C’è Fabio Genovesi ad Aperitivo d’Autore

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LIZZANO (Taranto) – Giovedì 5 marzo va in scena il primo appuntamento dell’anno di Aperitivo d’Autore, il format di Volta la carta che coniuga la buona enogastronomia pugliese, la letteratura di qualità e la promozione dei bei luoghi di Taranto e provincia. Sarà ospite lo scrittore Fabio Genovesi, con il quale si parlerà del suo nuovo romanzo “Cadrò, sognando di volare” (Mondadori). L’evento si terrà in un altro affascinante posto della provincia ionica: le Tenute Eméra a Lizzano, una masseria-cantina immersa in un grande vigneto a ridosso del mare. Start ore 19.30.

Dopo il grande successo di “Chi manda le onde” (Premio Strega Giovani) e di “Il mare dove non si tocca”, lo scrittore toscano, più ispirato che mai, torna a far sognare con la sua scrittura unica, che travolge ed emoziona come un’onda impetuosa. E racconta cosa vuol dire credere con coraggio in qualcosa. Italia, 1998: Fabio, come tanti ragazzi della sua età, è prigioniero dentro una vita che non è la sua. Le circostanze, o il destino, lo porteranno a specchiarsi in un uomo che invece è condannato a realizzare il sogno di una vita sempre all’arrembaggio. Un uomo coraggioso, tormentato e solo: Marco Pantani. E attraverso “il Pirata”, e il sogno che ha incarnato, Genovesi racconta se stesso e una generazione.

Ad attendere il pubblico, come ogni volta, vi sarà un gustoso aperitivo artigianale preparato dal Symposium Cafè, a cui verranno abbinati gli eccellenti vini “padroni di casa” di Claudio Quarta Vignaiolo. È partner dell’iniziativa anche la libreria AmicoLibro.

Dialogheranno con lo scrittore l’ideatore di Aperitivo d’Autore Vincenzo Parabita ed Emanuele Barbati, cantautore lizzanese del quale è uscito di recente il singolo “Chi manda le onde”, nato proprio dopo la lettura dell’omonimo romanzo di Genovesi.

Per partecipare all’evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all’indirizzo email aperitivodautore@gmail.com. I posti sono limitati.

 

• L’AUTORE •

Fabio Genovesi è nato e vive a Forte dei Marmi, in provincia di Lucca. Il suo debutto letterario avviene nel 2008 con il romanzo Versilia Rock City. Esche vive (Mondadori, 2011), il suo secondo romanzo, è stato tradotto in dieci Paesi. Per Laterza, invece, esce il saggio cult Morte dei Marmi. Nel 2015, con Chi manda le onde (Mondadori), vince il Premio Strega Giovani ed entra anche nella cinquina dei titoli finalisti dello Strega. Sempre con Mondadori, nel 2017 pubblica il romanzo Il mare dove non si tocca (Premio Viareggio), nel 2019 il libro per ragazzi Rolando del camposanto e nel 2020 Cadrò, sognando di volare. Collabora con il Corriere della Sera, La Lettura e Io Donna, e con RaiSport come commentatore del Giro d’Italia e del Tour de France. Scrive anche soggetti per il cinema e ha tradotto autori di culto come Hunter S. Thompson.

 

• IL LIBRO •

Fabio Genovesi è nato e vive a Forte dei Marmi, in provincia di Lucca. Il suo debutto letterario avviene nel 2008 con il romanzo Versilia Rock City. Esche vive (Mondadori, 2011), il suo secondo romanzo, è stato tradotto in dieci Paesi. Per Laterza, invece, esce il saggio cult Morte dei Marmi. Nel 2015, con Chi manda le onde (Mondadori), vince il Premio Strega Giovani ed entra anche nella cinquina dei titoli finalisti dello Strega. Sempre con Mondadori, nel 2017 pubblica il romanzo Il mare dove non si tocca (Premio Viareggio), nel 2019 il libro per ragazzi Rolando del camposanto e nel 2020 Cadrò, sognando di volare. Collabora con il Corriere della Sera, La Lettura e Io Donna, e con RaiSport come commentatore del Giro d’Italia e del Tour de France. Scrive anche soggetti per il cinema e ha tradotto autori di culto come Hunter S. Thompson.

