NOVOLI (Lecce) – E’ cominciata con la posa della prima fascina di tralci di vite la costruzione della Focara di Novoli, l’antico rito che da il via alle celebrazioni del Santo Patrono Antonio Abate. Una fascina speciale contro ogni forma di violenza sulle donne posata da Maria Rosaria Russo, sorella di Teresa vittima di femminicidio e dall’assessore all’Industria turistico e culturale della Regione Puglia, Loredana Capone. Visibilmente emozionata, Maria Rosaria ha ringraziato la comunità di Novoli che ha condiviso il suo dolore nella giornata della “Festa della Vite”.
Un corteo di cavalli e calessi tradizionali dell’associazione Ippica Steel Horse A.S.D. ha preceduto il corteo che da piazza Aldo Moro ha attraversato le vie del paese per raggiungere piazza Tito Schipa dove la benedizione della prima fascina da parte di Don Luigi Lezzi ha aperto il rito millenario. Un rito che si rinnova grazie al lavoro dei volontari, uomini e donne, del Comitato festa Sant’Antonio Abate, guidato dal presidente Fernando D’Agostino. Per un mese fascina dopo fascina, si costruirà la Focara che per l’edizione 2020 raggiungerà 25 metri di altezza per un diametro di 20 metri. “Questa festa che riunisce e coinvolge la comunità, ha evidenziato Loredana Capone, che abbiamo voluto mettere in rete con le fanove e le fracchie e tutti gli altri riti del fuoco che si svolgono in Puglia, sarà il simbolo dell’inverno di Puglia. Promuoveremo questo percorso di tradizioni millenarie all’estero, per raccontare ai turisti l’autenticità e la bellezza delle feste legate al fuoco”. Un impegno quello del governo regionale che punta a rilanciare la Focara nella strategia di valorizzazione delle tradizioni fortemente legate con il territorio, grazie anche al sostegno della Provincia di Lecce, dell’Unione dei Comuni Nord Salento, del Consorzio Valle della Cupa e di molti partners privati.
“L’obiettivo, ha spiegato il sindaco Marco De Luca, è formare una rete di collaborazione con le altre città dei riti del fuoco per creare una piattaforma capace di attrarre i visitatori che scelgono di vivere un esperienza emozionale”. Riti e condivisione anche al centro del messaggio del baby sindaco Francesco Antonio Spagnolo: “aiutateci a crescere in un mondo che sappia trasmettere ai giovani il valore della tradizione”.
I costruttori della maestosa pila, abbagliati dai raggi del sole, esprimono la devozione della comunità al santo patrono e la volontà di preservare il simbolo della terra del negroamaro che brucerà il 16 gennaio. Il falò è formato da fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonda dei vigneti. Vengono accatastate con tecniche tramandate da padre in figlio. In media, per costruire un falò di tali dimensioni, occorrono dalle 90mila alle 100mila fascine. Sulla cima la mattina della vigilia, viene issata l’icona di Sant’Antonio che brucerà insieme al falò.
“Tradizione e modernità, rito e festa, sacro e profano si fondono nella festa di Sant’Antonio regalando ai visitatori un’esperienza unica, sottolinea Sabrina Spedicato, assessore alla Cultura del comune di Novoli. Ecco perché il 2020 segnerà l’inizio di un nuovo corso per la Focara come attrattore turistico capace di destagionalizzare il turismo nel Salento”.