Da Borgagne una finestra su mondi e linguaggi che si intrecciano alla terra

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BORGAGNE (Lecce) – Borgoinfesta è una finestra che si apre su mondi diversi, apparentemente lontani, e li accomuna attraverso tanti linguaggi diversi, quello della musica, dell’arte, della cucina fino a quel legame indissolubile dell’uomo con la terra, la natura. E’ una finestra, però, che non si chiude al termine dei tre giorni, ma resta spalancata al mondo, alle persone, alle buone pratiche del vivere sostenibile e ai nuovi linguaggi, com’è stato per Off, il festival di ortometraggi quest’anno giunto alla seconda edizione, o Grida di Terra, lo spazio a cura di Franco Ungaro dove diversi interlocutori hanno fatto sentire la propria voce e ancora il ricordo dedicato a Wilma Vedruccio, operatrice culturale tra i primi a credere in Bif, attraverso Borgonarrando, una mostra fotografica e una passeggiata fra le sue scrasce.

Dal 7 al 9 giugno Borgagne, la piccola frazione di Melendugno, ha dato ancora una volta prova di essere comunità e di ripartire insieme, grazie al lavoro incessante dei tanti volontari dell’APS ‘Ngracalati, dalle origini, dalla rINvoluzione.

Arte, musica, teatro, cibo, agricoltura, ecologia, cinema, integrazione, racconto e solidarietà si sono incontrati nei tre giorni in un intreccio di intenti profondendo energia e passione in un festival che si rinnova di anno in anno mantenendo ben saldi i suoi valori e le sue radici.

Le “Terre arse” di Nicola Briuolo e Giovanni Amati hanno aperto la tre giorni proseguita a ritmo serrato con i Mascarimirì e Anna Cinzia Villani, Valentina Greco e Salvatore D’Alba e ancora l’atteso concerto della Unzapzap Bif Band che, con la direzione di Luigi Morleo, ha fatto suonare gli strumenti agricoli al suono delle più note musiche popolari accompagnati dalle grandi voci di Stefania Morciano, Alessia Tondo e l’ospite d’eccezione Lucilla Galeazzi. Poi è stata la volta del gruppo di musica popolare Aranee coi virtuosismi dei pluristrumentisti Salvatore D’Alba e Claudio Miggiano, la chitarra ritmica di Luciano Santo, i tamburi a cornice e le voci di Consuelo Alfieri e Francesco De Donatis; infine in chiusura dei tre giorni la “voce abisso” di Gastone Pietrucci accompagnata da uno tra i migliori chitarristi acustici italiani, Marco Poeta, e il gran finale ad appannaggio del Canzoniere Grecanico Salentino, che ha fatto ballare tutta piazza Sant’Antonio.
Ieri si è conclusa anche l’esperienza di OFF, Ortometraggi Film Festival, che ha trasferito su pellicola i valori veicolati da Bif dando spazio ad un approccio culturale e colturale differente attraverso l’occhio di registi e videomakers da ogni angolo del pianeta. Una giuria di prestigio composta da Paola Crescenzo, Presidente di giuria, regista e documentarista, Ivo Kara Pesic, dir. Art. Kinookus Food Film Festival, Gianluigi De Stefano, autore Rai, Franco Ungaro, direttore Accademia AMA, Marcello Longo, Presidente Slow Food Puglia, Gianpaolo Priore, Responsabile dei presidi Slow Food Puglia, con la presenza speciale di Marco Giusti, noto regista e critico cinematografico, ha valutato le opere e premiato i vincitori delle tre categorie Animazione, Fiction e Documentari con alcune menzioni speciali. Per la sezione Documentari ha vinto “Iceberg Nation” di Fernando Martina Borlàn, dalla Spagna, per la sezione Animazione è stato premiato “Pulse”, corto francese di S. Forest, C. Floucat, P. Javelot, J.Gales, T. Wambre e K.De Garidel mentre per la sezione Fiction è stato premiato “Ossa” si Lorenzo Pallotta. Ex-equo per i migliori fuori concorso: “Motherhood” di Flavio Rigamonti e “Are you volleyball?” di Mohammed Bakhshi. Menzioni speciali, inoltre, sono state assegnate dalla giuria a “The nap” di Adolfo Molfetta, “Fra le Scrasce” di Carlo Mazzotta, “Briganti” di Fabrizio Urso e Bruno Urso e “La gita” di Salvatore Allocca.

Tutt’intorno Bif ha continuato a muovere le sue energie con  Cibi che fanno comunità, le bancarelle del gusto; BorgoArte con le mostre all’interno della Chiesa Madre, “Legni, pietre e terre della nostra terra” di Vito Russo e “Pietre vive salentine” di Fernando Caputo, “Fra le scrasce” nel frantoio ipogeo e presso Palazzo Danieli la mostra solidale “Ortoartè”; Borgoditerra con storie da raccontare che vanno dalla canapa al tabacco; Borgo fratellanza a cura del Gruppo Solidarietà Ngracalati e Gruppo Giovani Oratorio Sant’Antonio Borgagne; Borgo baracca per il progetto solidarietà 2019 e ancora arte e artigianato solidale dai nostri ragazzi agli amici di Ouenou a cura degli alunni dell’I.C. “Rina Durante” e dell’Oratorio S. Antonio di Borgagne; Borgo Museo con “Memorie di Comunità” e Borgo Artigiani con i mastri che intrecciano giunghi e scolpiscono la pietra leccese.

Da essere a fare comunità, Bif e Off si sono intrecciati anche quest’anno per dare continuità e concretezza all’idea di rINvoluzione che ha dato una nuova risonanza alla terra considerata come fattore di vita e rigenerazione autentica.