A Marittima “La festa della Fica”: cibo, cultura, musica e tanto divertimento per celebrare il frutto salentino

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MARITTIMA (Lecce) – Ritorna il 16 agosto a Marittima la Festa della Fica: dopo anni di lunga attesa, si torna infatti a celebrare il frutto più dolce del Salento.

Cibo, cultura, musica, danze e tanto divertimento in programma.

ENOGASTRONOMIA

La tradizione salentina e l’innovazione gourmet la fanno da padrone a tavola. Ma la protagonista è sempre lei: “la fica”. Non siate maliziosi (oppure si) e assaggiate le nostre proposte culinarie a base di fichi:

Risotto ai fichi e taleggio
(Pensato e preparato al momento dai fornelli esperti dell’ IPSEO “Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme)
Fichi freschi
(I padroni della festa. Tante varietà raccolte in giornata e portati direttamente in tavola)
Fichi secchi
(Frutti di stagione essiccati rigorosamente secondo la semplicità della tradizione. Consumateli come aperitivo, a fine pasto o usateli in cucina.)
Dessert ai fichi
(Torte, gelati e tanti dolci a base di fico fresco o essiccato, preparati in giornata dagli abili maestri pasticceri e gelatai del nostro territorio)
Grigliata di carni e fritture
(Gustate i migliori tagli di fresche carni locali e sfiziatevi con le tipiche fritture salentine, come le famosissime pittule).
Birra, vino e bevande
(Per accompagnare con la giusta allegria la degustazione e gli sfrenati balli al ritmo di pizzica)

PIZZICA E TARANTA

Non c’è festa senza musica! Ed una festa salentina che si rispetti non può prescindere dalla tradizione popolare. Quest’anno gli artisti sono veramente d’eccezione. Abbandonatevi completamente e scatenatevi ai ritmi folli e terapeutici del Salento.
Fatevi pizzicare dai grandi della taranta:

UCCIO ALOISI GRUPPU (h 21.30)
Antonio Castrignanò (h 22.30)

CULTURA

La “Fica” non è solo malizia, goliardia e divertimento. Ma è vera e propria espressione di un territorio e di un’identità contadina; una tradizione culinaria, culturale e scientifica da valorizzare e trasmettere. Tanti sono stati gli usi e le modalità di impiego non solo di questo frutto, ma anche della pianta nel corso dei secoli. Dalla lavorazione del legno allo studio delle varietà pomologiche e loro diffusione. Non c’è festa senza riscoperta:

– Convegno scientifico (h 20.30)
(Il Prof. Francesco Minonne, storico collaboratore della festa, aprirà la manifestazione con la tradizionale conferenza che descrive il fico dal punto di vista scientifico, culturale e sociologico)
– Mostra pomologica
(Decine esemplari diversi di fichi in un’unica esposizione per l’intera serata, a cura di esperti botanici, per comprenderne le grandi varietà del territorio e le loro peculiarità)

MERCATINI

Non potete passare a trovarci senza raccontarlo ai vostri amici!
Non troverete soltanto divertenti gadget e souvenir da regalare, ma anche originali prodotti dell’artigianato locale che vi invidieranno, ufficialmente firmati “Festa della Fica”!

A FICA

U sannu tutti, ormai è storia ntica,
ca u fruttu cchiù dduce è propiu la fica .
Cce ffice Eva, ampena vitte Adamu?
Quiru scia nudu e iḍḍa disse: – Sciamu!

De u Paradisu jeu su’ lla patruna -,
e ssutta all’arbulu nce ne dese una.
Autru ca ppuma, ’e fica se trattava:
ca nn’autru fruttu piccati purtava?

E quannu capiu ca era fatta razza
scurnatu se vistiu cu lla fujazza.
E ssulu Michelangelu u sapia
ca era fica e nno ppuma e lla tincia .

Comunque tutti doi, poi, la pacara
e ffilu cosa ’e nenzi, propiu cara;
e lla sapimu a storia comu sciu:
ca ’e veru li custau l’ira de Ddiu.

Dopu de tannu l’ommini e lli ceḍḍi
essine pacci e non c’è ciuveḍḍi
ca no ll’ha pruvata armenu nna fiata.

O ianca o russa, niura o nnijata,
secondu i custi ca tinitu vui
stasira mo’ a pruvamu puru nui!

(Vitale Boccadamo, 2001)