Venerdì 15 novembre al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi arriva “L’attimo fuggente”

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BRINDISI – È stato uno dei più grandi successi al cinema di sempre e ora si affaccia finalmente anche sul palcoscenico: venerdì 15 novembre al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi arriva «L’attimo fuggente», prima versione italiana del film capolavoro di Peter Weir con Ettore Bassi, fra i più amati interpreti italiani per il teatro, il cinema e la televisione, nel ruolo del carismatico professor Keating.

 

Rimangono pochi biglietti disponibili ma lo spettacolo è assolutamente da non perdere per alcuni semplici motivi: perché è la prima volta che va in scena in Italia, perché a trent’anni dall’uscita cinematografica è un’occasione per riscoprire questa storia immensa e di farla conoscere alle nuove generazioni, perché l’adattamento è stato scritto dallo stesso Tom Schulman, Premio Oscar per la sceneggiatura originale del film, perché la lezione del professor Keating è sempre attuale: Carpe diem! Perché soltanto cogliendo l’attimo sentiremo di essere ancora vivi e di vedere riconosciuta la nostra individualità.

 

Lo spettacolo è diretto da Marco Iacomelli, firma autorevole del teatro italiano e regista di numerosi spettacoli di successo del repertorio teatrale musicale nazionale e internazionale. Accanto a Ettore Bassi, un gruppo affiatatissimo di giovani attori: sono loro i ragazzi della conformista Welton Academy cui il professor Keating insegnerà a seguire passioni e slanci, magnifici e talvolta irrazionali, per renderli consapevolmente adulti.

 

Nel 1959 l’insegnante di letteratura John Keating viene trasferito nell’austero collegio maschile Welton Academy di cui era stato un tempo allievo. Onore, disciplina, tradizione, eccellenza: questi sono i valori che la scuola difende e che i ragazzi devono imparare. Ma Keating è un professore molto diverso ed esige qualcosa di più. Cogliere l’attimo è ciò che veramente conta, per vivere senza rimpianti. Le parole, gli insegnamenti, l’atteggiamento del professore entusiasmano immediatamente i ragazzi, anche quelli più timidi e introversi, ma i suoi metodi anticonformisti entrano ben presto in collisione con le rigide regole del collegio.

 

Lo spettacolo, come il film, è una bellissima storia sul valore della poesia, del libero pensiero, sul coraggio di osare, di cambiare prospettive rispetto a quelle imposte dalla società, che detta modelli, linguaggi e stili di vita, troppo spesso omologanti. Il professor Keating è l’elemento di rottura per quegli studenti modello che assaporano la possibilità di essere padroni del proprio destino, un’eresia in un ambiente come quello del college che chiama al rispetto di schemi e canoni inamidati, tra regole severe e zero tolleranza. E invece Keating procede in direzione ostinatamente contraria, persuaso della necessità di consegnare ai ragazzi i veri valori della vita,  di insegnare loro l’importanza di vivere momento per momento, perché ogni secondo che passa è un secondo che non tornerà mai più. Cogliere l’attimo è ciò che veramente conta. Succhiare il midollo della vita. Cogliere la rosa quando è il momento.

 

«Portare sulla scena la storia dei giovani studenti della Welton Academy e del loro incontro con il professor Keating – ha detto il regista Marco Iacomelli – significa dare nuova vita a questi legami, rinnovando quella esperienza in chi ha forte la memoria della pellicola cinematografica e facendola scoprire a quelle nuove generazioni che, forse, non hanno ancora visto questa storia raccontata sul grande schermo e ancora non sanno “che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuire con un verso”».

 

Proprio Iacomelli ha avuto l’idea di portare «L’attimo fuggente» in Italia: «Nel 2016 ero a New York alla ricerca di ispirazioni. Tornando a casa mi sono trovato davanti a quel manifesto. D’istinto sono entrato in teatro e sono rimasto folgorato. Ci sono scene o frasi del film ormai entrate nell’immaginario collettivo, per esempio l’espressione carpe diem, il saluto della classe al professore espulso per aver spinto uno studente a realizzare i suoi sogni».

 

Si comincia alle ore 20.30

Durata: 90 minuti (atto unico)