MOLA DI BARI – Sabato 11 luglio è un giorno importante per l’Agìmus di Mola di Bari, che alle ore 21.15, nel Chiostro di Santa Chiara, tiene il concerto numero settecento della sua gloriosa storia (biglietti 10 euro, info 368.568412). Protagonisti il giovane talento pugliese del violino, Paride Losacco, e il pianista e direttore artistico dell’Agìmus, Piero Rotolo, accompagnati dall’Agìmus String Quintet in un concerto interamente dedicato a Beethoven nel 250esimo anniversario della nascita del compositore. Con quest’appuntamento l’associazione intitolata a Giovanni Padovano ricorda contestualmente le vittime del coronavirus, in memoria delle quali vengono eseguite due celebri pagine del compositore di Bonn.
Si parte con la Romanza n. 2 op. 50, una delle prime creazioni per violino di Beethoven, che presentò il suo lavoro nel 1798, con solista Ignaz Schippanzigh. Il brano, destinato a diventare una delle “hit” dei salotti borghesi di Vienna, non ebbe inizialmente successo nella versione originale per violino e orchestra, ma ottenne grande popolarità nei suoi arrangiamenti da camera, tra cui quello per violino e pianoforte e per pianoforte a quattro mani di Carl Czerny. Qui si ascolta con Paride Losacco e l’Agìmus String Quintet nella versione per violino e quintetto d’archi di Carle Hinde. E c’è sempre lo zampino di Hinde nel successivo pezzo in programma, l’ancora più celebre Terzo Concerto per pianoforte e orchestra, tra i vertici della letteratura beethoveniana. Rotolo lo esegue con la formazione dell’Agìmus nella versione da camera di Vinzens Lachner (ricostruita dallo stesso Hinde) che lascia intatto il rapporto tra solista e ensemble, ancora improntato al modello del concerto classico, rispetto al quale, tuttavia, la scrittura pianistica si distacca con marcati tratti di originalità.
La partecipazione al concerto comporta l’osservanza delle disposizioni previste dalle Linee guida e dai Protocolli di igiene e sicurezza anti Covid-19.