BRINDISI – Una visita sul tema delle insurrezioni a Brindisi dopo la Seconda Guerra Mondiale: ha per titolo «Brindisi in preda al furore! I fatti dell’8 aprile 1946» il sedicesimo appuntamento della rassegna di visite guidate con focus su Palazzo Granafei-Nervegna: venerdì 25 ottobre, con inizio alle ore 18, la visita sarà “outdoor” e partirà dall’Infopoint del Palazzo per proseguire sulle tracce dei luoghi coinvolti nei tumulti post secondo conflitto mondiale.
Al termine della seconda guerra mondiale, quasi a ridosso del referendum istituzionale del 2 giugno 1946, il Paese fu attraversato da un’ondata di proteste e manifestazioni di piazza sollevata da ex combattenti e disoccupati che chiedevano il reintegro sul posto di lavoro occupato prima della chiamata alle armi. Nei primi mesi del 1946 la situazione peggiorò notevolmente: la protesta assunse la forma e la forza di vere proprie insurrezioni, con assalti alle prefetture e attacchi ai palazzi del potere. Le forze di polizia, ben armate, risposero sparando spesso sui manifestanti, con conseguenti morti e ferimenti durante gli scontri.
Nei primi giorni di marzo 1946 numerose dimostrazioni si registrarono nelle principali località del mezzogiorno d’Italia, in Puglia un’autentica lotta insurrezionale vide coinvolti centinaia di centri tra cui Andria, Bari, Foggia, Lecce, Bisceglie, Molfetta e Cerignola. Queste manifestazioni non risparmiarono il territorio brindisino: dopo Ostuni, anche a Brindisi, la mattina dell’8 aprile, una manifestazione da pacifica, ordinata e precisa come voleva essere, rapidamente degenerò in disordini e devastazioni.
Le cronache raccontano di «chiassata prima e poi canea assetata di distruzioni e di vendette, a causa dell’infiltrarsi – tra i dimostranti – di facinorosi e delinquenti». Il primo bersaglio fu il Palazzo della Provincia, quindi l’orda dei dimostranti, ormai in preda al furore, da piazza Santa Teresa si diresse verso largo Concordia dove appiccò il fuoco nei locali che ospitavano l’esattoria, ovvero il Palazzo De Marzo, distruggendo il carteggio, i mobili e lo stabile. I rivoltosi si recarono nei vicini locali del Tribunale, all’epoca ospitata all’interno del Palazzo Granafei-Nervegna, dove «hanno compiuto le stesse gesta, incendiando la sezione della Corte d’Assise e il Tribunale stesso». I danni cagionati durante la violenta manifestazione costrinsero a rilevanti modifiche architettoniche degli ambienti interessati.
I dimostranti, accecati dall’odio e dalla foga, vollero scagliare il loro impeto anche contro due famiglie tra le più rappresentative della ricchezza e della nobiltà locale: alcuni di loro si recarono a Palazzo Balsamo, che assalirono «devastandolo completamente», un altro gruppo cercò di assaltare e devastare allo stesso modo la dimora della famiglia di Teodoro Titi, che tuttavia riuscì a limitare i danni, grazie anche «all’intervento di un forte nerbo di forza pubblica».
All’azione rivoltosa fece seguito una iniziativa delle autorità locali che disposero l’assorbimento dei reduci disoccupati: un gruppo di operai fu collocato presso il Comune e la Provincia e nelle aziende più importanti, inoltre fu costituito un fondo di solidarietà destinato alla costruzione di case popolari.
La visita guidata ripercorrerà le architetture distrutte, le storie legate ai diversi palazzi coinvolti, da piazza Santa Teresa a largo Concordia, da Palazzo De Marzo a Palazzo Granafei-Nervegna, da Palazzo Balsamo a Palazzo Titi. Al termine della visita saranno presentati in mostra a Palazzo Granafei-Nervegna alcuni giornali dell’epoca e letti gli articoli che descrivono in modo inequivocabile il clima difficile che si respirava in città in quei mesi.
L’iniziativa fa parte di un’attività di animazione on-site che la Regione Puglia, con la partecipazione del Comune di Brindisi, ha promosso per qualificare e potenziare il servizio di informazione e accoglienza turistica svolto dagli uffici Infopoint turistici della rete regionale e, di conseguenza, garantire ai turisti una maggiore qualità e omogeneità dei livelli dei servizi offerti al pubblico, dal mese di luglio fino al 31 ottobre.