PUGLIA – Admoveo: muovere verso, il principio di un processo fondamentale, un processo che genera quel risultato, quel conflitto che è al tempo stesso causa ed effetto necessari perché arte vi sia. Un movimento,un afflato, un muovere verso, mai definito e definitivo. Arte è Panta rei: mai finisce e sempre si rigenera in questa tensione, risultante dell’incontro e del riconoscimento fra pubblico e artista.
Admoveo, prosegue il suo itinerario invernale con PIETRE di e con Nicola Eboli, venerdì 5 Aprile presso la Masseria “San Nicola”, in Putignano (Strada Provinciale per Gioia del Colle).
Lo spettacolo, in forma di recitazione e musica, s’ispira alla storia di Odisseo, che, spogliata del fantastico e dell’aneddotico, diviene nient’altro che la storia di un uomo, un Ulisse qualsiasi. Uno che ha abbandonando la via maestra, rassicurante dell’EPOS, che riconduce a casa, semplicemente per sfuggire alla noia.
Sulla scena, una sedia, bottiglie vuote e reti da pesca ad asciugare una chitarra e una voce che intona il suo blue’s. Un blue’s che racconta di viaggi per mare, sirene ammaliatrici, donne trovate e abbandonate, naufragi, approdi e
ripartenze. Si perderà, alla fine, in un allucinato soliloquio. Si perderà, senza possibilità di ritornare. PIETRE è un blue’s scarno, originario. È rebetiko d’occidente. Un canto sofferto, aggressivo a volte.Il canto di uno moderno aedo. Una di quelle storie che si ascoltano nelle taverne e in spazi fumosi in cui ci si stringe e ci si lascia trasportare dal flusso di musica.
Sabato 6 Aprile, presso il teatrino San Giuseppe Marello di Ceglie del Campo (via XXIV Maggio n°29), è di scena CELESTINE di Mimmo Mongelli, interpretato da Antonella Maddalena, prod. A.C. Babele.
A una femme de chambre il compito di scagliare gli strali contro quella borghesia viziata e corrotta di fine ottocento che tanto assomiglia ai ricchi ceti sociali dei nostri giorni.
Dal privilegiato punto di osservazione del suo ruolo, Celestine osserva un’umanità degradata, di dubbia moralità, collusa in affari non sempre leciti e relazioni poco chiare. Tra momenti di scintillante verve e altri di intensa drammaticità, lo spettacolo propone occasioni di divertita riflessione sulle sorti della nostra civiltà. Il profetico scetticismo di Mirbeau, giustamente tanto apprezzato dalle avanguardie storiche che, prima di altri, nel 900, avvertirono che l’umanità si incamminava su una strada di follia, ha garantito al romanzo consensi ovunque e in tutte le epoche, proprio perché nessuno, proprio nessuno, nel secolo appena trascorso, avrebbe potuto dire di non avere qualcosa di quei personaggi e del “bel” mondo in cui essi vissero.
CELESTINE, sarà replicato il 13 Aprile (Taranto, Palazzo Pantaleo) e 27 Aprile (Putignano, Masseria San Nicola). La rassegna invernale di Admoveo, si chiude il 28 Aprile con CONFESSIONI DI UN SETTENTRIONALE di e con Antonio Minelli (Noha).