COPERTINO (Lecce) – Una bottiglia dove si incontrano le storie di un vino, di un territorio e di un monaco intellettuale. Sin dalla sua fondazione la Cupertinum ha valorizzato il rapporto con la storia e cultura del territorio. Le bottiglie a Denominazione d’Origine Controllata Copertino, sia il Settantacinque che il Riserva, portano in etichetta come emblema il portale del Castello della città, mentre i vini a Igt Salento: Squarciafico e Spinello dei Falconi, sono dedicati a famiglie nobiliari vissute nel Castello. La nuova etichetta del Copertino Doc valorizza un bellissimo disegno cinquecentesco che raffigura la Copertino di allora. Il disegno è di Fra’ Angelo Rocca ed è conservato nella Biblioteca Angelica di Roma, da lui stesso fondata. Il disegno fu realizzato a matita e ripassato a sanguigna su carta bianca ed è ancora in buono stato di conservazione. La veduta della città presa da nord indica la chiesa di Santa Chiara, la chiesa madre, la chiesa di San Francesco, ora scomparsa, con l’adiacente convento, la porta di accesso di Levante o del Malassiso, abbattuta nella seconda metà dell’ottocento, e quella di Tramontana, ora porta San Giuseppe, il Castello e la cinta muraria quattrocentesca con torri scarpate e merlate, nonché lo stemma della città.
Il monaco agostiniano – studioso di grande erudizione – dedicò a Copertino anche una descrizione, che ora è custodita presso l’Archivio Generale Agostiniano di Roma. In Italia e nel mondo, pochi sono i territori vitivinicoli d’eccellenza che possono vantare una simile testimonianza storica. “È questa Terra d’ogni banda cinta d’una fertilissima campagna che gira intorno un miglio, et essendo che viene serrata poi come un teatro d’ogni intorno da olivo fertilissimo di molte miglia che a quel giro poi succedono le vigne che rendono grappoli di vini perfettissimi, e tanti giardeni molto ameni”. Questa è una frase della Descrittione di Cupertino. Si tratta di un documento molto importante per la storia del territorio. Il documento fa parte di una raccolta di descrittioni voluta da Fra’ Angelo Rocca, quando come segretario accompagnò il Priore Generale dell’Ordine degli Agostiniani, Fra’ Spirito Anguissola da Vicenza, nelle “Sacre Visite” ai conventi agostiniani del Sud Italia.
Umanista, bibliotecario e vescovo, Angelo Rocca nacque nel 1545 a Rocca Contrada oggi Arcevia in provincia di Ancona. Vestì l’abito degli Agostiniani a Camerino e si laureò poi in Teologia a Padova, dove divenne famoso emendatore di testi, per cui fu chiamato a Roma dove lavorò presso la Tipografia Vaticana e all’edizione della Vulgata della Bibbia. Nominato Sagrista Pontificio e Vescovo di Tagaste, visse accanto ai Papi Sisto V, Clemente VIII e Paolo V. Sulla popolazione di Copertino così si esprime: “Fiorì questa Terra di pittori e scoltori, come molte pitture e statue et in detta Terra et in altre Terre e città della provincia se ne vedono bellissime immagini, e Tempii depinti”, e continua elencando i conventi esistenti, l’importante presenza degli ebrei e di nobili casati, il paesaggio suggestivo e la ricchezza d’acqua. Quindi, allora come oggi, Copertino è terra di vini perfettissimi, arti e mestieri d’eccellenza!
Il Copertino DOC Rosso
L’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi: “L’identificazione tra Negroamaro e Salento, tra questo vitigno e questo territorio, è indissolubile. La combinazione pedoclimatica e varietale, e quella storica e culturale, hanno creato questa indissolubilità. Le peculiarità organolettiche dei Negroamaro del territorio di Copertino forse non sono avvertite dai degustatori meno esperti, ma io trovo nei rossi un’espressione aromatica – spezie e caffè tostato sono i sentori caratteristici – diversa rispetto ad altre zone del Salento. E anche la tenuta all’invecchiamento è sorprendente. Man mano che con gli anni si evolve, il Negroamaro di Copertino si ammorbidisce, acquistando in eleganza”.
Il nostro Copertino Doc è prodotto con uve Negroamaro, è di colore rosso rubino con riflessi granati, ha profumo di mora e prugna e sapore elegante, caldo, morbido, con toni di pepe nero e il caratteristico piacevole amarognolo del vitigno principale. Il territorio dei vigneti dei soci della Cantina presenta terre a struttura argillosa, di varia composizione poste al di sopra della pietra calcarea dura o tufacea, in zona pianeggiante: dai 30 ai 60 metri sul livello del mare. La vendemmia avviene a metà settembre. La resa per ettaro è di 90 quintaIi e i ceppi per ettaro variano da 4500 a 5000. Il sistema di allevamento è prevalentemente ad alberello. La vinificazione ha queste caratteristiche: macerazione con le bucce per 7/8 giorni a 28° di temperatura; pressatura soffice, affinamento in acciaio, vasche in cemento vetrificato e una parte in barrique. Il nostro Copertino Doc è, sin dall’istituzione della Doc Copertino (1976), un emblema della nostra Cantina. Abbinamenti con cui ben si sposa: primi e secondi a base di carni rosse o selvaggina, formaggi stagionati. Temperatura di servizio consigliata 18°.
Il vino non è autopoietico. Non si realizza da sé. La vite e le sue varietà, la Cantina e la sua cultura storica, il territorio, Il lavoro dei soci, la somma di tutto questo fa i nostri vini.