Sabato 18 maggio, Michel Camilo, leggenda del latin jazz, nel Chiostro di Santa Chiara, a Mola di Bari

439

MOLA DI BARI (Bari) – La leggenda viaggia sui tasti bianchi e neri del pianoforte con Michel Camilo, uno dei più grandi artisti latinoamericani, virtuoso dalle matrici musicali ispaniche che ha reinterpretato in chiave jazz la propria cultura d’origine. L’appuntamento con il grande musicista di Santo Domingo è sabato 18 maggio (ore 21), nel Chiostro di Santa Chiara, a Mola di Bari, per le Stagioni dell’Agìmus dirette da Piero Rotolo.

L’artista si esibirà con l’Orchestra della Magna Grecia diretta da Piero Romano in un concerto che prevede alcuni classici americani, le Danze sinfoniche da West Side Story e ilDivertimento for piano and orchestra (nella versione di Valter Sivilotti) di Leonard Bernstein e la celebre Rhapsody in Blue di George Gershwin. L’ultimo grande successo italiano del pianista risale a Umbria Jazz, per la performance in duo con Stefano Bollani, altro strepitoso interprete della tastiera. E ora l’Agìmus offre l’occasione di ascoltare uno dei più grandi esponenti del latin jazz e provare l’energia di una tempesta tropicale di ritmi e melodie. Perché con il suo entusiasmo, la sua passione per la musica e l’amore per la vita, Camilo è capace di arrivare dritto al cuore del pubblico con le sue contaminazioni eleganti e le sue esplosioni sonore.

Maestro dotato di una tecnica sopraffina, Michel Camilo si trova a suo agio sia nella classica che nel jazz, ma raggiunge vette stellari soprattutto nell’incrocio fra ritmi caraibici e tradizione afroamericana. Premiato in America con diversi Emmy e Grammy, a Santo Domingo è considerato una specie di eroe nazionale, anche per il suo straordinario impegno nella promozione del valore formativo della musica.

Entrato a far parte a soli 16 anni dell’Orchestra sinfonica nazionale della Repubblica Dominicana, Camilo subisce l’influenza di Horace Silver, Erroll Garner, Art Tatum, Bill Evans e Oscar Peterson, ma anche di jazzisti contemporanei quali Herbie Hancock, Keith Jarrett e Chick Corea. Nel 1979 si trasferisce a New York, dove debutta sulla scena internazionale quando Tito Puente lo sceglie per sostituire il pianista della sua formazione. Poi l’incontro con Paquito D’Rivera, che gli offre un posto nella sua band per la registrazione di due album, e la svolta definitiva con il debutto con un trio tutto suo alla Carnegie Hall nel 1985, che è anche l’anno del primo album da leader di Camilo, “Why Not?”. Fra le collaborazioni internazionali, anche quelle con Dizzy Gillespie, Airto Moreira, George Benson, Jaco Pastorius, Randy e Michael Brecker e, ancora, Chucho Valdés, Wynton Marsalis, Herbie Hancock e molti altri ancora.