BRINDISI – Una visita guidata dal titolo «L’oro rosso e l’oro giallo a Brindisi alla fine dell’Ottocento. La famiglia Nervegna», per ricostruire un pezzo di memoria legato al Palazzo Granafei-Nervegna, a seguire un assaggio di vini e sapori tipici selezionati da un produttore del territorio per testimoniare i segni della tradizione anche nel settore del food.
Venerdì 27 settembre, con inizio alle ore 19, le sale del Palazzo si apriranno a una visita guidata sulle tracce della famiglia Nervegna, poi ai racconti di viaggio in Sicilia, Francia, Istria e Turchia della goletta «L’Angioletto», di proprietà della famiglia Titi, attraverso il suo libro di bordo, infine a una degustazione di vini e prodotti tipici del territorio.
Il focus dell’incontro sarà così dedicato ai Nervegna, famiglia originaria di Ortona che si trasferì a Brindisi nei primi anni del XIX secolo: il 18 gennaio 1862 Giovanni Granafei, figlio di Giorgio, cedeva il Palazzo per 5.000 ducati ai fratelli Luigi e Giuseppe Francesco Nervegna, titolare di una società per il commercio di prodotti agricoli pugliesi che trasportava nei diversi porti dell’Adriatico attraverso le navi di Teodoro Titi, esponente di una delle più antiche famiglie brindisine giunte in città nel XVII secolo dalla Spagna. Loro padre Giuseppe era stato recluso nel 1825 nel carcere di Napoli per aver aderito alla vendita carbonara denominata «Liberi piacentini». Commercianti, i Nervegna ebbero particolari relazioni con Trieste, città natale di Anna Runcaldier, moglie di Giuseppe che lì fece educare i figli. Dei due fratelli, acquirenti del Palazzo, Giuseppe Francesco era il più erudito: numismatico, politico, per dodici anni presidente della Camera di Commercio, console di Germania e viceconsole britannico, ispettore dei monumenti e scavi in collaborazione con Giovanni Tarantini. Il 17 marzo 1921, Oscar Maria, erede di Giuseppe Francesco, vendette il Palazzo alla «Società Anonima Piccolo Credito Cattolico», dalla quale il Comune di Brindisi lo rilevò nove anni più tardi, il 19 settembre 1930, per destinarlo a sede del tribunale.
In vista dell’appuntamento, la famiglia Titi, una delle prime famiglie spagnole brindisine, ha concesso in visione il libro di bordo del 1858 della goletta «L’Angioletto», di «bandiera napoletana, perfettamente in ordine, ben attrezzato e tutto corredato di ferri, vele, sarte ed ormeggio», dal quale risultano gli scambi commerciali e la vitalità del porto di Brindisi fino al XIX secolo: una “città antica più di Roma”, che doveva risollevarsi sulle ceneri di un porto “gemma di inestimabile valore”.
L’iniziativa segna l’undicesimo di 16 appuntamenti integranti un’attività di animazione on-site che la Regione Puglia ha promosso per qualificare e potenziare il servizio di informazione e accoglienza turistica svolto dagli uffici Infopoint turistici della rete regionale e, di conseguenza, garantire ai turisti una maggiore qualità e omogeneità dei livelli dei servizi offerti al pubblico, dal mese di luglio fino al 31 ottobre. L’appuntamento con la visita guidata e la degustazione è alle ore 19 di venerdì 27 settembre presso l’Infopoint di Palazzo Granafei-Nervegna, in via Duomo 20, a Brindisi. La partecipazione è gratuita con prenotazione.