Corfù – Otranto in kayak: la straordinaria impresa sportiva del bolognese Simone Purgato

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BOLOGNA/OTRANTO – Una passione per gli sport di resistenza, tanta forza di volontà ed una rigorosa preparazione atletica, sono il mix perfetto che hanno fatto coronare al bolognese Simone Purgato un impresa sportiva da record: Corfù – Puglia in kayak.
Purgato è infatti partito col suo kayak dalla spiaggia di Agios Nikolaos dell’isola greca di Corfù alla volta del Capo d’Otranto in Puglia.
Un viaggio di 105 chilometri che ha percorso pagaiando per 21 ore, quasi controcorrente e per la prima parte della traversata di notte.
Un’impresa sportiva unica nel suo genere, prima d’ora mai riuscita a nessuno.

Simone Purgato, 54 anni, è un magistrato, sostituto procuratore al Tribunale per i Minorenni di Bologna.
Appassionato di sport di resistenza, Purgato ha all’attivo la partecipazione a gare nazionali e internazionali, tra cui tre campionati del mondo di corsa con le racchette da neve, uno di Skyrunning, e uno di Monopattino, o Footbike. Ha attraversato a nuoto lo Stretto di Messina, ha percorso Parigi-Londra in monopattino da corsa in cinque giorni (2008) e dal mare della Liguria alla vetta del Monte Bianco, in quattro giorni, alternando bici e attrezzatura alpinistica. Da canoista aveva già fatto la traversata dall’Elba alla Corsica, e, per primo, in kayak singolo dall’Albania all’Italia, nel 2017.

Partito intorno alle 21.30 di lunedì da Corfù, Purgato è arrivato a Otranto martedì verso le 18.40. Per compiere la traversata dell’Alto Ionio aveva atteso che le condizioni meteo marine fossero propizie ma, nonostante le previsioni, vento e mare si sono rivelati piuttosto impegnativi. Il tentativo era complesso non solo per la distanza da percorrere a colpi di pagaia ma anche perché il tratto di mare è solitamente mosso e imprevedibile.
Dopo essere passato vicino ad alcune isole, tra cui Fanos, Purgato ha puntato verso le coste pugliesi. Per la prima parte, al buio, per approfittare del fresco, ha pagaiato con una torcia frontale. Il magistrato si era allenato dalla primavera al canoa club di Ferrara e si è avvalso dell’aiuto dell’imbarcazione condotta da Carlo Lanzillotto, incaricato di tracciare la rotta e dell’assistenza dell’amico Massimo Tagliati, che ha pensato ai rifornimenti e a documentare l’impresa con foto e video.