ALBEROBELLO (Bari) – La Polizia Locale di Alberobello in festa per le celebrazioni di San Sebastiano, patrono dei Vigili Urbani. Domenica 19 gennaio la Capitale dei Trulli ha festeggiato il santo protettore del corpo (di cui ricorrono i 153 anni dalla fondazione) con la tradizionale messa officiata da don Francesco Sabatelli nella parrocchia San Vito in Coreggia.
Alla celebrazione era presente il sindaco, Michele Longo, e tutto il corpo della Polizia Locale guidato dal comandante Giuseppe Rutigliano e il vice questore Marcello Pedrotti.
«Il 2019 ha registrato un sicuro bilancio positivo – ha detto il Comandante Rutigliano – soprattutto per la conferma delle premesse già rilevate negli anni scorsi relativamente ad una più puntuale azione di controllo constatata nelle attività del Corpo. Anche se a volte sui social alcuni cittadini non risparmiano critiche, dimostrando totale disinformazione nelle competenze e attività che il Corpo svolge. Spesso gli interventi esaltano quel connotato di strumentalizzazione nei confronti del Corpo, senza mai giungere a critiche costruttive e quindi propositive per la risoluzione delle problematiche. La Polizia locale rappresenta il vero e proprio “front-office” con i cittadini, i turisti e i visitatori della città e per questo svolge dunque un ruolo di collegamento diretto fra il comune e la comunità locale. E’ la Polizia Locale che conosce le specificità del territorio. E’ la Polizia Locale che condivide il linguaggio e il valore simbolico di luoghi e comunità, interpretandone le esigenze e i mutamenti, perché vive e lavora quotidianamente al fianco delle persone che è chiamata a tutelare. Ad Alberobello l’attività del Corpo di Polizia Locale è rivolta non solo ai cittadini residenti ma anche a oltre ai due milioni di “cittadini temporanei” che ogni anno raggiungono la nostra città. E’ tutto ciò nonostante un organico ridotto per le esigenze della città, 10 operatori compreso il sottoscritto, con una media di età che supera abbondantemente i 60 anni (quando invece per le città a vocazione turistica occorrerebbe avere una unità ogni 500 abitanti e quindi ad Alberobello dovrebbero essere in 22 a fronte degli 11mila abitanti, nd). Nonostante questa cronica carenza si sono assicurati i servizi di polizia e sicurezza stradale per il controllo di flussi straordinari di veicoli e turisti, oltre, ovviamente, alle attività di sicurezza pubblica con particolare attenzione alla sorveglianza del territorio. E’ proprio durante questi controlli è stato bloccato ed arrestato, con la collaborazione della Stazione dei Carabinieri, un pregiudicato di Capurso che veniva ciclicamente nella nostra città a rubare biciclette elettriche. Degno di citazione lo sventato furto con l’ausilio di operatore dell’Istituto La Vigilante, all’interno del cimitero, da parte di una persona che si presentava sempre nelle prime ore pomeridiane, a danno di donne che lasciavano incustodite le proprie borse vicino le tombe dei propri defunti. E’ doveroso ricordare che abbiamo voluto dare il nostro contributo, con 2 unità, il 15 dicembre alla città di Brindisi per le operazioni della più grande evacuazione urbana (circa 54.000 persone) per il disinnesco di una bomba risalente alla Seconda guerra mondiale».
Il Comandante si è rivolto al sindaco chiedendo nuove forze: «Prima del mio prossimo pensionamento a gennaio 2021, la invito a prevedere nel piano delle assunzioni il reclutamento di alcune unità, possibilmente di età giovane e con l’entusiasmo necessario per svolgere un lavoro che, nonostante i disagi che comporta, offre l’opportunità di tante soddisfazioni». Il Comandante ha poi concluso con i ringraziamenti a tutti i presenti e ai suoi agenti ha detto: «Ai componenti della Polizia Locale chiedo di continuare ad onorare il loro lavoro con l’impegno e con i risultati di sempre e li ringrazio di vero cuore per quanto hanno fatto e per quanto continueranno a fare per il bene di questa splendida città. So che lavorate in condizioni di difficoltà, so che i momenti di gratificazione sono pochi e tanti invece, forse troppi, i sacrifici che ciascuno di Voi è chiamato quotidianamente a compiere. Sono anche consapevole delle amarezze che provate nel non vedere sempre riconosciuto e apprezzato il vostro ruolo o abbastanza valorizzate le vostre funzioni e competenze. Se in questo ho avuto responsabilità involontarie me ne scuso sin da ora e l’impegno che assumo è quello di adoperarmi per quanto mi sarà possibile per superare tali sensazioni.