 

• LA LOCATION •

Tenute Eméra deve il suo nome alla dea greca Hemera che simboleggia la luce del giorno: un tributo alla cultura della Magna Grecia ma anche alla posizione geografica delle tenute, situate nella penisola salentina, il lembo più orientale d’Italia che per primo assiste al sorgere del sole. Tenute Eméra, a Lizzano, è la più grande delle cantine di Claudio Quarta, lo scienziato pugliese che dopo aver girato il mondo ha deciso di rimettere radici a sud, nella sua Puglia (e in Campania) per diventare vignaiolo. Insieme alla figlia Alessandra, che ha scelto anche lei di seguirlo fra vigne e bottaie, produce magnifici vini di territorio, espressione dei terroir e dei vitigni autoctoni. Sguardo visionario e propensione all’accoglienza, padre e figlia sono sempre pronti a raccontare la loro storia, i loro vini, e le tradizioni del territorio attraverso iniziative di enoturismo e la loro Cantina con cucina. La cantina è una struttura ipogea disposta su tre livelli, costruita sfruttando un salto di quota naturale di 7 metri sul livello del mare e scavando per ulteriori 13 metri. Il tetto della cantina è completamente ricoperto da un prato che assicura il necessario isolamento termico e contribuisce fortemente all’abbattimento dei consumi energetici. Il vigneto, a ridosso del mare, si estende su una proprietà di circa 80 ettari, di cui quasi 50 vitati nel 2007. Una bellezza struggente accoglie il visitatore che a due passi, immerso nella campagna, trova anche l’antico Casino Nitti (anch’esso di proprietà della famiglia Quarta), appartenuto al primo Presidente del Consiglio del Regno d’Italia del primo dopoguerra, Francesco Saverio Nitti.

• I VINI •

Tre cantine, tre diversi territori, un unico obiettivo: produrre vini capaci di “raccontare” il Sud che emoziona. Rispetto per le tradizioni e propensione al futuro rappresentano la bussola di Claudio Quarta Vignaiolo nel suo progetto di reinterpretare l’eccellenza vinicola, con lo sguardo fisso su ricerca e sostenibilità. La storia enologica di Claudio Quarta inizia nel 2005, con la decisione di abbandonare il camice e una brillante carriera da ricercatore e da imprenditore farmaceutico, per indossare i panni del vignaiolo. Claudio Quarta non diviene semplicemente un produttore, ma dà vita a qualcosa di più: le sue cantine incarnano una filosofia, un modo di essere, di pensare (o ripensare) la terra e le sue vocazioni, le tradizioni e quella innovazione che gli è da sempre congenita. E c’è anche l’amore per il bello, non solo in senso estetico, ma come stile di vita che diviene un tutt’uno nel suo stile imprenditoriale, nel modo di fare impresa e di produrre vini di grandissima qualità. Alle Tenute Eméra di Lizzano si producono nove pregiate etichette: Amure (Puglia Bianco Igp), Anima di Chardonnay (Puglia Bianco Igp), Rose (Salento Rosato Negroamaro Igt), Qu.Ale (Salento Rosso Igp), Salice Salentino (Salice Salentino Rosso Dop), Anima di Negroamaro (Lizzano Negroamaro Dop Superiore), Anima di Primitivo (Primitivo di Manduria Dop), Sud del Sud (Salento Rosso Igp), Oro di Eméra (Primitivo di Manduria Dop). Altre etichette vengono prodotte nelle altre due cantine di Claudio Quarta Vignaiolo: la Cantina Sanpaolo (a Torrioni, in provincia di Avellino) e la Cantina Moros (a Guagnano, in provincia di Lecce).