TARANTO – Avvicinarsi alle proprie paure (del buio, della solitudine, della separazione, dell’ignoto). E diventare grandi. Per la dodicesima stagione di “favole&TAmburi”, domenica 8 dicembre, alle ore 18 al TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, va in scena “Nel castello di Barbablù”, regia e drammaturgia Raffaella Giancipoli, con Livio Berardi, Rossana Farinati, Annabella Tedone, video animazioni Beatrice Mazzone, disegno luci Tea Primiterra, scene Bruno Soriato, produzione Kuziba. Durata 55 minuti. Posto unico 6 euro (famiglie al TaTÀ: biglietti a 5 euro per nuclei familiari composti da almeno quattro persone).
Dentro questa storia c’è un castello, dentro al castello c’è un uomo dalla lunga barba blu, e poi ci sono una giovane sposa, una sorella, una madre, due fratelli e un labirinto di corridoi, porte e scale tutto da scoprire. Dentro questa storia ci sono i giochi che si fanno al buio, i segreti sotto i tavoli, i divieti che i genitori impongono ai figli e c’è una piccola chiave che apre la porta di una stanza proibita. Proibita fino a quando lei, la giovane sposa di Barbablù, non decide di ascoltare il suo istinto e aprirla. E dietro questa porta troverà…
Sebbene sia tra le fiabe più note di Charles Perrault, rimane la meno raccontata ai bambini per via dell’intensità di alcune immagini descritte. Come dire, la storia di Barbablù fa paura ed è su questo stato emotivo che lo spettacolo pone l’attenzione, perché, per dirla con il critico Andrea Pocosgnich, «Crescere significa anche sopravvivere all’uomo nero». “Nel castello di Barbablù” è un viaggio avventuroso dentro ciò che non conosciamo ancora di noi e del mondo che ci circonda, è un percorso dentro la curiosità che ci permette di sfidare le nostre paure e che ci racconta di come a volte la disobbedienza può essere un passaggio importante per diventare grandi.
Lo spettacolo è consigliato dai 5 anni d’età (tecnica: teatro d’attore e video animazione).
aspettando… gioco | nel foyer, prima dello spettacolo (dalle ore 17), lo staff dello Junior TaTÀ attende il giovane pubblico per coinvolgerlo in una festosa e gratuita animazione ludica.
Kuziba
È un diavoletto che vive nelle crepe tra le rocce, nelle fenditure della terra. Nato dalla fantasia yiddish, si materializza nel 2010 dall’incontro di Annabella Tedone, Raffaella Giancipoli e Bruno Soriato e si costituisce come Compagnia nel 2011 vincendo il Bando Principi Attivi della Regione Puglia. Accanto alla produzione di spettacoli, si dedica al percorso “Il teatro che non c’è”: una continua ricerca delle condizioni per dare vita ad azioni teatrali partecipate, scegliendo e trasformando luoghi dove sia possibile incontrare persone e sperimentare insieme la potenza di un piccolo cambiamento. Nel percorso sono nati e continuano a germogliare diversi progetti, ognuno dei quali parte da laboratori specifici aperti alla popolazione e culmina in un evento spettacolare partecipato, che è insieme festa e saluto. In repertorio gli spettacoli “Rita” (finalista Premio Scenario 2007) e “Vassilissa e la Babaracca” (vincitore Premio Padova 2018 – Amici di Emanuele Luzzati) e la nuova produzione “Nel castello di Barbablù”, che, nell’ambito del progetto Trac – Teatri di Residenza Artistica Contemporanea, è stata ospite del Crest in residenza al TaTÀ nel suo percorso di creazione.