Domani al Salento Book Festival Aldo Cazzullo e Walter Veltroni

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SALENTO – Con il mese di luglio il Salento Book Festival è entrato nel periodo più intenso. Sino a lunedì 29, nei sei comuni della provincia di Lecce coinvolti quest’anno, si alterneranno trenta appuntamenti, tra laboratori creativi per bambini, reading, presentazioni di libri, tutti a ingresso gratuito, con gli scrittori delle più importanti case editrici nazionali, ma anche personalità del mondo dello spettacolo, della cultura, del giornalismo e della società civile, per incontrare i gusti diversi dei tanti lettori e appassionati.

Sabato 6 luglio si torna a GALATONE. Due appuntamenti all’interno del Palazzo Marchesale. Si comincia alle ore 20.30. Il giornalista e saggista Aldo Cazzullo presenta “Giuro che non avrò più fame” (Mondadori).

Ora l’Italia è di nuovo un Paese da ricostruire. La lunga crisi ha fatto i danni di una guerra. Per questo dovremmo ritrovare l’energia e la fiducia in noi stessi di cui siamo stati capaci allora.

«Anche oggi siamo un Paese da ricostruire. Vediamo come abbiamo fatto l’altra volta.»

Il primo film che le nostre nonne e le nostre madri andarono a vedere dopo la guerra fu Via col vento. Molte si identificarono in una scena: Rossella torna nella sua fattoria, la trova distrutta, e siccome non mangia da giorni strappa una piantina, ne rosicchia le radici, la leva al cielo e grida: «Giuro che non soffrirò mai più la fame!». Quel giuramento collettivo fu ripetuto da milioni di italiane e di italiani. Fu così che settant’anni fa venne ricostruito un Paese distrutto. Come scrive Aldo Cazzullo, «avevamo 16 milioni di mine inesplose nei campi. Oggi abbiamo in tasca 65 milioni di telefonini, più di uno a testa, record mondiale. Solo un italiano su 50 possedeva un’automobile. Oggi sono 37 milioni, oltre uno su due. Eppure eravamo più felici di adesso». Ora l’Italia è di nuovo un Paese da ricostruire. La lunga crisi ha fatto i danni di una guerra. Per questo dovremmo ritrovare l’energia e la fiducia in noi stessi di cui siamo stati capaci allora. Cazzullo racconta l’anno-chiave della Ricostruzione, il 1948. Lo scontro del 18 aprile tra democristiani e comunisti. L’attentato a Togliatti e l’insurrezione che seguì. La vittoria al Tour di Bartali e l’era dei campioni poveri: Coppi e il Grande Torino, cui restava un anno di vita. Le figure dei Ricostruttori, da Valletta a Mattei, da Olivetti a Einaudi. Il ruolo fondamentale delle donne, da Lina Merlin, che si batte contro le case chiuse, ad Anna Magnani, che porta al cinema la vita vera. L’epoca della rivista: Wanda Osiris e Totò, Macario e Govi, il giovane Sordi e Nilla Pizzi. Ma i veri protagonisti del libro sono le nostre madri e i nostri padri. La loro straordinaria capacità di lavorare e anche di tornare a ridere. Il racconto di un tempo in cui a Natale si regalavano i mandarini, ci si spostava in bicicletta, la sera si ascoltava tutti insieme la radio; e intanto si faceva dell’Italia un Paese moderno.

Incontra l’autore Emanuele Gatto con le letture di Antonio Calò.

A seguire, alle ore 21.30, Walter Veltroni con “Roma” (Rizzoli) il nuovo libro con cui l’ex sindaco della capitale d’Italia traccia un bilancio delle sue amministrazioni e invita la sinistra a ripartire dai migranti.

Il diario dei giorni che Walter Veltroni ha vissuto da sindaco di Roma, succedendo a Francesco Rutelli. Il resoconto dal vivo di un’esperienza di governo e di una stagione in cui Roma cresceva, in Pil e occupazione, tre volte più del resto del Paese.

«Un architetto e un sindaco hanno molte cose in comune. Innanzitutto, la città. L’architetto ne pensa gli spazi, ma è il sindaco che li carica di valori» – Renzo Piano

«Finito di leggere mi chiedo: ma poi che è successo? Tutto si è fermato, ma quando è stato? Sarà possibile ricominciare?» – Gigi Proietti

Questo è il diario dei giorni che Walter Veltroni ha vissuto da sindaco di Roma, succedendo a Francesco Rutelli che aveva determinato la ripresa della capitale. È il resoconto dal vivo di quella esperienza di governo, dei giorni fondamentali di una stagione in cui Roma cresceva, in Pil e occupazione, tre volte più del resto del Paese, in cui si diede vita a una politica sociale e di inclusione che comportò idee inedite e mezzi nuovi. In cui si affrontò il tema centrale della “ricucitura” di Roma, mettendo le periferie al primo posto. Le periferie che allora premiarono, con il consenso, quella esperienza di governo. È la città di cui i giornali internazio-nali parlavano in termini di “Rinascimento di Roma”. In queste pagine si racconta del piano regolatore approvato in consiglio comunale dopo cento anni e del piano regolatore sociale, esperienza innovativa di pratiche di ricucitura della città. Si racconta delle grandi opere e della ricerca di un segno architettonico contemporaneo, della politica per la scuola, della vera situazione finanziaria del comune e del-le scelte ambientali, della lotta all’abusivismo edilizio e della cultura come volano di crescita umana ed economica. Come in tutte le avventure ci sono momenti di gioia e momenti di dolore, esperienze esaltanti ed episodi commoventi: la grande fiaccolata della pace su via dei Fori Imperiali all’indomani dell’attentato alle Torri Gemelle, il crollo della palazzina in via Ventotene in seguito a una fuga di gas, la serata inaugurale del nuovo Auditorium firmato da Renzo Piano, che i romani aspettavano dal 1936, e l’atto di coraggio di un senzatetto che salva cinque ragazze da due rapinatori. Il programma di Veltroni nasce dalla “consapevolezza che una città cresce solo se lo fa insieme, senza separazioni tra centro e periferie, se è una comunità unita”. Ed è proprio il senso di comunità che emerge da ogni riga di questo racconto in prima persona. Insieme all’amore dell’autore per Roma e la sua gente: un amore che non conosce discriminazione di sesso, età, stato sociale e colore della pelle.

Incontrano l’autore Lara Napoli e Valentino Moretto