Dal 26 luglio al 1 agosto I teatri della Cupa a Campi Salentina, Novoli, Trepuzzi e Cerrate

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SALENTO – “Apulia Survival Kit” è il filo conduttore della quinta edizione de “I teatri della Cupa. Festival del teatro e delle arti nella Valle della Cupa” che si terrà nel Salento dal 26 luglio            al 1 agosto. Un festival, dedicato principalmente alla Puglia (ma non solo), alle nuove creazioni di artisti e compagnie dal respiro nazionale e contemporaneo (con numerose anteprime e prime nazionali e regionali), agli adulti e alle famiglie, con una serie di appuntamenti tout public. Sette giorni di spettacoli, visioni, assemblee della parola in un territorio, la Valle della Cupa, che – di anno in anno – accoglie e svela ai suoi cittadini, ai turisti e al popolo dei festival le proprie bellezze e possibilità. Campi SalentinaNovoli,Trepuzzi e il complesso dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, compongono un mosaico di luoghi e relazioni che trova nel festival estivo il compimento del percorso più lungo. Il Festival rientra, infatti, nell’articolato progetto Passi comuni, ideato e curato da Factory compagnia transadriatica e Principio attivo teatro ed è finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’Avviso pubblico per presentare iniziative progettuali per lo Spettacolo dal vivo e le residenze artistiche – FSC 2014-2020 – Patto per la Puglia, ed è realizzato in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese, i Comuni di Campi Salentina, Novoli e Trepuzzi, Unione dei Comuni del Nord Salento, Gal Valle Della Cupa e con il supporto di numerosi sponsor privati.

Dopo l’anteprima del 25 luglio a Campi Salentina, in collaborazione con InusualeBook Fest, con la presentazione del libro “La manutenzione della solitudine” di Giuseppe Semeraro (Musicaos), dal 26 luglio al 1 agosto su palchi più o meno “tradizionali” (con prezzi popolari e accessibili) e in alcune piazze (ingresso gratuito) si alterneranno l’attore e regista cileno Francisco Obregon della compagnia Teatro Po con la sua burattina Sophia (30 e 31 a Trepuzzi e Campi), il tre volte Premio Ubu Mario Perrotta con In nome del padre, frutto della collaborazione con Massimo Recalcati, e Giuseppe Ciciriello e Pietro Santorocon la prima regionale dell’Iliade di Produzioni Impertinenti (26 a Novoli), Gaetano Colella, Enrico Messina e Daria Paoletta protagonisti di Metamorfosi – indistinto racconto (29 a Novoli), Artisti Drama con la prima regionale della commedia malinconica La vecchia con Marco Manchisi e Stefano Vercelli (28 a Campi), Teatro Zemrude con la prima nazionale de La camera di Maya con Clio Evans e Agostino Aresu (27 a Campi), Teatri di Baricon lo spettacolo “Il principino” con Vito Signorile, Anna De Giorgio e Danilo Giuva (27 a Campi), la prima regionale di Preludi d’amore di e con Luigi D’elia e I Bevano Est, che animeranno anche la festa finale, per la regia di Simonetta Dellomonaco (1 agosto a Novoli). In scena anche le nuove produzioni di Factory Compagnia Transadriatica, “Corri, Dafne!” (coproduzione Tessuto Corporeo) con Ilaria Carlucci (28 a Campi) e, in anteprima regionale, “Mattia e il nonno” (con Fondazione Sipario Toscana) con Ippolito Chiarello(29 a Novoli). Sulla terrazza del Palazzo Baronale di Novoli (26, 27, 29 luglio) Animanera Teatro proporrà l’esperienza (otto spettatori alla volta) con le storie di amori diversi, di passioni, di desideri ardenti, travolgenti, totali di “Try Creampie! – Vuoi venire a letto con me?” di Aldo Cassano. “Thioro. Un cappuccetto rosso senegalese” è uno spettacolo, al festival in anteprima regionale (31 a Campi e l’1 agosto a Novoli), nato in Senegal, nuova occasione di incontro nel solco del meticciato teatrale del Teatro delle Albe. Una relazione feconda con la terra di origine di Mandiaye Ndiaye, attore cardine della compagnia scomparso nel 2014, con cui le Albe hanno posto le basi del proprio teatro attraversando insieme i canti e i paesaggi d’Africa. Mercoledì 31 luglio Campi in programma anche la prima regionale de “Il problema” dell’autrice e interprete leccesePaola Fresa in scena con Nunzia Antonino, Michele Cipriani e Franco Ferrante, una produzione Fondazione Sipario Toscana / Erretiteatro30, provato a maggio al Teatro Comunale di Novoli grazie al progetto “Trac – Teatri di residenza artistica contemporanea”.

