MARTANO (Lecce) – Fa tappa a Martano, presso la Sala Consiliare, la mostra fotografica “I Luoghi di Renata”, realizata nell’ambito del Festival la Notte della Taranta dedicato al paesaggio. La mostra è un viaggio fotografico curato da Palo Laku con la ricerca giornalistica di Gabriella Della Monaca che esplora la natura e l’intima solitudine di Renata Fonte, l’assessore alla cultura e alla pubblica istruzione di Nardò uccisa il 31 marzo del 1984, di rientro a casa al termine dei lavoro di un consiglio comunale, pagando con la vita la difesa convinta e coraggiosa del territorio di Porto Selvaggio. Alla speculazione edilizia e alla minaccia di cementificazione, Renata Fonte oppose la cultura della bellezza e della salvaguardia dell’ambiente.
La sequenza di immagini di Paolo Laku restituisce lo sguardo di Renata, attraverso la testimonianza delle figlie Sabrina e Viviana, sui luoghi che hanno determinato le sue scelte di vita.
Si parte da Fiumefreddo di Sicilia, in provincia di Catania, dove Renata ha atteso il ritorno nella sua casa, il Salento, guardando il mare, gli scavi archeologici di Torrerossa, la natura incontaminata sugli argini del fiume che diventerà Riserva Naturale nel 1984, anno in cui la giovane mamma venne assassinata. Da piazza Salandra al teatro comunale di Nardò, i luoghi di Renata, sono piazze d’incontro e condivisione di valori: le battaglie sociali e civili al fianco del prozio Pantaleo Ingusci, insigne storico mazziniano neretino, l’ascolto delle donne e dei minori, le parole pronunciate dai microfoni di Radio Nardò Uno. Sono luoghi di intima felicità nell’estate salentina a Santa Maria al Bagno tra il sorriso delle sue bimbe e il brusìo del mare. Sono luoghi di lettura: telegrammi, lettere di studenti, disegni di bambini che nel 1978 si mobilitarono per salvare Porto Selvaggio. Un movimento spontaneo che spinse Renata a credere che anche l’ultima battaglia contro la minaccia di cementificazione del paradiso selvaggio sarebbe stata vinta. Sono luoghi di ricerca di verità. Il tassello mancante nella storia di una donna che continua a vivere in ogni sguardo che si affaccia su Porto Selvaggio.
Promossa dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Martano, la mostra sarà allestita all’interno del Palazzo Comunale dal 5 al 19 maggio. All’incontro inaugurale nella Sala Consiliare del Comune di Martano, domenica 5 maggio alle ore 19:00, saranno presenti le figlie di Renata, Sabrina e Viviana Matrangola; insieme a loro saranno presenti il Sindaco del Comune di Martano, Fabio Tarantino, l’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Martano, Giulia Durante, il Presidente della Provincia Stefano Minerva, il Presidente della Fondazione Notte della Taranta, Massimo Manera. Parteciperanno all’incontro i ragazzi e le ragazze del C.C.R.R. di Martano.
Attraverso la mostra fotografica, l’auspicio dell’Amministrazione Comunale di Martano è quello di rinnovare nuovamente l’attenzione ed il ricordo di Renata Fonte all’interno della comunità e della popolazione scolastica martanese, affinchè la vita di Renata possa essere esempio quotidiano di impegno e coraggio e il faro che guida l’azione amministrativa e l’essere cittadini e cittadine consapevoli di ciascuno di noi.
“Le Pari opportunità – come affermato dall’Assessora del Comune di Martano Giulia Durante – non sono una semplice delega consiliare, ma una missione appassionata. In questi 4 anni, in tante occasioni abbiamo messo al centro della nostra azione amministrativa e della politica martanese il ruolo centrale di tante donne dalla loro dimensione personale al loro profilo pubblico. Donne che con le loro biografie hanno lasciato un segno nella vita politica, sociale e culturale. Abbiamo spesso ricordato Renata Fonte, ora quel ricordo diventa concretezza con un appuntamento importante e di significato. Attraverso la mostra “I luoghi di Renata” riportiamo una donna delle istituzioni locali, esempio di onestà e legalità nella sua “casa” naturale, la sala di un consiglio comunale. Perchè e all’interno della Sala Consiliare che Renata ha svolto la sua azione politica impegnata e coraggiosa. Perchè è al termine dei lavori di un Consiglio Comunale che Renata non ha fatta più ritorno a casa.”