LECCE – Non poteva esserci conclusione migliore per ricchezza e complessità di interventi, che hanno radiografato il disegno di “Legge sulla Bellezza” proposto dall’assessorato regionale all’Urbanistica. Dopo le sette tappe precedenti (Bari, Ruvo, Foggia, San Giovanni Rotondo, Brindisi, Taranto e Barletta), per presentare la proposta, quello che è stato denominato “Tour della Bellezza”, si è chiuso ieri, giovedì 28 marzo, a Lecce, degna ultima tappa di un coinvolgente “Giro della Puglia”.
L’incontro è stato ospitato nell’auditorium del Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano. Punto focale, a Lecce come nelle altre tappe del tour, è stato lo spirito della condivisione, nel segno del confronto, del coinvolgimento, della capacità di avanzare proposte, suggestioni, persino visioni in un costante processo partecipativo con la gente.
Il convegno, con il coordinamento giornalistico di Annamaria Natalicchio e Vito Prigigallo, è stato aperto dall’intervento del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva. Il sindaco di Gallipoli ha sottolineato il fascino di assistere ad un processo in cui le “idee si trasformano in atti amministrativi. E la bellezza come momento essenziale del paesaggio è sicuramente una grande idea”. Minerva ha anche citato Parini e il suo appello a salvare, con il paesaggio, anche le anime degli uomini.
Quindi è toccato ai rappresentanti degli ordini professionali. Sebastiano Cacciatore, consigliere dei “Geometri” della provincia, ha definito l’iniziativa un “nobile intento: la lotta dello stupore contro la rassegnazione. Può anche essere un programma utopistico, ma è sicuramente condivisibile”. Anche alla luce della completa paralisi dell’edilizia nel “nostro territorio dovuta in gran parte all’applicazione dell’art.45 del PPTR” (zone di rispetto delle fasce costiere).
Giovanni Quarta, per conto dei Geologi salentini, ritiene molto interessante l’idea normativa. “Anche se qualcosa non sta funzionando perfettamente, come per esempio l’Osservatorio sul paesaggio”.
Paolo Stefanelli, dell’Ordine provinciale degli Ingegneri, ha lamentato la mancanza della possibilità di perseguire di fatto la bellezza. E, di conseguenza, fissare le regole, come quelle contenute nella proposta di legge, è ottimale per inaugurare una nuova stagione di grandi trasformazioni, a cominciare da quella dei cosiddetti detrattori, all’insegna del consumo di suolo ridotto a zero.
Rocco De Matteis ha parlato della necessità di proseguire il dibattito sul riconoscimento del valore qualitativo del nostro territorio. Per il presidente dell’ordine degli architetti occorre mettere alla base di qualsiasi passo “il concorso”.
La tappa di Lecce ha visto la partecipazione anche del consigliere regionale Mario Romano, oltre che di numerosi cittadini e tecnici. Quella stessa gente che si vuole trasformare in un “Esercito della Bellezza”, come illustrato da Nicola Genco, l’artista putignanese autore dell’opera adottata come grafica per il Tour.
Chiamata a portare un contributo anche l’assessore regionale all’Industria del Turismo e della Cultura Loredana Capone. “Intervenire sulla bellezza costituisce un presupposto essenziale. L’articolo 6 del ddl, per esempio, potrebbe calzare perfettamente per una disciplina del mio settore”, ha detto l’assessore leccese. Che ha aggiunto: “Occorre aiutare le nostre città a dotarsi di strumenti che delineino puntualmente le destinazioni turistiche e culturali delle nostre città”.
“La mano dell’uomo è pesante quando è mossa da logiche legate al profitto. Ma se la bellezza diventerà e sarà intesa come la massima espressione di qualità, educando il cittadino a pensare e dando un valore umano alle nostre città, allora quelle logiche potranno essere sconfitte”. Queste le parole dell’assessore regionale Alfonsino Pisicchio, promotore della legge, che nel suo intervento ha accennato al FAI, il Fondo Ambiente Italiano, che insiste sulla bellezza che coltiva la memoria. È per questo che è fondamentale il Piano Paesaggistico voluto dalla Regione. Pisicchio ha concluso dicendo che “la proposta di legge da un lato esalta la valorizzazione della bellezza, dall’altra prova la rimozione dei detrattori di bellezza. In una terra e in una materia che ha una contraddizione di fondo: da una parte molte norme a tutela del patrimonio paesaggistico e, dall’altra, tanti, troppi casi di abusivismo”.
