Giovedì 9 gennaio al Teatro Palazzo di Bari “Pensaci, Giacomino!” con Leo Gullotta

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BARI – Il nuovo anno del Teatro Palazzo di Bari riparte da Luigi Pirandello e Leo Gullotta. Il quarto appuntamento della stagione diretta da Titta de Tommasi, giovedì 9 gennaio alle 21, ha in serbo per il pubblico PENSACI, GIACOMINO!, con lettura drammaturgica e regia firmati da Fabio Grossi; Leo Gullotta nei panni di un professore prossimo alla pensione, circondato dai tipici  abitanti di una cittaduzza della provincia siciliana, è il protagonista della commedia pirandelliana del 1917, tratta da una novella del 1915.

Prodotto da Enfi e Stabile di Catania, Pensaci, Giacomino! racconta un gesto di generosità dell’anziano professor Agostino Toti. Liliana (Federica Bern) è una ragazza con pochi mezzi rimasta incinta del suo giovane fidanzato Giacomino (Marco Guglielmi). Non sa come poter portare avanti questa gravidanza. L’anziano professor Toti, 34 anni di fiero insegnamento alle spalle,  pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie. La ragazza, figlia dei bidelli della scuola (Valerio Santi e Rita Abela), vivrà dignitosamente della sua pensione il giorno che lui non ci sarà più, ma intanto Il bambino crescerà sotto il suo stesso tetto. Giacomino potrà stare accanto alla madre, adempiendo ai suoi doveri di padre. Una scelta coraggiosa, di grande umanità che scatenerà le reazioni della società siciliana misogina, opportunista e becera ritratta da Pirandello. Ad andare in scena sarà il gioco della calunnia, delle malelingue. Un coro di disapprovazione che, a partire dai genitori di Liliana, ostacolerà in ogni modo il disegno del professore. Dal rappresentante di una Chiesa bigotta, don Landolina (Sergio Mascherpa) alle cameriere (Gaia Lo Vecchio), fino alla sorella di Giacomino, Rosaria (Valentina Gristina) e al direttore del Ginnasio (Liborio Natali).

Al centro della scena un Gullotta dall’umorismo pungente, pronto a sfidare l’ipocrisia dei compaesani, di una società che vive puntando il dito verso gli altri. Pirandello attraverso una vicenda intima e famigliare affronta temi quanto mai attuali come la famiglia, la condizione femminile, la solitudine, i disagi della scuola pubblica e l’arrivismo dei burocrati. Rispetto al testo pirandelliano, l’ambientazione è spostata negli anni Cinquanta con una ispirazione scenografica (scene e costumi sono di Angela Gallaro Goracci) dall’espressionismo tedesco che lo scrittore ha assimilato negli anni vissuti in Germania: sguardi della società ispirati a Kokoshka, facce in movimento, maschere mobili, simboli d’arredo alla Mondrian.

Pensaci, Giacomino! non viene rappresentata da 35 anni. Per l’attore catanese si tratta della terza prova con un testo di Luigi Pirandello dopo L’uomo, la bestia e la virtù e Il piacere dell’onestà sempre diretti da Fabio Grossi; un sodalizio che ha portato ad alcuni dei migliori successi teatrali degli ultimi anni.  Il ruolo di Agostino Toti è già stato interpretato da Angelo Musco, Sergio Tofano, Salvo Randone, Turi Ferro ed Ernesto Calindri. Musiche di Germano Mazzocchetti, luci di Umile Vainieri.

Bio – Leo Gullotta, 73 anni di cui 58 passati sui palcoscenici teatrali, televisivi e cinematografici. Una carriera difficile da riassumere in poche righe. Spesso impiegato dal cinema come caratterista comico e drammatico, tra gli altri, da Nanni Loy in Mi manda Picone (1983), con cui vince il Nastro d’argento al migliore attore non protagonista. Sono tre invece i David di Donatello al suo attivo: il primo con il ruolo del commissario Iervolino nel Camorrista di Giuseppe Tornatore nel 1986 (sarà anche in Nuovo Cinema Paradiso, L’uomo delle stelle e Baarìa), gli altri due li vince per i film di Maurizio Zaccaro, Il carniere (1997) e Un uomo perbene (1999). Un altro Nastro d’Argento arriva per Vajont di Renzo Martinelli. Di recente ha recitato in L’ora legale di Ficarra e Picone e Sono solo fantasmi di Christian De Sica. Gli esordi a teatro risalgono agli anni ’60 nello Stabile di Catania, dove lavora per dieci anni accanto a grandi maestri come Ave Ninchi, Salvo Randone e Turi Ferro. Negli anni ’70 e ’80 è protagonista di numerosi spettacoli tratti da testi di Sciascia, Pippo Fava, Shakespeare, Vitaliano Brancati, Goldoni tra gli altri. Nel 2013 interpreta, il ruolo di Bottom nel Sogno di una notte di mezza estate,  sempre con regia di Fabio Grossi. Poi è in scena al Teatro Eliseo con Prima del Silenzio di Giuseppe Patroni Griffi e in Spirito Allegro di Noël Coward. Televisivamente è nota la lunga collaborazione con la compagnia del Bagaglino  di Pierfrancesco Pingitore. Gullotta è stato ed è anche un grande doppiatore: ha prestato la voce a Burt Young in Rocky, a Joe Pesci (C’era una volta in America, Moonwalker, Mio cugino Vincenzo)  e Roman Polański (Una pura formalità), oltre al mammuth Manfred nella saga d’animazione L’era glaciale. Dal 2012  è il doppiatore ufficiale di Woody Allen.

 

I biglietti, dai 32 ai 40 euro, sono in vendita al botteghino del Teatro Palazzo (c.so Sonnino 142/D), aperto dal martedì al sabato dalle 17 alle 21 (info 080/97.53.364 – 366/1916.284, info@teatropalazzo.com),  nel circuito Vivaticket, nei punti vendita autorizzati e alla libreria Feltrinelli di Bari.  I biglietti sono acquistabili anche con la Carta del Docente.