Anche quest’anno I Teatri della Cupa saranno in scena nella millenaria Abbazia di Santa Maria di Cerrate, nel 2012 affidata in concessione al FAI dalla Provincia di Lecce, un tempo monastero di rito greco ortodosso, poi centro di produzione agricola, notevole testimonianza del romanico pugliese, recentemente ristrutturata e riabilitata al culto religioso. Martedì 30 luglio si alterneranno la prima Assemblea della Parola con Giulio Stumpo, la performance Pupe di Pane di Accademia Mediterranea dell’Attore, Kyrie di Ugo Chitti con Carla Guido per la regia di Antonio De Carlo e, in prima regionale, Stabat Mater, creazione per sei voci e un’abbazia, di Antonella Talamonti. La musica sarà protagonista in Piazza Margherita a Novoli con un pianoforte a disposizione del pubblico e con vari spettacoli a ingresso libero: il primo studio di #PianoPoesia – I poeti maledetti, concerto poetico per attore e pianoforte di Biancofango/Fattore K (26 luglio), #PianoMilonga con Enrico Tricarico in collaborazione con Salentango (27 luglio), #PianoFamily con Irene Scardia, Luigi, Filippo e Carolina Bubbico (29 luglio), mentre Microband, duo comicomusicale con Luca Domenicali e Danilo Maggio, proporranno Classica For Dummies a Campi (28) e Trepuzzi (29).

“Da tempo visioni politiche poco lungimiranti continuano a minare le basi culturali del nostro Paese, determinando quella rottura del patto sociale che promuove un individualismo sempre più ostile e, per questo, manipolabile”, sottolineano gli organizzatori. “A dispetto di una burocrazia scoraggiante e di una crisi generale del mondo teatrale, resta vitale la visionaria ostinazione dei tanti artisti e lavoratori dello spettacolo che continuano a cercare un modo per sopravvivere, una maniera per continuare a tener desto il senso della collettività. A tutti loro è dedicato l’Apulia Survival Kit. Un kit di sopravvivenza, di condivisione, di pratica del teatro e di incontri. Una possibilità concreta di interrogarsi sullo stato dell’arte teatrale nella nostra regione attraverso spettacoli, visioni, assemblee della parola”.

Sin dalla sua nascita, infatti, il Festival si fonda sul dialogo tra artisti, pubblico e operatori, nella volontà di pensare a un teatro che coinvolga e renda partecipe la comunità tra luoghi, contenitori artistici, beni culturali ed ambientali, ricca espressione di un territorio dalle molte potenzialità. La Valle della Cupa, infatti, è una grande depressione carsica con al centro Lecce. Ville, cascine, masserie fortificate con torri colombaie e neviere, “pagghiare”, resti di tracciati e vie di ogni epoca storica caratterizzano il paesaggio di questa ampia zona che coinvolge numerosi comuni intorno al capoluogo salentino. In continuità con le edizioni precedenti il festival si contraddistingue sempre più come un unicum regionale per la proposta della scena teatrale, musicale e coreutica nazionale, caratterizzato da una spiccata vocazione al contemporaneo e all’innovazione dei linguaggi.