In mostra all’Acquedotto Pugliese inediti arredi di Duilio Cambellotti

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BARI – L’ingresso del Palazzo dell’Acquedotto a Bari, con le sue pregiate decorazioni in marmo e il raffinato soffitto ligneo, è la suggestiva cornice della mostra dedicata al restauro di inediti arredi, progettati da Duilio Cambellotti, inaugurata oggi alla presenza del presidente di Aqp, Simeone di Cagno Abbrescia.

Al termine di un lungo e accurato restauro, 2 scrivanie, 5 sedute e un piccolo mobile contenitore con ante decorate, tornati al loro antico splendore, sono stati presentati alla stampa e al pubblico degli appassionati.

Sono solo alcuni dei numerosi arredi – 98 pezzi in tutto, tra 9 scrivanie, 20 sedute, 58 poltroncine e 11 manufatti vari – al centro di un grande progetto, avviato a novembre 2018e destinato a completarsi entro fine anno, rivolto al recupero di mobili, progettati dal grande Cambellotti e custoditi nei locali al piano interrato del nostro palazzo”, ha spiegato Simeone di Cagno Abbrescia.

Gli oggetti vanno ad aggiungersi al ricco repertorio di manufatti progettati da Duilio Cambellotti, con le destinazioni d’uso più diverse – da quelle di rappresentanza alle altre, legate alle varie funzioni aziendali – che impreziosiscono le sale e i corridoi del palazzo.

“Un’ampia e raffinata galleria di mobili, suppellettili e fregi, con forme e decorazioni tutte dedicate al mondo dell’acqua, che fanno della sede dell’Acquedotto, autentica cattedrale dell’acqua, un unicum nel panorama dell’arte pugliese e nazionale”, osserva di Cagno Abbrescia.

Situato nel cuore di Bari, perla del borgo murattiano, l’edificio, realizzato dall’ing. Cesare Brunetti negli anni dal 1927 al 1932, è la tangibile espressione dell’antico, grande progetto di portare l’acqua in Puglia e rendere produttiva una terra storicamente assetata. La storia di questa impresa scritta nella pietra è raccontata, con simbolica efficacia, dal genio di Duilio Cambellotti, artista romano di spessore internazionale, attraverso una ricca galleria di dipinti murali, sculture, mobili e altre forme decorative.

Duilio Cambellotti giunge a Bari nel 1931, incaricato da Gaetano Postiglione, presidente dell’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese, di eseguire l’apparto decorativo e gli arredi del palazzo progettato dall’ing. Cesare Brunetti.

Il legno usato è il rovere oppure l’acero, il noce, la radica. L’esecuzione è spesso affidata alla ditta bolognese Bega che meglio interpreta il Cambellotti industrial designer. L’impiego di materiali e di forme studiatamente originate da uno stile classico-moderno, ancorato al concetto di decorazione descrittiva, connota tutto l’arredo del Palazzo, dalle semplici panche alle elaborate scrivanie, agli armadi, alle poltrone, ai tavoli da lavoro, che riprendono le linee dell’acqua in tutte le possibili applicazioni estetiche.

L’esecuzione, compatta, armoniosa e curata anche nei particolari rendono il patrimonio degli arredi della sede di Acquedotto Pugliese, con i suoi 474 esemplari di ebanisteria, un autentico bene culturale, esempio unico nelle grandi istituzioni italiane del 1900.

Un patrimonio che, grazie al recente intervento di restauro, si arricchisce di ulteriori, interessanti testimonianze di quell’arte così originale e significativa, frutto di miti e suggestioni legate al mondo dell’acqua, di cui Cambellotti fu geniale interprete.

La mostra, destinata ad arricchirsi nei prossimi mesi di nuovi esemplari restaurati, sarà a disposizione del pubblico sino a fine anno. Un motivo in più per visitare il Palazzo di via Cognetti (visite sabato e domenica mattina – ore10/11 e 11/12), prenotandosi sul portale di Aqp alla sezione Pianeta Acqua. A fare da ciceroni, nel corso di questo interessante tour alla scoperta di uno dei palazzi più celebri della Puglia, i fratelli Carmelo e Giuseppe Calò Carducci, autori di numerosi e approfonditi studi sull’Acquedotto Pugliese.

Un patrimonio d’arte e di cultura che -vale la pena ricordare- si può ammirare anche restando comodamente seduti a casa. Sul portale di Aqp è disponibile, infatti, il link del virtual tour: non l’ampia galleria fotografica, già fruibile, ma una vera e propria visita virtuale panoramica, che consente di percorrere sale, corridoi e ambienti di rappresentanza del palazzo, e di apprezzarne, a 360°, la bellezza, l’eleganza e lo stile originale. Un vero e proprio inno all’acqua e al suo acquedotto.