LECCE – Fabbrica delle parole, ovvero una fabbrica di confronti e incontri; fabbrica di pensieri da partecipare e di letture; fabbrica di sguardi e stupori, di riviste e di intellettuali militanti che hanno realizzato “fogli di poesia”; fabbrica di libri, di storie e di futuro che riguardano tante comunità: si configura così questo percorso permanente sull’arte della stampa, che in realtà è un lungo viaggio in cui narrazioni e storie si intrecciano in un itinerario visivo che incontra macchine tipografiche e computer degli albori, caratteri tipografici e altri strumenti che segnano l’evoluzione della tipografia. Ma è anche un luogo vivo, un laboratorio, in cui esperienza e idee si uniscono grazie ad attività didattiche. Si parte già dal 20 giugno con le visite guidate (su prenotazione) a cura di Improvvisart: gli attori del gruppo, vestiti con abiti d’epoca, accompagneranno i visitatori alla scoperta della storia della stampa in Terra d’Otranto.
Non è un caso che la Fabbrica delle parole si inserisca nel percorso intrapreso dal Convitto Palmieri di Lecce, che con la Biblioteca Bernardini si sta sempre più indirizzando come epicentro di percorsi plurali riguardanti la cultura del libro e la lettura, intesa come processo di rigenerazione delle coscienze e di progettazione di possibili futuri che incontrano anche le arti attraverso mostre, pubblicazioni, teatro, cinema e musica, grazie all’impegno delle associazioni e delle tante realtà coinvolte.
Interventi in programma per l’inaugurazione:
Loredana Capone, assessore all’industria turistica e culturale, Regione Puglia
Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce
Carlo Salvemini, sindaco di Lecce
Simona Manca, componente comitato gestione polo Biblio-museale di Lecce
Maria Piccarreta, soprintendente archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto
Annalisa Rossi, soprintendente archivistica e bibliografica della Puglia
Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento
Claudio Scamardella, direttore Nuovo Quotidiano di Puglia
Raffaele Lorusso, Segretario Federazione Nazionale della Stampa
Coordina: Marcello Favale, giornalista
Gli ingressi al museo e la partecipazione al concerto il 20 giugno saranno garantiti a un numero massimo di 51 persone; per prenotarsi telefonare al numero 0832.37.35.76 – ore ufficio, oppure scrivere un messaggio WhatsApp allo stesso numero.
Presentazione e concerto saranno fruibili on line sulla pagina Facebook della Biblioteca Bernardini e La Fabbrica delle parole sarà poi visitabile ogni giorno dalle 8.30 alle 22, per consentire anche a chi frequenterà il centro storico della città in orari serali di potersi immergere in un percorso sorprendente.
LA FABBRICA DELLE PAROLE: IL GRUPPO DI LAVORO
La Fabbrica delle parole, dall’esposizione di un’epigrafe messapica a un computer Mac degli albori, esplora ciò che si intende per comunicazione, nelle sue accezioni più aperte, in un itinerario che fa i conti con oltre cento anni di storia grazie a una donazione importante, quella della famiglia Martano alla Provincia di Lecce e al Polo biblio-museale, oggi racchiusa nelle sale grazie a un progetto espositivo curato da Brizia Minerva, Sara Saracino e Anna Lucia Tempesta con Alessandra Berselli, Vincenzo, Sonia e Luca Martano; una sezione video-documentaria a cura di Mauro Marino e Stelvio Attanasi; identità visiva e allestimento grafico a firma di Donata Bologna; ricerche in emeroteca, a cura di Gabriele De Blasi.
LA FABBRICA DELLE PAROLE: IL PERCORSO PERMANENTE
Potremmo asserire che idealmente la storia della Fabbrica delle parole nasce nel 1903 nella bottega tipografica Lazzaretti, quando Salvatore Martano avvia una stamperia che tramanderà ai figli Vincenzo ed Ernesto, fino ai nipoti. Vincenzo Martano, testimone e custode dell’impresa di famiglia, la cui storia copre più di un secolo, in anni recenti ha donato alla Provincia di Lecce e al Polo biblio-museale una eccezionale selezione di macchine e strumenti tipografici, oggi proposti al pubblico in un allestimento appositamente concepito da un team di esperti.
La dedizione per questo lavoro che mai ha lasciato Vincenzo, ha alimentato la sua passione per il collezionismo di tutto ciò che ha rappresentato la storia della sua famiglia e della stampa tra Otto e Novecento: dall’iconico “torchio a stella” ai vari modelli di “pedaline” per la stampa veloce compreso il modello di “Totò”, alle macchine da stampa “piano – cilindriche” dei primi del Novecento. Un racconto che non tralascia nulla, comprendendo una serie di strumenti per il ciclostile, sistema per la copiatura, che introduce alle macchine fotocopiatrici degli anni Settanta basate sull’invenzione di Carlson per la riproduzione xerografica di un documento. Da qui al digitale il passo è così breve da ritrovarci davanti ad una serie di Microcomputer Macintosh, tra cui il modello Apple 1976, il primo personal computer della storia.
