MONOPOLI (Bari) – Un’indagine letteraria e politica a partire dall’elemento più essenziale della lingua: la parola. Trasformata, smontata e rimontata da Gianrico Carofiglio nel terzo appuntamento della stagione di prosa 2019/2020 del Teatro Radar di Monopoli, curata da Teresa Ludovico. In scena sabato 23 e domenica 24 novembre alle ore 21 La manomissione delle parole, produzione Teatri di Bari, dove è protagonista l’abilità oratoria di Gianrico Carofiglio, che ‘pesca’ citazioni di personaggi famosi appartenenti ai contesti più disparati. Un appuntamento imperdibile per lo spazio culturale riaperto nel 2018 a Monopoli dopo decenni di inattività, che per il secondo anno consecutivo vede la stagione di prosa curata da Teatri di Bari.
Lo spettacolo
La manomissione delle parole è una riflessione sull’uso dei termini, sulla loro funzione, sul valore che essi hanno nella costruzione delle storie di ciascuno di noi, tanto da essere pilastri della nostra vita etica e civile. Fondamenta che sempre più spesso vengono logorate dall’abuso e dalla manipolazione dei significati.
Come si fa a ridar loro la dignità che meritano? Per Carofiglio l’unico metodo è manometterli, cioè smontarli e rimontarli nel loro verso originario. L’autore costruisce un’indagine letteraria politica e giudiziaria a partire da alcune citazioni di personaggi diversissimi tra loro, da Aristotele a Cicerone, da Dante a Primo Levi, da Calvino a Nadine Gordimer, da Obama a Bob Dylan. L’importanza delle parole, delle parole al potere, è al centro del testo di Carofiglio che ci ricorda che dire è fare. Una performance che mette in gioco l’abilità oratoria di Gianrico Carofiglio in costante dialogo con la versatilità espressiva del fagotto, considerato lo strumento più vicino alla voce umana.
L’autore-interprete intercetta brani tratti dal libro a improvvisazioni tematiche in una partitura guida e lieve, tesa a coinvolgere gli spettatori. La luce disegna uno spazio scenico in costante relazione con la drammaturgia.