Martedì 29 ottobre Ippolito Chiarello a “I fatti Vostri” per incontrare il piccolo Alberto

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LECCE – Martedì 29 ottobre nel corso di “I Fatti Vostri”, la trasmissione del mattino di Rai2 condotta da Giancarlo Magalli, ci sarà l’incontro a distanza di dieci anni tra l’attore Ippolito Chiarello e il piccolo Alberto, ragazzino oggi dodicenne che si rese inconsapevole protagonista di una foto simbolo agli esordi del Barbonaggio Teatrale, il progetto ideato dall’artista pugliese che quest’anno ha celebrato il decennale con il consueto appuntamento Artisti barboni per un giorno a Lecce.
Chiarello – che da “attore barbone” in questi anni ha attraversato l’Europa valicandone i confini, approdando in Canada e coinvolgendo nel suo cammino numerosi attori e operatori teatrali – nelle scorse settimane si è messo sulle tracce di quanti, in un modo o nell’altro, hanno partecipato ai primi dieci anni di vita del Barbonaggio Teatrale, tra le foto che hanno segnato queste dieci edizioni ne spicca una su tutte, lo scatto che ritrae l’artista intento nella sua performance e un bambino di appena due anni che lo ascolta rapito. Un momento speciale che rappresenta il senso del Barbonaggio secondo il suo ideatore: la strada, l’attore, l’incanto negli occhi dello spettatore. Chiarello decide di cercare quel bambino lanciando un messaggio sui social, l’appello diventa virale e poi tutto accade inaspettatamente, l’attore ritrova il suo piccolo spettatore e vuole incontrarlo. Alberto oggi ha 12 anni, vive a Nardò ed è un appassionato di teatro “Quel giorno – racconta il padre – avevo dato due euro a mio figlio, gli ho insegnato che la cultura si paga. Qualche anno dopo, per la prima volta, è entrato in un teatro e dopo aver assistito allo spettacolo mi ha detto: papà io voglio rimanere qui”.

Il Barbonaggio Teatrale è una modalità di proposta artistica indipendente, “dal basso”, nata dall’esperienza di Ippolito Chiarello attraverso un’azione semplice già compiuta in passato, ma ancora necessaria e arricchita di nuovi significati e obiettivi: offrire al pubblico della strada brani di uno spettacolo, venduti “al dettaglio”, su un palchetto di legno. «Un progetto artistico e di vita, un atto d’amore verso il pubblico, un atto politico» dice l’artista, un modo per ripensare il teatro nei suoi processi di scrittura, produzione e distribuzione. Il barbonaggio è un’esperienza che si è ramificata e arricchita nel tempo, moltiplicandosi con articolazioni inaspettate, una maniera per uscire dai luoghi deputati della cultura e ritornare alle origini di un’arte pubblica e politica, con un diretto contatto col pubblico, ripartendo dalla strada, dalla piazza, dall’idea di agorà. Una modalità oggi riconosciuta anche dalla critica (segnalazione al premio Rete Critica e al Premio UBU nel 2014) che ha raggiunto più di 250 città in Europa e in Canada e sbarcherà anche Nantes, in Francia, con il progetto permanente “Le conte des contes” (da novembre fino a maggio 2020).