LECCE – Mercoledì 22 gennaio al teatro Politeama Greco di Lecce Nek si esibirà in concerto con una tappa de “Il mio gioco preferito – European tour”, con il quale sta proponendo gli inediti del nuovo lavoro discografico, “Il mio gioco preferito – parte prima”, oltre ai brani più apprezzati del suo percorso artistico.
“Il mio gioco preferito – ha affermato il cantante – è la mia vita, quello che faccio. C’è una parte dedicata ai concerti, una alla creazione delle canzoni. Sono sempre stimolato dalla creatività. Sono un uomo interessato alla ricerca di qualcosa per tenervi vivo, occupato e in esercizio. Mi uccide pensare a qualcosa che immagino possa accadere e quindi vado a scoprire e a cercare”.
L’album, il quattordicesimo del cantautore emiliano, è stato pubblicato il 10 maggio scorso, distribuito dalla Warner Music Italy. Esso rappresenta il primo capitolo del nuovo progetto discografico intrapreso dall’artista che, allontanandosi dall’impronta elettronica del precedente, punta all’essenziale e alla parte strumentale, creando un album fortemente “umano” e suonato
“Ogni disco che produco è un viaggio che faccio. È un percorso in cui visito dimensioni sonore. Il disco precedente ‘Unici’ era costruito su una base elettronica per la maggior parte. In questo, che per la prima volta ho diviso in due, c’è una maggiore ricerca dell’essenzialità. Quindi è un’esperienza diversa, come lo sono tutti gli album, caratterizzati dal momento in cui scrivo”.
Incentrato sull’essenzialità è anche il concerto portato in giro in Italia e in importanti location europee. In Puglia grazie all’organizzazione dell’agenzia M&P Company, con biglietti disponibili sul circuito TicketOne e dai rivenditori ufficiali dei teatri nei quali si svolgerà, il live non sarà solo da sentire, ma anche da vedere. Giochi di luci, effetti particolari e installazioni caratterizzano il live la cui parte scenografica è comunque pensata in funzione delle canzoni, di Nek e dei quattro musicisti che sono con lui sul palco.
“Durante ogni concerto ho ricevuto un grande affetto e trasporto, anche nelle date all’estero. A Parigi ho cantato in italiano alla presenza si di molti connazionali, ma anche di molti francesi. Questo è uno dei concerti che ricordo con più entusiasmo, perché si è tenuto al Bataclan, che ancora porta con sé le sensazioni legate ai bruttissimi avvenimenti accaduti. Anche il concerto a Barcellona è stato memorabile. C’è stato un trasporto pazzesco al punto che in molti casi non riuscivo a cantare, perché il volume delle voci sovrastava quasi l’impianto”.