Imprenditore, manager culturale, tra i componenti del “Collegio degli Esperti” voluto dal Governatore Michele Emiliano, Vito Labarile, che con la prof. Laura Marchetti ha contribuito alla stesura del “Manifesto per la legge regionale sulla bellezza”, ha lamentato la grande occasione perduta senza il finanziamento – o con finanziamenti male utilizzati – per gli attrattori culturali. L’ingegnere ha sottolineato come la Puglia abbia delle “forti identità territoriali e che occorre uno scavo antropologico nei territori per costruire e costituire dei veri e propri dossier della memoria”.
Il prof. Guido Rodio, docente di Diritto Costituzionale a Giurisprudenza, Università di Bari, parlando dell’articolato giuridico del ddl sulla Bellezza (di 6 titoli e 23 articoli), ha proposto un excursus storico su altre normative che fanno riferimento alla bellezza, dalla legge del ‘22 voluta da Croce a quella del ‘39 voluta da Bottai. La nostra costituzione, ha detto fra l’altro il giurista, all’articolo 9 (La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione ndr) non propone una “grande apertura”, ma, nonostante il diritto si rigeneri e autorigeneri, il medesimo articolo è stato inserito tra i principi fondamentali della nostra Carta”.
“Esiste un nesso inscindibile tra bellezza e memoria”, ha detto il prof. Francesco Selicato, ordinario al Politecnico di Bari. L’ingegnere ha proseguito auspicando che la logica della rigenerazione sia sempre più centrale in progetti che potranno fare riferimento alla ‘Carta della qualità’ che la nuova legge imporrà. “Perché, a proposito di bellezza e secondo quanto ha di recente affermato Renzo Piano, anche le periferie possono essere belle: basti guardarle con sguardi nuovi e vedere che i giovani che vi abitano sono belli, è bella la loro forza, sono belle le loro speranze e le loro risorse”.
La dott.ssa Valentina Battista, esperta in relazioni internazionali e premio Altieri Spinelli al Parlamento europeo, partendo dal riconoscimento di uno stato di “felicità” degli abitanti della Namibia, intimamente legato all’appartenenza al territorio (landscape belonging), ha concluso che la “cittadinanza attiva è fulcro della legge: e questo è il modo più giusto ed equo di fare politica”.
Infine, l’architetto Vincenzo Lasorella, dirigente regionale e uno dei motori dell’iniziativa, ha illustrato i punti salienti della “nuova normativa” sulla bellezza del territorio e del paesaggio, rimarcando come il progetto di legge regionale (partito dall’insediamento dell’assessore Pisicchio, risalente al 2017) si riveli antesignano persino della Dichiarazione di Davos (cittadina Svizzera in cui si svolge il Forum economico mondiale), nella quale i ministri UE della Cultura hanno assunto come sia possibile radicare a livello politico e strategico un nuovo modo di intendere la costruzione di qualità in Europa. La Dichiarazione, infatti, mette in risalto il ruolo centrale della cultura per la qualità dello spazio vitale, e ricorda che costruire è un atto culturale.
È il Teatro Pubblico Pugliese a curare l’animazione delle tappe del tour, arricchite da spettacoli che vogliono essere espressione dei territori. Anche a Lecce un Antonio Stornaiolo in grande spolvero ha condotto il talk-show svoltosi nello stesso auditorium. Le parole dei protagonisti del talk, dello stesso assessore Pisicchio e del presidente della provincia Minerva sono state sottolineate ed esaltate dagli intermezzi musicali proposti dai TarantArneo, che hanno suonato unplugged e ballato agli esaltanti ritmi della pizzica. Stornaiolo, oltre che a numerosi architetti, ha dato voce agli studenti del corso del prof. Alberto La Tegola, che insegna Architettura tecnica all’Università del Salento.
Il “tour della bellezza” si conclude con la partecipazione di circa duemila persone nelle otto tappe. Oltre cinquecento coloro che hanno partecipato ai tavoli tecnici seguiti ad ogni fase convegnistica. È prevista una convention a Bari per il gran finale.