Infine sento di potere e dovere dire prima di tutto grazie a tutti gli Alberobellesi che, in tutti questi anni, non mi hanno fatto mai mancare la loro vicinanza».
La parola è poi passata al Giudice di Pace, Tiziana Gigantesco: «Gli uomini e le donne che indossano la divisa non devono mai dimenticare di essere persone e di essere di fatto inserite nel tessuto sociale per il quale si devono spendere senza riserve, senza un protagonismo eccessivo. Indossare una divisa significa essere sempre nelle righe, portarle onore, rappresentarla nella compostezza, nell’eleganza, nella capacità di rappresentare l’istituzione in una visibilità che deve essere riconosciuta e che di fatto non può esserle negata sopportando anche quello che significa non essere compresi, pur saperndo di operare per il bene della Comunità e nel segno dei valori fondanti dello Stato. Dovete essere sempre riconoscibili, identificabili in un ruolo dal quale non possiamo mai abdicare. Non possiamo cedere ala tentazione di girare la testa, di dire non riguarda me, è finito l’orario. Siamo responsabili di far credere ai cittadini e convintamente che lo Stato esiste e funziona nel dare risposte laddove ci vengano richieste e ci siano esigenze che devono essere accolte, senza spocchiosità. Dobbiamo essere accoglienti e non repspingenti pur nella dinamica di quello che è l’onere di un dovere che dobbiamo portare avanti con lealtà. Nella parola legalità è contenuta la parola lealtà: lealtà verso se stessi, verso gli altri, verso le istituzioni che rappresentiamo con onore, con orgoglio, con senso di appartenenza. Devo dire grazie a questo comando e agli agenti della polizia locale. Questo è un comando di cui davvero il sindaco e la Comunità possono essere orgogliosi. Lo guardate nella compostezza delle divise, Mai fuori luogo. Vigili pronti, capaci, responsabili, competenti: io questo riconosco in voi e vi ringrazio».
La chiusura è stata affidata al sindaco, Michele Longo che, ricordando le figure di Orazio Cammisa e Nicola Marzulli, ha sottolineato il rapporto di osmosi che deve esserci tra i cittadini e gli agenti: «Ognuno di noi idealmente deve vestire idealmente la stessa divisa perché tutti abbiamo il dovere di rispettare le regole, in autonomia, per senso di responsabilità. Sono orgoglioso di questi uomini, perché li vedo operare quotidianamente in maniera eccezionale. Sono pochi, ma fanno per quei 22 che dovrebbero essere. Fanno tanto lavoro che non si vede mettendosi ogni giorno a disposizione della nostra Comunità. C’è chi si è gettato in un metro e mezzo d’acqua per evitare che alcune zone si allagassero, c’è chi ha salvato una famiglia che a causa di una perdita del gas ha rischiato tanto». ll sindaco ha poi ricordato l’impegno della Polizia Locale nelle situazioni allerta meteo lodandone sempre l’operato e a proposito della necessità di rinforzare il corpo ha detto che «probabilmente quest’anno riusciremo a prevedere l’assunzione di un altro vigile ma intanto faccio i complimenti a questi ragazzi che sono dieci ma non ci hanno mai fatto mancare la loro tenacia e dedizione. siamo orgogliosi di essere rappresentati da questo corpo di polizia municipale che ci rappresenta davvero in quello che siamo, persone educate, persone competenti, persone determinate e che intendono sempre dare il meglio di se stessi, anche quando si è in pochi».