LECCE – Giovedì 20 giugno alle 19 (ingresso libero), presso il Convitto Palmieri in Piazzetta Carducci a Lecce, verrà inaugurata la mostra-dittico Dialoghi Lunari: sculture di Renzo Buttazzo e Daniele Dell’Angelo Custode, a cura di Maria Agostinacchio
La mostra è organizzata dall’Associazione Culturale Festinamente in occasione del 150° Anniversario del Museo Castromediano di Lecce, all’interno del cartellone Muse, Musei, Musiche, la programmazione estiva del Polo Biblio-Museale Regionale di Lecce e finanziata dal programma straordinario 2018 in materia di cultura e spettacolo della Regione Puglia. La mostra chiuderà il 20 luglio, giorno dell’anniversario dello sbarco sulla Luna.
A distanza di 50 anni dalla “passeggiata così prosaica e anche un po’ stupida degli americani” come ricordò Pasolini, nulla hanno potuto quei 384.400 km di distanza, per rarefare la dimensione onirica e surreale della Luna, sia essa poetica, avventurosa, riflessiva, lunatica: l’uomo insegue ancora questa sfera lattea sospesa e confidenziale. La Luna, “figlia di Latona incensa” per Dante, “immagine lucente, quando piena più risplende, bianca. Sopra la terra” dai frammenti di Saffo, non ha mai assottigliato la sua traslucida sostanza di sogno, mai rinunciato alla magica dimensione della fuga dove decantare speranze, desideri e dolori, tanto vicina da trascinarla in giardino come fa Leopardi in “Ode a Melisso”. La Luna, testimone del volo d’amore nel blu dipinto di blu per Bella e Marc Chagall, accecante negli occhi sperduti di Van Gogh, è violata dal cannocchiale di Galileo per amore della conoscenza e accecata da Georges Méliès nel volto surreale, profondamente struggente in Beethoven e colorata da tocchi picchiettati nella celebre suite di Debussy.
Alla Luna dedicano una riflessione creativa Renzo Buttazzo e Daniele Dell’Angelo Custode, due artisti che hanno scelto la scultura come cifra narrativa della loro poetica. E’ un dialogo a distanza per forme e materiali; pietra leccese e marmo per Buttazzo, ferro, acciaio e corten per Dell’Angelo Custode ma la compenetrazione dialogica è modulata dalla luce: volumetrica e plastica nelle superfici opache e scabre, fuggevole ed evocativa nei territori rilucenti del metallo e nei mondi interiori delle sfere di marmo. Due interrogativi, la stessa soluzione immateriale nell’ecclissi della ragione e nell’alba della poesia.
La mostra prenderà avvio da piazzetta Carducci dove Equilibrio Instabile di Daniele dell’Angelo Custode punterà alla Luna un cannocchiale senza lente, una bussola in ferro e corten ad indicare la sostanza umana, solida come i sogni e fugace come la materia. Due Sentinelle dello stesso scultore abiteranno le arcate nel Chiostro a presidiare la bellezza, l’arte, la musica, la poesia, le parole che animano il luogo. Più intimo l’approccio con Ego, Sustanzia, Eclisse di Dell’Angelo Custode, “un approfondimento sulla traslucida variabilità del metallo, accecante e specchiante, mai certo del risultato finale in cui ciascuno (Ego) può perdere la sua identità (Sustanzia) per immergersi in una variabile (Eclisse)” sottolinea la curatrice Maria Agostinacchio. E dall’Eclipsis inizia il percorso di Renzo Buttazzo, un dittico bidimensionale in pietra leccese vulcanizzata in cui le forme archetipiche del cerchio e del quadrato sono le facce speculari della riflessione sugli opposti. “Acmè giocato sul lirismo luce-materia sono Chandrama e Andromeda, sfere perfette in marmo, astri satelliti testimonianti l’ossimoro del crescendo materia-pieno vuoto- luce”, continua la curatrice. Dopo anni di sperimentazione sulla pietra leccese, l’artista esplora il marmo, sollecitando questo materiale alla trasparenza e alla rarefazione. Per queste opere Buttazzo si è avvalso della collaborazione di Giacomo Rollo, giovane titolare dell’azienda Romar, specializzato nell’utilizzo di macchine a controllo numerico.
“Una mostra iniziatica che trasporta in suggestioni oniriche, tralasciando la mera esteriorità della visione per arrivare nell’intimo della ricerca che è personale ma anche collettiva. Sperimentando le inquietudini e i successi degli artisti, titanici creativi al cospetto della materia plasmata e addomesticata, violata ed amata, lo spettatore si identifica nella assiduità del superamento del limite, nell’infrazione poetica del sogno, nel traguardo irraggiungibile più ambito. E ciascuno trova la sua luna nelle effemeridi della vita” conclude Maria Agostinacchio.
About Renzo Buttazzo Nella molteplice attività di ricerca e sperimentazione sulla pietra leccese, da oltre 25 anni Renzo Buttazzo è riuscito a trasformare con innovazione e sapienza artigiana questo materiale, rendendolo unico nel suo genere e creando attraverso la sua filosofia uno stile inconfondibile grazie alla trasformazione della pietra che, esasperata nella sua trasformazione, trasmette leggerezza e morbidezza tra pieni e vuoti. Precursore di un nuovo modo di interpretare la pietra, egli è riuscito nel corso degli anni a dare un volto nuovo al complemento d’arredo. Le sue creazioni sono prodotte in serie limitate. Numerosi i riconoscimenti e le collaborazioni avvenute in Italia e all’estero che hanno contribuito a definirlo uno degli artisti più innovativi nel campo della lavorazione dei materiali lapidei, come testimoniano le numerose pubblicazioni sulle riviste nazionali ed estere e format televisivi. L’artista vive e lavora a San Cesario di Lecce. www.renzobuttazzo.it. Foto credit LRJLB[[]].lara.bobbio[[]]concept
About Daniele Dell’Angelo Custode. E’ un artista in cui l’atto creativo e l’approccio intellettuale si accompagnano a una “straripante” capacità manuale, che gli permette di trasformare un materiale quale il ferro, rigido in natura, in infinite e diverse forme e texture. Sempre più chiara è la crescita dei sistemi di approccio alla componente materica di cui continua ad indagare l’essenza e la comunicazione. In tutti i suoi lavori si percepisce la ricerca e la sfida di portare alle estreme conseguenze e potenzialità il “suo materiale”. Ha partecipato a numerose personali e collettive in Europa e in Italia. Vive e lavora a Nardò.