insieme in condizioni di parità in società democratiche culturalmente diverse”. Quali la nostra. Se guardiamo al mondo di oggi, infatti, è importante cercare di cogliere quelle occasioni che ci consentono di sviluppare certe caratteristiche, in termine di capacità e competenze utili a diventare cittadini aperti al mondo. La mobilità internazionale basata su un progetto educativo di questo tipo può essere un’occasione da cogliere, un’occasione che mette le ali, in tutti i sensi”.