Giovedì 20 giugno il documentario su Edoardo De Candia chiude Motore Ciak Azione al Cinelab di Lecce

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LECCE – Giovedì 20 giugno (ore 18:45 – ingresso libero sino a esaurimento posti)al Cinelab “Giuseppe Bertolucci” di Lecce si conclude “Motore Ciak Azione”. Ideato e curato dal regista e docente di cinema leccese Vincenzo D’Arpe, il progetto – tra i vincitori del bando “CinemaScuola Lab” promosso da Mibac (Ministero dei beni e delle attività culturali) e Miur(Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) – ha coinvolto studenti e studentesse di cinque scuole tra Roma (Liceo Scientifico Giovanni Keplero, capofila), Lecce (Istituto Tecnico Professionale Antonietta De Pace, Liceo Classico e Musicale Giuseppe Palmieri e Liceo Statale Pietro Siciliani) ePonza (Istituto Comprensivo Carlo Pisacane). Nel corso di 40 ore di lezione i 50 ragazzi coinvolti hanno approfondito lo studio del linguaggio cinematografico in tre fasi principali (“Elaborazione del soggetto e della sceneggiatura”, “Si gira” e “Montaggio”) e hanno realizzato tre documentaripartendo da storie di personaggi o leggende delle tre città (il quartiere Corviale per la capitale, l’artista Edoardo De Candia per il capoluogo salentino e la misteriosa Fons Iulia per l’isola laziale). Tra i docenti il direttore della fotografia Andrea Agagiù, il montatore Mattia Soranzo, la scrittrice e autrice Simona Toma, il regista Davide Barletti.

Durante la serata al Cinelab sarà proiettato (dopo l’anteprima al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma) il documentario che racconta la vita dell’artista Edoardo De Candia, una figura che ha caratterizzato le vie del capoluogo salentino. Da tanti considerato un’anima pura del mondo della pittura, un “gigante buono” per molti, De Candia, genio e sregolatezza, è il fulcro della ricerca documentaristica. Un personaggio che ha sfidato i limiti delle convenzioni sociali, subendone le atroci ripercussioni degli elettroshock e delle numerose permanenze forzate all’interno delle istituzioni psichiatriche. Oggi, a oltre 20 anni dalla sua morte, la produzione artistica di Edoardo è stata rivalutata dalla critica, e tra sua vastissima produzione pittorica spiccano le opere che raffigurano le marine. Il mare e la natura come porto sicuro in cui rifugiarsi dalla caotica e chiassosa città. Edoardo e il mare, San Cataldo, punto di vista approfondito da riprese che suggeriscono una soggettiva dello stesso De Candia, che diventa punto di congiunzione per il racconto di un uomo che, se pur distante nel tempo, ritorna vicino attraverso i muri dipinti dal noto street artistChekos’Art, tramite i racconti di suoi amici, nel caso specifico, importante è la testimonianza del pittore Antonio Massari. Un’artista che rivive negli aneddoti dei conoscenti, come quelli di Salvatore Caiulo e figlio, proprietari della Galleria Belle Arti di Lecce, o di chi ne studia e ne valorizza il suo segno “eroico”, come il critico Lorenzo Madaro, curatore con Brizia Minerva della retrospettiva “Edoardo De Candia Amo Odio Oro”.

Gli alunni del Liceo Scientifico Giovanni Keplero di Roma si sono concentrati, invece, sull’operato sociale delle associazioni e delle cooperative nel complesso residenziale Nuovo Corviale. Una produzione di natura differente, infine, per gli studenti dell’Istituto Comprensivo Carlo Pisacane dell’Isola di Ponza che hanno lavorato a un Mockumentario, un genere cinematografico che fonda la fantasia del cinema di finzione con lo stile del documentario. Un racconto cha ha l’ambizione di ricostruire una delle leggende, tra le piú avvincenti, dell’isola: la ricerca della fonte di acqua dolce, la fons Iulia.

Il leccese Vincenzo d’Arpe, classe 1982, è laureato in Cinema al Dams di Bologna. Fonda nel 2005 “Freim”, un’associazione culturale con la quale scrive, dirige, produce e distribuisce diversi lavori tra i quali “Old Cinema-Bologna Melodramma” per la regia di Davide Rizzo. Assistente alla regia di Ila Beka e assistente alla camera di Michele D’Attanasio, Alessio Valori e Fabrizio la Palombara, collabora alla realizzazione del documentario, “I Talk Otherwise” di Cristian Capucci. Nel 2009 è autore e organizzatore della prima “gara a tempo” sul genere mockumentario dal titolo “Mockumentami Bologna”. Diventa socio D.E.R, con la quale organizza la rassegna di documentari: “Sala Doc”. È speaker radiofonico per Radio Città Fujiko. Si occupa di organizzazione per il documentario “Gitanistan – Apriamo i confini dello Stato immaginario” per la regia di G. Dedonno, acquistato dal canale tematico Sky Arte. Socio della MaxMann coop, nel 2013 vince il bando dell’Emilia Romagna Film Commission per la produzione del documentario “il Sogno di Mattei”, del quale cura la sceneggiatura e la regia. Nel 2017 è vincitore del bando MigrArti Cinema grazie al quale produce il cortometraggio “La Giraffa senza gamba” per la regia di Fausto Romano. Nel 2018 vince nuovamente il bando MigrArti Cinema per la produzione del cortometraggio “Ius Maris” nel quale cura la regia partecipando al 75° Mostra di Arte cinematografica di Venezia. Svolge regolarmente il ruolo di docente in diversi Istituti a Roma e in giro per l’Italia. Si occupa inoltre di sviluppo cinematografico per diverse società italiane ed ha collaborato alla realizzazione di campagne di comunicazione per enti e ministeri.