Preziosa anche la sezione dedicata ai periodici culturali che dalla fine dell’Ottocento alla fine del XX secolo hanno contrassegnato la storia dell’editoria in Terra d’Otranto.
Tra le esperienze più significative, certamente “L’Albero”, rivista collegata alla straordinaria esperienza culturale di Girolamo Comi avviata a Lucugnano nel 1949, e “L’esperienza poetica”, 1954, di Vittorio Bodini; per giungere poi negli anni Settanta e Ottanta con personalità come Antonio Verri, ideatore di riviste letterarie quali il “Caffè Greco”, il “Pensionante de’ Saraceni” e il “Quotidiano dei poeti” e Francesco Saverio Dòdaro, fondatore del Movimento di Arte Genetica con l’avvio della rivista “Ghen”, 1977, entrambi promotori di una cultura antiaccademica e plurale.
Per Loredana Capone, assessore all’industria turistica e culturale della Regione Puglia, “La famiglia Martano ha messo a disposizione della comunità macchinari, caratteri tipografici e computer che appartengono alla storia collettiva. Con l’apertura della Fabbrica delle parole diventeranno dispositivi per scrivere la storia del futuro, in un luogo che è già uno spazio per la coralità, per le relazioni tra esseri umani che intendono fare della lettura e della cultura due dei motori fondamentali della vita di ciascuno”.
“Convitto Palmieri si arricchisce di un ulteriore elemento di valore e aumenta le opportunità di fruizione, grazie alla sinergia e all’intesa interistituzionale fra Provincia di Lecce, Regione Puglia e Polo Biblio-museale. Un segnale di speranza e di rilancio per la comunità salentina che si offre nuovamente come destinazione qualificata dei flussi turistico-culturali”, afferma Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce.
“Nell’evoluzione delle macchine tipografiche c’è il desiderio dell’uomo di comunicare al di là delle epoche e delle geografie. Abbiamo simboleggiato questo spinta irrefrenabile dell’umanità, aprendo l’esposizione con un’epigrafe messapica e uno dei primissimi Macintosh. Abbiamo voluto contestualizzare la collezione dei tipografi Martano, negli spazi e tra i libri della Biblioteca Bernardini, nel contesto del Convitto Palmieri che sempre più si propone alla comunità come laboratorio di relazioni e di conoscenza. Un angolo speciale è dedicato alle riviste che animarono nei secoli la vita intellettuale del Salento e rappresentano un pezzo fondamentale della storia della cultura di questa terra”, sostiene Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce.
I RADIODERVISH IN CONCERTO CON L’ORCHESTRA SINFONICA OLES
Per la prima volta a Lecce il loro ultimo progetto discografico e primo concerto in assoluto dopo il lockdown.
Dopo il concerto inaugurale del primo novembre 2019 al Parco della Musica di Roma e un tour nazionale che ha visto protagoniste due affermate realtà del panorama musicale mediterraneo, “Classica”, l’ultimo progetto discografico dei Radiodervish e l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento OLES, approda per la prima voltaa Lecceal Chiostro del Convitto Palmieri dopo la sospensione dell’attività concertistica causata dalla diffusione del Covid-19.
Pubblicato lo scorso 11 ottobre, con il sostegno di Puglia Sounds Record 2019, “Classica” è l’incontro tra mondi sonori totalmente differenti, quello etnoworld e quello classico sinfonico, due linguaggi musicali in apparenza distanti che si fondono perfettamente pur mantenendo ciascuno la propria identità, in un dialogo di valorizzazione reciproca che dà vita a un unico, inedito racconto: un’originale rilettura dei brani selezionati dal repertorio dei Radiodervish, tra cui anche due cover di grandi cantautori mediterranei, Domenico Modugno e Matteo Salvatore. In scaletta i brani contenuti nell’album: “L’esigenza”, “Erevan”, “Jonas”, “Tancredi e Clorinda”, “Amara terra mia”, “Itaca”, “Il sogno delle lucciole”, “Il Sangre e il Sal”, “Una candela nel buio”, “Marevino”, “Il lamento dei mendicanti”, “L’immagine di te” e altri successi.
I brani in programma assumono una nuova, sorprendente veste musicale, grazie ai ricercati arrangiamenti del Maestro Valter Sivilotti, a cui è affidata la direzione dell’OLES. Pianista, compositore e direttore d’orchestra tra i più acclamati della sua generazione, ha composto e arrangiato brani per i più noti artisti della canzone d’autore, del jazz e della musica etnica.
Sul palco con l’Orchestra Sinfonica, Nabil Salameh(voce),Michele Lobaccaro (basso e chitarra), Alessandro Pipino(piano e fisarmonica), Pippo Ark D’Ambrosio(batteria e percussioni).
“Classica” è il 13° album per i Radiodervish, storica formazione in attività da oltre vent’anni, da sempre espressione di un’Italia ponte tra Europa e Mediterraneo.
Protagonista del nuovo disco dei Radiodervish è l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento OLES.